Preoccupa la possibilità che la sede universitaria di Matera perda ingegneria civile per essere accorpata alla sede di Potenza. Ragione che ha spinto il presidente della Provincia di Matera Franco Stella a scrivere al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini e al rettore dell’Unibas Aurelia Sole.
“Vi scrivo in merito alla decisione di sopprimere il corso di laurea in Ingegneria civile e Ambientale presso la sede di Matera per accorparlo a quello di Potenza. Un provvedimento che considero inopportuno e invalidante per una provincia già pericolosamente messa ai margini. Nello specifico – si legge nella nota – ritengo necessario evidenziare come questo nuovo provvedimento avrà riflessi negativi tanto sulle famiglie degli iscritti, già duramente provate dalla crisi, sia sulla reputazione di una sede universitaria cuore del progetto che vede Matera città candidata a Capitale europea della cultura nel 2019. Due elementi significativi sui quali mi sento di insistere e di richiamare la vostra attenzione, onde evitare di avallare un disegno di depauperamento culturale che non può essere fatto passare per riorganizzazione. Se il progresso auspicato intende, concretamente, assegnare al Mezzogiorno un ruolo da protagonista è indispensabile frenare la fuga dei cervelli, agevolarne il rientro e sostenere, in loco, la formazione delle nuove eccellenze.”
“Non può esserci innovazione senza investimenti, economici e umani, e sicuramente poiché a questa provincia i secondi non mancano vi chiedo – conclude Stella – di sostenere le legittime istanze di quanti intendono continuare a essere titolari del proprio futuro nella propria terra a cui poter dare una prospettiva vera di domani.”
Gianni Perrino, consigliere regionale Movimento 5 Stelle: “Non lasciamoci scappare la facoltà di Ingegneria da Matera”.
Il Movimento Cinque Stelle non vuole restare indifferente alla notizia relativa all’eventuale soppressione del corso di “Ingegneria Civile e Ambientale” dell’Università di Basilicata (Unibas) con sede a Matera. Non vi è ancora ufficialità sul provvedimento, ma alcuni studenti avevano già paventato nei mesi scorsi il rischio di soppressione del corso. Rischio che purtroppo è stato confermato dal Rettore e dal Preside agli inizi di settembre scorso.
Non riusciamo proprio a capire la ragione di tale chiusura. A pochi giorni dalla pronuncia dei Commissari sulla Candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura nel 2019, la chiusura della sede di Matera della facoltà di Ingegneria Civile e Ambientale è un grave segnale di totale disinteresse verso le indiscusse potenzialità che il polo universitario UniBas di Matera esprime, producendo figure di notevole rilevanza professionale nel campo della tutela ambientale, dell’ingegneria dei rischi naturali e antropici (IRiNA), della bioedilizia, dell’ingegneria strutturale-geotecnica (ISG), dell’ingegneria delle infrastrutture tradali ed idrauliche (IISI), dell’ingegneria strutturale edile (ISE). Altra grave conseguenza della chiusura è rappresentata dagli enormi disagi e all’aggravio economico che le famiglie e gli studenti, residenti e non a Matera, andranno a subire per raggiungere e soggiornare a Potenza; quanti studenti sceglieranno di proseguire gli studi in Basilicata? Quanti invece sceglieranno di spostarsi verso altri Atenei (si pensi a quello di Bari)? L’impatto sarà negativo anche per la già sofferente economia della città di Matera, che vedrà diminuire la propria polazione studentesca.
La Giunta Pittella era a conoscenza di questo provvedimento? E quali saranno le misure che si porranno in atto per alleviare il disagio e l’aumento dei costi comportato da tale scelta? Pittella si spenderà per evitare la chiusura del polo materano di ingegneria?
La potenziale capitale Europea della Cultura non può certo lasciarsi scappare la facoltà di Ingegneria Civile e Ambientale. Il futuro (prima e dopo il 2019) è nella tutela dell’ambiente!
Gianni Perrino, consigliere regionale Movimento 5 Stelle