L’Università della Basilicata è al 44° posto, stesso piazzamento dello scorso anno nella classifica delle Università statali pubblicata oggi dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”. La graduatoria è guidata da Verona e Trento, seguite da Bologna e dal Politecnico di Milano: quattro Atenei che hanno confermato le posizioni raggiunte lo scorso anno. Secondo il quotidiano economico, “nel nuovo ranking sulla qualità di didattica e ricerca migliorano università meridionali come Salerno e Foggia, ma nel complesso il Sud resta in difficoltà”.
Unibas: promossi dagli studenti. Di seguito la nota integrale di commento al piazzamento ottenuto dal Sole 24 Ore.
Il quadro che emerge dalle classifiche delle università italiane pubblicate da “Il Sole 24 Ore” è molto soddisfacente per l’Ateneo lucano, in modo particolare per gli indicatori che riguardano la valutazione degli studenti, ovvero i fruitori primari delle attività accademiche dell’Università della Basilicata (corsi, strutture, laboratori, insegnamenti e rapporti con i docenti): l’Unibas, infatti, occupa posizioni di vertice negli ambiti che riguardano il giudizio degli iscritti (2/a nella classifica specifica che raccoglie i “voti” assegnati dai laureandi nel 2015), l’attrattività (ovvero la percentuale di iscritti da fuori regione, con l’Unibas 28/a e prima di atenei come “La Sapienza”, Milano, Padova e Torino) e la mobilità internazionale (che indica la percentuale di crediti ottenuti all’estero da iscritti all’Unibas, con un 19/o posto che colloca l’Ateneo lucano prima di Firenze, Federico II, Milano Bicocca e Padova).
Ambiti che quindi dimostrano l’apprezzamento per l’offerta formativa e per i grandi sforzi che l’Unibas sta mettendo in campo in questi che sono anni contraddistinti da varie riforme e da una forte crisi economica. Proprio in questo contesto risulta particolarmente significativo il dato che riguarda l’erogazione delle borse di studio, che colloca l’Ateneo tra le università in grado di fornire un sostegno economico prezioso per tutti gli aventi diritto, ciò naturalmente anche grazie al grande lavoro dell’Ardsu e al prezioso supporto della Regione Basilicata. Unibas promossa dagli studenti, quindi, e con voti alti. Gli ambiti che riguardano la ricerca e la produzione scientifica raccontano di un’università posizionata nella media classifica. Ma per avere un quadro più preciso, bisognerà attendere la pubblicazione dei dati completi della Vqr 2011-2014, che ha corretto già alcune interpretazione distorte dei primi parziali dati pubblicati. La classifica del “Sole 24 Ore”, per quanto riguarda la “sostenibilità” (numero medio di docenti di ruolo) descrive un numero ancora basso di professori, che colloca la Basilicata al 58/o posto su 61, con una descrizione negativa del dato, che difficilmente può essere migliorato per effetto del turnover e dei tagli all’Ffo. Un’analisi può essere fornita inoltre aggregando i dati sulla dispersione (ovvero la percentuale di immatricolati che sceglie di iscriversi al secondo anno), e sull’efficacia (media procapite dei crediti formativi ottenuti in un anno) che raccontano di un Ateneo collocato in un territorio problematico, in cui gli studenti spesso lavorano e hanno particolari difficoltà di mobilità territoriale. Il dato occupazionale è un altro degli ambiti che colpiscono l’attenzione del lettore: in base ai dati di Almalaurea (riportati dal quotidiano e riferiti ai laureati nel 2014) la Basilicata è 44/a su 61. Un posizionamento su cui pesa indubbiamente la difficoltà di trovare al Sud un posto di lavoro per chi non vuole emigrare all’estero o al Nord. A cui si aggiunge però la scelta del 95% dei laureati triennali di proseguire gli studi nel percorso magistrale, posticipando quindi l’ingresso nel mercato del lavoro. In sintesi, quindi, le classifiche del “Sole” secondo molti indicatori premiano le attività dell’Unibas. Ma serietà vuole che sia i dati che possiamo considerare – dato il contesto e il periodo storico – positivi, ma anche quelli che ci vedono in posizione di particolare criticità, meritano di essere letti con maggiore attenzione, e alla luce di un quadro interpretativo più ampio e che tenga conto di diversi fattori. E questo sarà il compito dei prossimi giorni e settimane di tutta la comunità dell’Unibas.
