Torraca News Live presenta il servizio sull’escursione nel Parco della Murgia materana, scrigno di tesori inestimabili per scoprire la raccolta dell’acqua piovana nel neolitico.
Per il progetto “Acqua Pubblica: dalle canalizzazioni del passato ai fontanili del presente” la classe 3°A della scuola secondaria di I grado “Francesco Torraca”, ha effettuato un’uscita didattica nel Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, più comunemente conosciuto come Parco dellaMurgia Materana, per osservare come, nel Neolitico, veniva raccolta, depurata, conservata e utilizzata l’acqua piovana.Il Parco della Murgia Materana, con i suoi 8000 ettari d’estensione, ricadenti nei territori dei comuni: Matera e Montescaglioso, è il più piccolo parco regionale della Basilicata. È uno scrigno che racchiude tesori inestimabili: sono infatti notevoli i valori artistici, storici, culturali, oltre che naturalistici e paesaggistici. Sono state trovate significative tracce della presenza dell’uomo sul territorio: jazzi costruiti dai pastori, villaggi rupestri scavati nella roccia con sistemi di canalizzazione e raccolta delle acque meteoriche. Parlando delle abitazioni antiche, gli alunni hanno appreso che le case dei rioni, Caveoso e Barisano, sono scavate nella calcarenite di Gravina, più friabile dello strato di calcare sottostante. Sul territorio furono costruite diverse cisterne come nel casale di Sant’Agnese.Questo “piccolo acquedotto” era costruito da varie vasche di decantazione, collegate da canali, che servivano a trattenere i detriti, che con l’acqua scendevano verso il basso. Questa cisterna “a pera” era collegata ad altre cisterne, per evitare che non si sprecasse nemmeno una goccia d’acqua. La classe si è diretta verso un’altra cisterna, più rudimentale della precedente, serviva lo jazzo di San Falcione. Non aveva vasche di decantazione e l’acqua scendeva da un unico canale che partiva dal tetto dello jazzo. Nei pressi di Jazzo Gattini c’è un esempio di cisterna a tetto, più moderna delle altre . La particolarità di quest’ultima, come lascia presumere il nome, è che si tratti di una “casa” che si sviluppa nel terreno, utilizzata dagli abitanti del posto, per abbeverare gli animali. L’acqua piovana finiva in una vasca di decantazione e, attraverso canali sotterranei, arrivava nella cisterna e attraverso dei piccoli canali, finiva negli abbeveratoi laterali. Questa escursione ha fatto scoprire alla classe il percorso dell’acqua, nella storia, sul nostro territorio.
Gli alunni della 3^A della scuola media Torraca per Torraca News Live
La fotogallery relativa all’esperienza degli alunni nel Parco della Murgia materana (foto www.sassilive.it)
Esperienza significativa e interessante
Questa esperienza ci ha permesso di conoscere meglio il territorio in cui viviamo.