Ridurre il 50esimo del Cristo Redentore di Maratea ad un’occasione di celebrazioni, sia pure con un significato culturale, storico ed artistico, e magari un’occasione convegnistica, non consentirà di utilizzare il simbolo di Maratea per una nuova ed innovativa attività di promozione turistica, cogliendo il momento favorevole sulla scia del successo di face book (il Cristo in maglia azzurra). E’ il messaggio che il Centro Studi Turistici Thalia invia agli operatori ed amministratori della città tirrenica. Le notizie che ci vengono dall’incontro di sabato scorso – si legge nella nota – vanno nella direzione di una parziale opportunità di rilancio di immagine e con esso del riposizionamento di mercato del turismo di cui Maratea ha bisogno. Per noi contestualmente al valore artistico dell’opera realizzata dallo scultore Bruno Innocenti, nel 1965, è utile un cartellone di eventi di forte richiamo perché fortemente innovativi. Qualche idea l’abbiamo lanciata qualche giorno fa ma evidentemente non siamo riusciti a coinvolgere gli operatori, a partire da un gemellaggio culturale-turistico con Rio de Janeiro. Un’idea semplice – sostiene Arturo Giglio, segretario del C.S. Thalia – che possa trascinare l’immagine di questi giorni per farla diventare la migliore cartolina turistica da spedire in giro per il mondo con l’invito a venire a vedere la seconda Statua del Cristo. E’ evidente che intorno a questa semplice idea bisogna costruire appuntamenti di spettacolo, musica (rigorosamente in stile carioca), cultura, il primo Carnevale carioca-marateota, incontri con scrittori e musicisti brasiliani. Un insieme di iniziative che siamo certi troverà condivisione nel nuovo sindaco e a breve nella nuova direzione Apt. Insomma lasciarsi contaminare. Maratea può diventare la capitale della vacanza d’emozione puntando su un attrattore “vero” in un contesto turistico “vero” a differenza di altri attrattori che costano tanti soldi a Regione, Apt, Comuni e producono un flusso turistico limitato in numeri e giornate, fine a se stesso, vale a dire che a parte qualche eccezione (Volo dell’Angelo su tutte) non danno grandi benefici all’economia locale e tanto meno a quella turistica regionale. Lo stesso Presidente Pittella nel lamentare le troppe assenze di amministratori ed operatori dall’incontro di sabato ha colto la nostra stessa preoccupazione: più partecipazione, senza attendere sempre e comunque risorse regionali, anche se comunque queste devono venire dal Programma Fesr 2014-2020, più idee al passo con le più moderne operazioni di marketing e commercializzazione. Maratea – conclude Giglio – a partire dal 50esimo del Cristo Redentore ha tutte le carte per recuperare il terreno perduto in termini di attrazione di immagine a condizione che non punti tutto sulla convegnistica. Nessuna gara con Matera, specie per il turismo culturale, perché sono due patrimoni turistici totalmente diversi tra loro ed un’opportunità da non sprecare.
Giu 22