“Campus universitario e strategie di sviluppo Unibas su Matera”. Questo il tema della conferenza stampa promossa in mattinata nella sala Mandela del Comune di Matera.
Sono intervenuti il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, l’assessore comunale ai lavori pubblici Antonella Prete, l’assessore regionale alle infrastrutture Aldo Berlinguer, il Rettore dell’Unibas Aurelia Sole l’ingegnere Pierluigi Labella dell’Unibas, Ruggero Ermini, componente del CdA dell’Unibas, già delegato per il settore edilizia, il direttore generale dell’Unibas Lorenzo Bochicchio e Giuseppe Daraio, responsabile dell’ufficio edilizia e lavori pubblici della Regione Basilicata.
Il vice sindaco Giovanni Schiuma: “Matera deve affermarsi come città universitaria e l’Università deve svolgere un ruolo di attrattore di studenti da tutto il mondo. Il campus in questa visione svolge un ruolo strategico per creare un sistema culturale e produttivo”.
Il sindaco Raffaello De Ruggieri. “Ricordo i problemi che abbiamo attraversato quando ho partecipato al Cda dell’Università per risolvere i problemi del Campus, che rappresenta un punto nodale per la qualità universitaria della città di Matera. Questa occasione è fondamentale per pensare anche ad un riuso di altri contenitori in grado di ospitare i servizi per gli studenti che scelgono Matera. Intanto la buona notizia è che siamo qui non può per sapere quando sarà completato il campus ma per definire i servizi propedeutici, di supporto al Campus. Il Campus rappresenta l’elemento portante dell’esperienza universitaria di questa città. E per concludere i lavori è stato fondamentale il contributo della Regione Basilicata, che ha compreso il valore educativo dell’Università e l’importanza che ha per lo sviluppo economico e sociale del nostro territorio.
Il rettore Unibas Aurelia Sole: “I tagli del Governo centrale a partire dal 2009 sono stati assorbiti dal finanziamento della Regione Basilicata, perchè le tasse degli studenti coprono solamente il 10% delle risorse in entrata. Dico questo per sottolineare che non abbiamo aumentato le tasse per garantire il diritto allo studio sopratutto a quella fascia che altrimenti non avrebbe potuto iscriversi all’Università. Ricordo infatti che il 50% dei nostri iscritti ha un ISEE familiare sotto i 15 mila euro. Aumentare le tasse ci avrebbe inevitabilmente portato a perdere studenti. Detto questo, ricordo che a Matera abbiamo istituito un Dipartimento multidisciplinare che rispecchia il territorio con le facoltà di Architettura, Beni Culturali, Archeologia e Turismo. Abbiamo investito nell’edilizia con il Campus e lo abbiamo fatto perchè non vogliamo studenti di serie A e studenti di serie B. Ci hanno contestato la scelta di chiudere Ingegneria a Matera ma voglio ricordare che la legge ci impone di rispettare i requisiti minimi, che non c’erano a Matera per Ingegneria come non ci sono stati a Potenza per Scienze della Comunicazione. Io ritengo che per far crescere la nostra Università dobbiamo superare il provincialismo di questa regione. La nostra Università ha corsi di laurea di eccellenza altissima, coefficienti di attrattività molto alta e garantisce sbocchi occupazionali a 1, 3 e 5 anni dai corsi di laurea.
L’Università negli ultimi anni ha lavorato anche per il mondo del lavoro, promuovendo spin-off, start-up e smart specialization. Penso al rapporto avviato con l’Agenzia spaziale Italiana per dottorati di ricerca sull’osservazione della terra, ai dottorati industriali, alle esperienze degli studenti presso aziende e agli stage post-laurea. Nel Cda dell’Unibas abbiamo inserito anche due imprenditori, uno per la provincia di Matera e uno per la provincia di Potenza, in modo da avviare un dialogo per favorire quel processo che prevede il trasferimento tecnologico delle conoscenze alle imprese”.
L’assessore regionale Aldo Berlinguer: “Siamo qui per parlare di Campus e Studentato a Matera. La storia è molto lunga. Si parte dal 2005 con un accordo di programma che ha assegnato 18 milioni di euro a Matera e 6 a Potenza. Poi abbiamo cominciato un nuovo iter amministrativo dal 2011, un processo lento e sfortunato perchè abbiamo perso tre imprese per strada, due per il Campus e una per lo Studentato. Ora finalmente vediamo la luce. Stiamo parlando di una superficie di 15 mila metri quadri con 150 posti letto in una struttura integrata che rappresenta la veste fisica di una realtà immateriale rappresentata dall’Università. Campus e Studentato devono integrarsi con il territori urbano, perchè non possono rappresentare una cittadella fortificata. Dobbiamo presentare una struttura che trasmette cultura, relazioni, economia e credo che per questa ragione occorre aggiungere qualcosa. Entro settembre 2016 sarà pronta la struttura del Campus, entro la fine del 2017 lo Studentato. Poi servono migliorie per la viabilità e per il verde. Per questi lavori dobbiamo fare affidamento su risorse comuntarie o fondi fas. Sarà fondamentale inoltre la gestione economica della struttura, in modo da portare benefici a tutto il territorio. Io credo che in vista di Matera 2019 sia necessario anche pensare ad un concorso internazionale di idee per un progetto artistico e architettonico di altissima qualità. Per quanto riguarda una stima dei fondi necessari credo che la parte perimetrale esterna servono subito un milione e mezzo di euro che possono arrivare a 10 milioni per completare la viabilità di tutto il complesso”.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il presidente di Confapi Matera Enzo Acito che ha sottolineato la necessità di realizzare una struttura in grado di trasferire le conoscenze dall’Unibas alle imprese per investire nell’industria innovativa, che diventa l’alternativa al settore del turismo, sicuramente in crescita grazie al successo di Matera 2019. Il vice sindaco Schiuma ha ricordato in proposito che il Comune di Matera intende avviare un dialogo con Regione e Università per costituire contratti di rete, cluster e consorzi in modo da formare una filiera in grado di dare risposte alle esigenze del mondo produttivo. Schiuma ha ricordato anche il lavoro in corso per intercettare fondi europei, dei progetti Interreg e Horizon. Sarà inoltre istituito a breve un ufficio che si occuperà proprio di queste forme di finanziamento messe a disposizione dall’Unione Europea.
Durante l’incontro con i giornalisti c’è stata anche una protesta da parte dei lavoratori dell’ultima azienda che ha rinunciato all’esecuzione delle opere del Campus. Con l’uscita di scena della Gife di Potenza sono rimasti fuori una ventina di lavoratori, che attendono ancora oggi il pagamento di due stipendi, dei mesi di marzo e aprile 2015 e del Tfr. Il Consorzio Valori, che attualmente prosegue l’esecuzione delle opere con la siciliana Simeto, la Impel di Matera e la Telia di Altamura, ha rilevato che ai venti lavoratori non sono stati neanche versati i contributi Inps e quelli della Cassa Edile. Attualmente lavorano per il completamento del Campus e dello Studentato 45 persone. Per il Campus in particolare si prevede la consegna dei lavori entro il 2016 ma bisognerà poi attendere le operazioni di collaudo e quindi l’opera sarà utilizzata a partire dal successivo anno accademico che parte a settembre 2017, in modo da ridurre i disagi agli studenti e ai docenti, che attualmente sono impegnati in tre plessi: in via Lazzazzera, via San Rocco e via Annibale Maria di Francia.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)