13 prodotti a marchio, 11 Consorzi di Tutela, Comuni e Pro Loco.
Questi i numeri del percorso agroalimentare previsto all’interno dell’”Herculia Day”, che si terrà martedì Giugno presso il cortile del Castello di Lagopesole a partire dalle ore 19.00.
Il Cammino della Via Herculia torna ad essere protagonista con i suoi sapori.
Sono stati diversi gli inviti fatti pervenire in questi giorni, da parte del personale dell’Alsia Basilicata, a strutture ricettive, amministrazioni comunali, operatori di settore, produttori, istituzioni.
Molti tra i tanti hanno risposto con entusiasmo e spirito di coinvolgimento scegliendo di mettersi in gioco ancora una volta per un progetto, che può e deve rappresentare un trampolino di lancio per il mondo dell’enogastronomia e per la Regione Basilicata in chiave di marketing territoriale.
I Comuni toccati dalla Via Herculia sono tra i più coinvolti, ma i restanti comuni Lucani sono chiamati anch’essi ad intraprendere il cammino.
Il Progetto mira alla valorizzazione integrata del territorio, con lo scopo di creare un sistema di offerta legato all’enogastronomia, diffondendo la conoscenza delle produzioni tipiche attraverso l’ospitalità e la ristorazione andando anche oltre il tracciato storico. Per questo motivo l’evento del 21 Giugno va considerato solo come un inizio da cui aggregare ancora chi ha voglia di investire nel made in Basilicata.
Per agevolare ed incentivare l’arrivo dei partecipanti è stato predisposto un servizio navetta, riservato alle Pro Loco ed alle Amministrazioni con partenza da Moliterno ed arrivo al Castello di Lagopesole.
“Intendiamo continuare a sostenere il progetto nel metodo e nel merito provando a determinare il contesto futuro in cui lungo la Via Herculia, che dal Vulture raggiunge la Val D’Agri in un percorso storia luoghi e sapori, si possa proseguire a dare enfasi al territorio in una logica di sinergia tra istituzioni e privati. Vogliamo dare continuità a questo percorso di ricerca e di conoscenza in una prospettiva concreta che possa essere utile per tutti gli attori che da questa iniziativa potranno trarre un grandissimo beneficio.”
Lo ha detto l’assessore alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Via Herculia Day” prevista martedì 21 giugno presso il Castello di Lagopesole alle ore 16.30
“Questo tipo di iniziative che oggi sono anche recuperate dalle strategie di sviluppo nazionali ed internazionali devono poter mettere sotto i riflettori del mondo, che oggi più che mai guarda alla Basilicata, la storia la cultura, l’archeologia, le tradizioni e l’enogastronomia che rappresentano la nostra identità unica.
La Via Herculia può diventare quel percorso di diramazione delle vie più note e battute che non lambisce solo la nostra regione ma la attraversa. L’obiettivo è quindi quello di costruire la filiera agro-turistica attraverso cui far crescere e conoscere le produzioni tipiche e a marchio comunitario integrando il circuito breve dell’ospitalità rurale. Tutti gli attori dello sviluppo dei nostri territori, gli operatori economici e turistici oltre che i produttori e i consorzi devono poter essere coinvolti. Questo percorso importantissimo – ha concluso l’Assessore Luca Braia – su cui è stato già fatto da Alsia un gran lavoro, va assolutamente proiettato verso un futuro in cui, rileggendo la storia ed il percorso che attraversa le peculiarità della nostra Regione, si recuperi ogni pezzo del racconto da parte dei comuni, degli agriturismi, delle produzioni in cui ogni viaggiatore e ogni turista possa immergersi completamente per gustare appieno quanto la nostra straordinaria terra ha da offrire”.
L’appuntamento “Via Herculia Day” nell’ambito del progetto “Lungo la Via Herculia: tra storia e sapori” è previsto per il 21 Giugno presso il Castello di Lagopesole alle ore 16.30 con un percorso che richiama il cammino attraverso la Via Herculia ed una tavola rotonda alla quale interverranno: Vito Summa – Sindaco di Avigliano; Domenico Romaniello – Direttore Alsia; Rocco Sileo – Dirigente Alsia Servizi Sviluppo Agricolo; Patrizia Minardi – Dirigente Regione Basilicata; Stefano Del Lungo – Canio Sabia – CNR IBAM; Gerardo Travaglio – Commissario APT Basilicata; Rocco Giubileo – Presidente Unione Regionale Cuochi Lucani; Rocco Franciosa – Consigliere UNPLI Basilicata; Luisa Langone – Presidente Ordine degli Psicologi della Basilicata.
