E’ Matera Capitale europea della cultura il fulcro dello sviluppo sociale ed economico della Basilicata dei prossimi anni. A ribadire che la cultura porta economia ai territori, oggi alla Mediateca di Matera, sono stati i referenti nazionali e regionali del Sistema Conti Pubblici Territoriali (CPT) in occasione del convegno organizzato dal Nucleo Conti Pubblici Territoriali Basilicata sul tema “Sistema Conti Pubblici Territoriali – La Cultura come investimento. Imparare dal passato per programmare il futuro. Verso Matera 2019”.
I dati nazionali, illustrati dalla responsabile CPT Mariella Volpe, mostrano che negli ultimi anni le politiche nazionali prestano attenzione alla Cultura come fattore di benessere e di crescita, si pensi alle leggi “Valore Cultura” e “Artbonus” o alle assegnazioni del CIPE di risorse specificamente dedicate al settore culturale. Si è dunque acquisita la consapevolezza che lo sviluppo del settore necessita di un’offerta pubblica in grado di stimolare la domanda e che occorre superare il divario fra l’elevato potenziale dell’offerta culturale e l’inadeguato livello di domanda, anche attraverso un miglioramento della competitività internazionale del settore turistico e dei servizi ad esso collegati.
Ed è su questi assi che lavora la Regione Basilicata, come evidenziato dall’intervento della dirigente Ufficio Sistemi culturali e turistici Patrizia Minardi.
“La Regione Basilicata, negli ultimi due anni, si è dotata di due strumenti normativi: la legge 27 del 2015 sul Patrimonio culturale materiale e immateriale e la 37 del 2015 sullo spettacolo dal vivo – ha spiegato Patrizia Minardi – entrambe le leggi regionali hanno una base comune di partenza: poter garantire una programmazione triennale che consenta al Pubblico di creare quell’humus perché il privato possa investire. Il finanziamento triennale prevede che il privato possa investire al 50percento le proprie risorse e di avere un rischio d’impresa che potrà far rientrare in un periodo più lungo. Questo ha consentito ai privati un investimento anche in risorse umane, tanto che nel 2015 abbiamo registrato 1.300 nuovi contratti nel settore spettacolo dal vivo, nell’industria creativa e nel settore cinema. L’investimento, però, è non solo sulle risorse umane, ma nell’indotto creato dalla cultura: noleggi, ristorazione, post produzione. La Regione Basilicata – ha concluso la dirigente Minardi – ha investito molto in risorse umane, creando la filiera culturale e turistica delle competenze: attraverso progetti come Sassi d’oro sul doppiaggio o le residenze artistiche e musicali o gli scambi internazionali che permettono di creare nuove competenze. E’ in questa dimensione che ci muoviamo, per ottenere per il 2019 produzioni locali nuove realizzate grazie alle competenze acquisite con questi progetti”.
L’attenzione della Regione Basilicata al settore Cultura è stata sottolineata anche dal direttore generale del Dipartimento Programmazione e Finanze Elio Manti: “Matera 2019 deve essere forza trainante per tutta la regione. La scommessa che la Basilicata fa rispetto alla programmazione regionale è di guardare a Matera Ecoc 2019 come a un drive dell’economia regionale e di riformulare tutta la programmazione dei fondi nazionali e comunitari, assicurando che l’evento del 2019 sia importante e foriero di dinamiche di sviluppo persistenti per tutta la comunità lucana. Matera 2019 – ha detto Elio Manti – è l’occasione per chiudere alcuni divari di carattere infrastrutturale: i collegamenti con il versante sia adriatico sia tirrenico della Basilicata. Senza tralasciare il completamento delle infrastrutture digitali: entro il 31 dicembre 2017 tutti i 131 comuni lucani avranno la banda larga. Una trasformazione digitale del territorio regionale che potrà accelerare lo sviluppo e contribuire al rafforzamento del “capitale sociale” con formazione, aggiornamento e sostegno alle migliori energie di questa regione e miglioramento della capacità di attrazione di capitali internazionali per nuove imprese e per start-up e anche attrazione di capitale creativo che consenta un’innovazione dell’intero sistema economico lucano”.