Presentata, nel corso di una conferenza stampa presso il palazzo del Consiglio regionale, la nuova edizione del “Viaggio a cavallo”, evento organizzato dai Padri Trinitari di Venosa e Bernalda che continuano la loro preziosa opera di assistenza ai meno abili, a chi si trova in condizioni di bisogno, e non solo.
Centro di riabilitazione, ma anche Residenza Sanitaria Assistenziale (Rsa) e Centro di Orientamento e Formazione professionale: queste le prerogative, competenze e attività del Centro dell’Opera dei Padri Trinitari di Venosa e Bernalda che quest’anno organizza la decima edizione del “Viaggio a cavallo” da Venosa a Bernalda che si terrà dal 15 al 21 settembre e vedrà protagonisti i ragazzi ospiti del Centro. L’itinerario toccherà anche i Comuni di Lavello, Spinazzola, Castel del Monte, Gravina, Matera, Ginosa e Montescaglioso. Le modalità di svolgimento dell’iniziativa e le sue finalità illustrate dal direttore generale e ministro provinciale dei Padri Trinitari, Padre Luigi Buccarello, dal direttore sanitario, Ruggiero Doronzo e dall’ideatore del viaggio, Francesco Castelgrande, responsabile dell’area di Terapia assistita con gli animali del Centro.
Padre Buccarello ha parlato “dell’importanza dell’iniziativa nel contesto dei 50 di attività del Centro. Il nome scelto per la decima edizione del Viaggio a cavallo è riconducibile alla dea greca della vittoria ‘Nike’ che veniva raffigurata come una giovane donna alata. Ed è una vittoria, infatti – ha sottolineato Padre Buccarello – osservare come questi ragazzi, cosiddetti diversamente abili, riescano ad interagire con gli altri e con il territorio, anche grazie alle tecniche riabilitative assolutamente preziose ed efficaci come la pet therapy, la terapia dell’animale da affezione, in questo caso il cavallo. E’ in questo modo che le piccole cose diventano grandi con l’imprescindibile integrazione dei nostri ragazzi che non costituiscono più né isola a se stante, tanto meno sono isolati. I ragazzi vivono in un contesto sociale divenuto proprio con un’opera di continua sensibilizzazione che favorisce in assoluto il miglioramento della qualità della vita. Fondamentale, dunque, la solidarietà e la capacità dei ragazzi di superare qualsiasi ostacolo con l’aiuto degli operatori nell’ottica che vede lo stare loro vicini una missione che dimostra di stare alla loro altezza, apprezzandone e valorizzandone capacità e volontà. E’ un patrimonio di umanità che si rigenera continuamente da condividere e far conoscere, superando l’handicap della superbia e del rigetto nel segno della comunione reciproca. Ogni tappa del viaggio – ha concluso Padre Buccarello – è una gioia, un interscambio con le persone ed i luoghi visitati e compartecipazione di un progetto che non riguarda solo chi l’ha voluto, progettato e chi ne è protagonista, ma l’intero microcosmo che ne viene interessato”.
Per il direttore sanitario, Ruggiero Doronzo “il Viaggio a cavallo è il primo step di un lavoro complesso caratterizzato dallo spirito e dalla filosofia di creare una comunicazione con l’esterno del Centro. Usare la comunicazione dell’emozionalità, usando quella parte del cervello che emana tali impulsi è fondamentale per i ragazzi. Un ponte della comunicazione, quindi, utilizzando la pet therapy per sbloccare anche le situazioni più difficili. Formazione – ha concluso – e diffusione della cultura della eguaglianza”.
L’ideatore del viaggio, Francesco Castelgrande, ha sottolineato che “continua il percorso con l’ippoterapia, raccogliendo una sfida che vede i ragazzi preparati sia fisicamente che mentalmente, mettendo in campo la loro tenacia che tutto rende possibile. Ogni anno – ha spiegato – si cambia itinerario per testimoniare la vicinanza dei Padri Trinitari alla disabilità, dando ai ragazzi tutte le possibilità di avvicinarsi a quello che una volta era considerato ‘l’altro mondo’, anche grazie all’abnegazione ed all’esperienza di vita condivisa con gli operatori”.
Gli assessori alle politiche sociali dei Comuni di Venosa e Bernalda, Carmela Sinisi e Domenico Calabrese, hanno posto l’accento “sulla rilevante influenza della presenza dei Padri Trinitari per un passaggio strettamente umanistico. E’ una presenza – ha detto Sinisi – di amore e di calore, di inclusione e sostegno. Ciò che conta – ha aggiunto – è il viaggio in sé, non la meta da raggiungere. Quest’anno – ha detto Calabrese – per noi l’arrivo del Viaggio a Bernalda sarà motivo della ‘Festa dell’accoglienza’ che vedrà la partecipazione delle scolaresche che vedranno i partecipanti giungere con un sorriso più ampio. Dal canto nostro – ha concluso – oltre a praticare quotidianamente l’integrazione, dovremmo interrogarci sulle nostre incapacità messe a confronto con le grandi potenzialità di questi ragazzi in tutti settori, di cui è palese testimonianza lo splendido mosaico posto all’ingresso del paese”.
Il consigliere Mollica ha sottolineato che “occorre ribadire parole di rilancio per la struttura dei Padri Trinitari e per la loro opera. Cinquanta anni di attività e attivismo grandemente significativo dal punto di vista della integrazione e dell’inclusione sociale non possono essere affossati da un momento di difficoltà. Importanza del rilancio anche per continuare a dare al diversamente abile la possibilità di offrire la propria ricchezza di uomo, dando un senso compiuto alla qualità del modo di gestire l’accoglienza nella struttura. Una grande visione di rilancio, ecco cosa bisogna portare avanti con il supporto fondamentale delle istituzioni”.
Il presidente Santarsiero, nel chiudere i lavori, ha sostenuto che “tre sono gli elementi di riflessione. Il primo tema concerne la solidarietà ed il concetto di missione, vale a dire lo spirito con cui operano i Padri Trinitari, contemplando, al tempo stesso, la qualità della loro azione e la loro professionalità. Il secondo tema è quello dell’importanza dell’ippoterapia, da sempre una eccellenza nell’azione complessa e ad ampio raggio dei Padri Trinitari ed alla quale la Regione ha dato seguito con una legge specifica sul ruolo degli animali di affezione. Il terzo tema, last but not least, concerne il territorio. Il Viaggio che esalta il territorio, la sua anima più profonda. Il Viaggio che pone in rilievo l’identità del territorio, facendo emergere la sua storia, le sue tradizioni, il suo “essere”. Quella dei Padri trinitari – ha continuato Santarsiero – è un’opera di inestimabile valore che dà il giusto risalto alla umanità paritaria e paritetica, alle virtualità di ognuno, alla estinzione della differenza. Doverosa – ha concluso – la nostra presenza lungo le tappe dell’itinerario, io sarò presente a Matera per dare ancora una volta il giusto plauso a chi, ispiratori, esecutori, protagonisti e spettatori, ma solo di nome, partecipano ad una iniziativa dal grande valore morale”.