Concluderà i lavori Luca Braia, Assessore Agricoltura e Sviluppo Rurale della Regione Basilicata.
Il progetto “Lungo la Via Herculia” vede coinvolto, sin dalla primissima fase, il sistema della Cia, attraverso la rete di agriturismi di Turismo Verde, Donne in Campo con la presidente ed agri-chef Matilde Iungano impegnata a riportare le pietanze più particolari negli agriturismi ed una raccolta di ricette con gli antichi ingredienti, rivisitando il tutto per renderlo gradevole al nostro palato anche grazie agli studi del Cnr. E’ quanto sottolinea una nota della Cia che aggiunge: con la rete e con l’organizzazione della distribuzione cerchiamo di superare i problemi dovuti alle distanze e alla natura del nostro territorio. Stiamo attrezzandoci in vista del flusso previsto nel 2019, quando Matera sarà la Capitale europea della cultura. È un’occasione che non vogliamo perdere e già vediamo un incremento delle visite con le navi da crociera che attraccano a Bari e i turisti che arrivano in pullman a Matera. Qui devono trovare i nostri prodotti in luoghi destinati alle degustazioni e proposte di menù studiati per loro, che parlino della nostra regione e della nostra cultura. Entro l’anno contiamo di essere pronti.Suggestioni, tradizioni e narrazioni, come nel caso de “La Via Herculia” fanno da sfondo alla valorizzazione dei prodotti tipici lucani.Un approccio diverso teso alla valorizzazione integrata del territorio, con lo scopo di creare un sistema di offerta legato all’enogastronomia, diffondendo la conoscenza delle produzioni tipiche attraverso l’ospitalità e la ristorazione.
“Oggi gli agriturismi sono una risorsa fondamentale della realtà agricola del Paese -spiega Turismo Verde Cia Basilicata- e resistono meglio degli altri ai colpi della crisi. Anche nell’ultimo anno, nonostante la recessione e il crollo della stagione turistica, le strutture ricettive “green” sono cresciute dello 0,3 per cento a 20.474 unità. Merito dei prezzi accessibili ma anche della multifunzionalità aziendale: perché l’agriturismo non è più solo ristorazione di alta qualità e ospitalità in campagna, è anche uno spazio solidale dove le persone disagiate possono fare terapia con le piante o gli animali; dove bambini e adulti possono toccare con mano il vivere quotidiano in agricoltura, facendo didattica ma anche sport, escursioni e mille altre attività ricreative. Un settore importante, quindi, che però è troppo spesso ignorato dalla politica. Ci siamo resi conto che gli stessi prodotti tipici, che sembrano una nicchia tutelata, in realtà sono minacciati da tante insidie, che andrebbero affrontate in modo responsabile e a tutti i livelli. Di qui l’invito a degustazioni in aziende agrituristiche, a riscoprire antichi sapori, a toccare con mano il nostro Progetto “La spesa in campagna” per avvicinare aziende agricole ed agrituristiche e cittadini al mangiare sano e con risparmio”. “A “nobilitare” la cucina contadina lucana secondo le specifiche tipicità di menù locali delle diverse aziende agrituristiche della regione – sottolinea la nota – ci sono la tradizione e la manualità di tante titolari di aziende agrituristiche dove si mangia “sano” e “bene” pur in assenza di stelle o cappelli di cuochi delle più prestigiose guide. Insomma un’autentica sfida ai fornelli con piatti che qualsiasi donna può imparare direttamente in agriturismo dove troverà le titolari fortemente motivate dalla passione e disponibili a dare lezioni”.Tipico vuol dire sano e di qualità: questo vale soprattutto per la Basilicata che custodisce tra le pieghe del paesaggio rurale un patrimonio di sapori e tradizioni unici e inimitabili, ma soprattutto inscindibili dal territorio. Si tratta di alcune decine di prodotti agroalimentari tradizionali, che per volumi ed estensione territoriale non rientrano nei parametri delle Dop e delle Igp, ma che sono autentiche ‘calamite’ per il turismo enogastronomico, un comparto che vale 5 miliardi l’anno.