Unibas, Lacorazza: il riscatto parte dalle idee. L’appello della Rettrice Aurelia Sole non è caduto nel vuoto; non per tutti, o almeno per noi”
“I dati rilanciati questa mattina dai quotidiani sul ranking delle Università italiane confermano ciò che da tempo abbiamo segnalato: gli atenei meridionali rischiano di essere fortemente penalizzati dai criteri di ripartizione del fondo nazionale anche se, come accade in Basilicata, la reputazione dell’Unibas fra gli studenti è buona e con fatica si cerca di stabilizzare la qualità dei servizi formativi. L’appello della Rettrice Aurelia Sole, quindi, non è caduto nel vuoto; non per tutti, o almeno per noi”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza.
“Quando con l’associazione ‘Duemila19’ circa un anno fa, abbiamo affrontato la questione con il prof. Viesti, presentando il rapporto sullo stato di salute dell’Università, in particolare del Mezzogiorno – aggiunge Lacorazza -, siamo stati additati come dei marziani, ma probabilmente si trattava di una delle tante polemichette interne al Pd. Invece ripartivamo dai problemi, riaprivamo un confronto con la società e approfondivamo le questioni. Peraltro era già uscito, sui temi degli indicatori e del finanziamento della Università, un interessante testo del prof. Mauro Fiorentino, già rettore dell’Unibas. E dello stesso tema, su mia iniziativa, si era interessata la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali, che si riunì a Matera mese di marzo”.
“Poi – afferma ancora Lacorazza – ci fu la risoluzione approvata il 4 agosto in Consiglio regionale su mia proposta. Ricordate? Per settimane si discusse del ‘corso’ in inglese di medicina e chirurgia.
E aspetto ancora una risposta all’interrogazione con la quale chiedevo informazioni sullo stato di avanzamento dei vari impegni assunti in quella sede. Ma di università abbiamo parlato anche dopo, con la mozione ‘Basilicata 2019, Lucani 4.0’, che ho proposto per coinvolgere l’Unibas nella sfida di Industria 4.0, idea che poi è stata finanziata con circa 1,2 milioni di euro delle risorse dell’ex carta carburante. Una ulteriore dimostrazione di come il riscatto dell’Unibas passa anche dal giusto e necessario primato delle idee e dell’impegno”.
Certo Magnifico Rettore, Lei scrive che le ragioni di un così cattivo piazzamento, risiedono nel fatto che non si riesce a trovare lavoro in Basilicata. Credo però che Lei i suoi colleghi dobbiate essere più oggettivi e riconoscere che l’ateneo lucano ha un’offerta formativa alquanto “datata”, ma soprattutto poco attinente alla realtà produttiva del contesto in cui si trova, che non è vero non offre possibilità. Fiat, petrolio, turismo …… quante regioni hanno tutto questo con circa 600 mila abitanti? E non mi dica che il petrolio non porta ricadute occupazionali, perché io che ho una ditta che lavora anche in questo settore, devo assumere personale da altre regioni, in quanto i laureati lucani non sono formati. Certo, è più facile sfornare Ingegneri Ambiente e Territorio così possiamo sistemare tutti quelli amici degli amici che sono a spasso. Un po’ di onestà intellettuale nel fare autocritica non basta mai, soprattutto quando si gestisce un carrozzone deficitario che prende soldi da Stato, Regione e chi più ne ha più ne metta, “Tarate” l’offerta formativa sulle reali opportunità che il territorio offre, che non sono poche e soprattutto di elevato “know-how” (consideri che nel settore petrolifero si fa dell’Ingegneria di alto livello. Certo questo vuol dire mettersi in discussione e staccarsi certamente dalle “indicazioni” di carattere politico che pressano la struttura universitaria lucana. Ma questa è la vera sfida. Trento cosa ha più di Potenza e Matera? Glielo di io. Sinergie tra territorio e istituzioni. Sinergie che la Basilicata non ha mai avuto e non ha. Quindi Lei che gestisce una struttura che dovrebbe creare sinergia, rifletta su questo e non cerchi giustificazioni che non hanno fondamento.
Grazie e saluti