Martedì 18 febbraio 2020 alle ore 19.30 nella sala conferenze della Parrocchia Maria Santissima Addolorata a Matera è in programma la conversazione con lo scrittore, teologo e biblista Paolo Curtaz sul tema “Tu sei prezioso ai miei occhi“.
Nel 2004, insieme ad un gruppo di amici di Torino, Curtaz apre il sito www.tiraccontolaparola.it in cui pubblica il commento al vangelo domenicale e le sue conferenze audio. Da sempre impegnato nella comunicazione, attraverso un sito personale ed una app che porta il suo nome, propone riflessioni e commenti sui fatti della vita quotidiana.
Conduttore della trasmissione radiofonica quotidiana “Prima di tutto” per il circuito nazionale Inblu della CEI (Conferenza episcopale italiana), collabora inoltre al mensile “Parola e Preghiera” che propone un cammino quotidiano di preghiera per l’uomo contemporaneo.
È fondatore dell’associazione culturale Zaccheo con cui organizza conferenze su temi di spiritualità e viaggi culturali in Terra Santa e in Europa.
Come giornalista pubblicista ha collaborato con riviste quali Il nostro tempo e Famiglia Cristiana. Ha scritto più di 40 saggi presso diversi editori (San Paolo, Mondadori, Claudiana, We Can Hope) tra gli ultimi pubblicati “Venite e vedrete” (2018) e “La predicazione online” (2019).
È coautore insieme all’attrice e regista Aglaia Zannetti dello spettacolo teatrale Talking Abraham, grande affresco sulla figura e la storia di Abramo, il patriarca, il primo cercatore di Dio.
Il tema dell’incontro sarà la vocazione universale di Dio che è l’amore attraverso il quale si dischiude ogni forma di vocazione particolare.
Scrive Curtaz nel suo diario online:
Il cristianesimo in cui viviamo ci dice che Dio è una specie di concorrente alla mia felicità, devo rigare dritto se voglio piacere a Dio, se voglio essere premiato e meritarmi il Paradiso. Il cristianesimo, invece, ci dice che Dio mi vuole bene come ad un figlio, senza rigidità, senza mettere la norma al di sopra della misericordia, mi dice che Dio mi ama comunque, senza condizioni, non mi ama perché sono buono ma, amandomi, mi rende buono.