Laboratori scolastici Cucina Kasher con Ariel Finzi, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Napoli, hanno caratterizzato la seconda giornata di Terre Ebraiche – speciale Lucania Film Festival”, un inedito viaggio nella cultura ebraica declinata nei linguaggi della Musica, della Danza, del Cinema, della Letteratura e della Cucina. All’iniziativa hanno aderito ISIS “Duni-Levi” – Matera, ISIS “Pitagora” – Montalbano Jonico, ISIS “Orazio Flacco” – Venosa, ISIS “Orazio Flacco” – Potenza, ISIS “T. Stigliani” – Matera, ISIS “A. Turi” – Matera.
Nel pomeriggio, all’interno dell’ex ospedale San Rocco, Ariel Finzi, Damiano Laterza e Donato RizzI, ha presentato una lectio magistralis e il laboratorio di cucina “Ortoprassi della Cucina Ebraica” . Il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Napoli ha illustrato i fondamenti della kasherut (regole dell’alimentazione ebraica),con un laboratorio e la degustazione di humus e charoset accompagnato dalle matzot, il pane azzimo non lievitato e mele con il miele. Quindi ha incontrato gli operatori dell’agroalimentare lucano per il progetto “Italian Food Experience” e il programma “Erasmus Giovani Imprenditori” per lo scambio tra Israele e Basilicata, in ottica imprenditoriale e commerciale. Ha coordinato l’incontro la giornalista Rosita Stella Brienza.
Nella seconda parte del pomeriggio spazio al talk “Archeologia ebraica – I segreti di Matera – Suggestioni sulla presenza ebraica nella città dei morti viventi” con Damiano Laterza e Donato RizzI e in serata concerto-spettacolo “Viaggio nella musica ebraica – Caffe Odessa” con Miriam Camerini (voce), Manuel Buda (chitarra e saz), Bruna Di Virgilio (violoncello e pianoforte), Rouben Vitali (clarinetto).
“Da Berlino a Tel Aviv, da Istanbul a Buenos Aires, canzoni si susseguono, profumi si intrecciano, sapori si mischiano. Yiddish, ebraico, ladino, inglese, spagnolo. Ma allora esiste la musica ebraica? Forse la vera radice sta nel Medio Oriente, oppure si perde nella notte dei tempi…”
La 23^ edizione del Lucania Film Festival 2022 è la prima nella sua nuova veste abbinata a un Paese, associata a una tradizione, armonizzata a una cultura: l’iniziazione a questo nuovo format è nell’immensa e ancestrale sapienza ebraica.
Si parte da Venosa, dove si trovano le catacombe ebraiche risalenti ai secoli IV e VI d.C. e attraverso epigrafi e incisioni le Tracce Ebraiche ci illustrano quel l’insopprimibile esigenza umana di provare a fermare l’Immortale in un segno, di offrirne testimonianza in un vestigio; come cerca di fare il Cinema.
Dall’antica arenaria, delle suggestive catacombe, le Tracce portano all’unicum architettonico del tufo di Matera – Capitale Europea della Cultura 2019 – dove il fruitore può immergersi in lectio magistralis di Scrittura e Letteratura e in affascinanti performnce di Teatro e Danza ebraica: espressioni del corpo, intelletto e spirito si dilettano in parola e azione; il Festival si scopre festa arcaica e contemporanea, una preghiera che si intona e balla con il Sacro.
Srotolando l’alfabeto ebraico – del quale saranno offerti preziosi approfondimenti – si attraversa il principio nascente e la rivelazione finale di tutte le cose: sono infatti le lettere stesse, “pronunciate” dallo spirito cosmico, ad aver creato il mondo. Non sono lettere meramente funzionali a strutturare la parola, ma lettere “cariche” di potenza generativa: ad ogni lettera corrisponde una forma animata, un suono evocativo, una vibrazione universale. Un alfabeto che è vivo, eppure nella sua essenza resta indicibile.
Dall’archeologia, le Tracce Ebraiche, ci conducono ad un Festival che oltre ad offrire opere cinematografiche sulla cultura ebraica si estende al di là dello spazio dello schermo e delle sale, si proietta oltre i giorni della kermesse; un meta-festival che si fa valorizzazione del territorio, scoperta delle radici culturali e religiose comuni, educazione nelle scuole, opportunità sinergiche nella consumazione di pasti Kosher e approfondimenti con accademici di alto carisma intellettuale, fino alla celebrazione dello Shabbat: il calendario delle festività sacre aderisce alla cadenza della natura senza smettere di anelare al soprannaturale.
L’edizione 2022 del Lucania Film Festival, dalla celebrazione della Settima Arte si fa appuntamento per il recupero del rituale, risveglio del momento per la contemplazione, occasione per la meditazione. Un Festival che si relaziona con le città che lo circondano, con gli abitanti del mondo, che conserva memoria del passato e slancio verso il futuro, e che così si eleva alla speculazione metafisica alla scoperta di un Divino relazionale, inconcepibile senza il suo popolo. Alla scoperta di una filosofia dell’Altrove insondabile ma che trae dalla storia e dalla memoria, sospeso tra una distanza incolmabile e un patto sempre immanente: paradossi fecondi che puntano a trascendere la condizione umana, linguaggi che aspirano all’Eterno, come l’Arte e il Cinema.
La fotogallery della seconda giornata di Tracce Ebraiche a Matera (foto www.SassiLive.it)