Presso la sede materana di via San Rocco dell’Università degli Studi della Basilicata di Matera la studentessa Valentina Giannossi di Avigliano ha discusso la tesi di Laurea Specialistica in Nuove Tecnologie per la Storia e i Beni Culturali dedicata allo Studio Arti Visive di Matera, avviato cinquant’anni fa nella città dei Sassi in via delle Beccherie dall’artista materano Franco Di Pede. La tesi è stata discussa con la relatrice Mariadelaide Cuozzo.
Ecco le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione dalla neo-laureata Valentina Giannossi.
L’argomento prescelto per la redazione della mia tesi di laurea magistrale è la sistemazione della storia e dell’attività, dal giorno della sua fondazione nel 1964 sino ad oggi, dello Studio Arti Visive di Matera istituito da Franco Di Pede, artista e operatore culturale materano.
La tesi è arricchita dalle testimonianze dirette che ho potuto avere in prima persona dal prof. Di Pede, estremamente disponibile nel soddisfare tutte le mie curiosità e attento nel raccontarmi nei minimi dettagli l’attività dello Studio Arti Visive.
Franco Di Pede è una figura poliedrica in quanto è stato insegnante, artista esso stesso ma, soprattutto, promotore di iniziative artistiche, culturali e sociali. Si è interessato sin dai primi anni della sua formazione alla storia dell’arte e alla valorizzazione delle peculiarità della sua città.
Appassionato promotore di mostre d’arte e di artigianato, oltre che di volumi di poesie, da autodidatta e grazie alle sue caparbietà, volontà e fiducia in se stesso è riuscito a far conoscere ed apprezzare Matera ed il suo patrimonio storico e culturale nel resto d’Italia e all’estero, andando contro la diffusa convinzione della povertà culturale e della mancata considerazione della nostra Regione come luogo di arte e di storia.
Lo Studio Arti Visive è, prima di tutto, un’associazione no-profit ed apolitica ed anche una galleria d’arte, ma non soltanto questo; è stato ed è veicolo per la valorizzazione della cultura locale materana (arte, artigianato, poesia, folclore, ecc.) ma anche per la conoscenza e per la promozione nazionale e internazionale dei Sassi di Matera.
Lo Studio ha dato vita ad attività culturali che, nel corso degli anni, si sono rivelate di ampio respiro, capaci di inserire la città nel contesto nazionale; esso è stato seriamente impegnato nell’informazione, nella selezione dei valori, nella valorizzazione delle energie locali e nazionali, degne di considerazione.
Il discorso intrapreso nella mia tesi adotta il metodo deduttivo, ovvero procede dal generale al particolare; difatti il caso studio della galleria di Franco Di Pede viene da me inserito all’interno di una breve ma puntuale sintesi storica della nascita e dello sviluppo della galleria d’arte in Italia e in particolar modo a Napoli, dove Di Pede ebbe la sua formazione iniziale e dove instaurò i primi contatti che si rivelarono fondamentali per l’attività della sua galleria.
Lo Studio ha cercato una sua giusta collocazione, in una dimensione reale e concreta, nell’area della cultura locale e nazionale. Non si è limitato a recepire il discorso proposto dagli artisti, allestendo mostre personali e collettive, rassegne di rilievo, conferenze, dibattiti, incontri, ma – primo in Italia a condurre questo tipo di esperimento – ha scandagliato l’animo e l’intelligenza degli stessi artisti, conducendoli con le loro opere presso centri di cultura e di educazione, di ricreazione e di lavoro, di soggiorno e turismo.
La storia dell’attività dello Studio Arti Visive, con la relativa rassegna stampa, è racchiusa all’interno di tre testi editi dall’associazione stessa, i quali ripercorrono appunto la storia della galleria dalla sua nascita, nel 1964, sino ad oggi.
I volumi hanno un titolo comune che è Sollecitazioni alle problematiche estetiche ecologiche strutturali in Basilicata ma sono differenziati dagli anni dei quali trattano; il primo volume racchiude gli avvenimenti della Galleria dalla sua fondazione ovvero dal 1964 fino al sisma del 1980, il secondo comprende gli anni che vanno dal 1981 al 1998 e l’ultimo va dal 1999 al 2010. Mi preme sottolineare che mentre i primi due testi sono già stati pubblicati, l’ultimo non è ancora stato mandato in stampa e dunque riporto nella mia trattazione, in anteprima e in maniera inedita, ciò che verrà pubblicato a breve.
Dunque, oltre alle mostre organizzate negli anni per far conoscere sul territorio le varie componenti culturali contemporanee, lo Studio ha promosso anche una serie di pubblicazioni finalizzate a diffondere la conoscenza della città dei Sassi e del suo hinterland , che sono parte integrante di una strategia culturale complessiva tesa a valorizzare i beni culturali del territorio.
Affermare che la Basilicata è priva di una storia dell’arte e di adeguate strutture è una carenza che va colmata. Ritengo di aver dimostrato l’importanza della Galleria – Studio Arti Visive nel contesto materano e, più in generale, lucano. Franco Di Pede è riuscito a catalizzare l’attenzione su un territorio che godeva di poca considerazione.
Franco Di Pede credo possa essere considerato un grande ed appassionato operatore culturale, che con la sua tenacia e determinazione ha operato per il bene della comunità lucana dando in particolar modo spazio ai giovani.
L’attività dello Studio merita stima e riconoscenza da parte della comunità alla cui informazione e al cui sviluppo ha sempre e solo mirato, cercando di portarla al livello delle altre regioni d’Italia.
Lo Studio Arti Visive ha sempre cercato una sua giusta collocazione nell’area della cultura locale e nazionale e ci è riuscito, vista la vasta programmazione di attività lungo quasi cinquant’anni.