Rafforzare il protagonismo dei cittadini nei processi di cambiamento positivo delle città e ampliare la cultura del verde per migliorare le aree urbane non solo dal punto di vista estetico, ma anche sotto il profilo della qualità della vita sono gli obiettivi principali del concorso Basilicata Fiorita organizzato da Matera2019 a cui hanno aderito 10 comuni lucani: Campomaggiore, Grottole, Matera, Picerno, Pietrapertosa, Potenza, Tito, Tricarico, Rapone, Rionero in Vulture.
Ma sono anche gli obiettivi del viaggio premio che i vincitori del concorso faranno nei giorni 24 e 25 ottobre in collaborazione con il Fai (Fondo Ambiente Italia) che, coerentemente con lo spirito di Basilicata Fiorita, è fortemente impegnato a valorizzare il patrimonio culturale italiano, spesso trasformando beni privati abbandonati in beni pubblici. E saranno proprio alcuni di questi luoghi ad essere la meta del viaggio premio. Un’occasione per approfondire la cultura del verde con la visita di giardini, parchi e tenute agricole di alto valore storico e naturalistico, alcuni presenti nell’elenco dei grandi giardini di EXPO 2015. E per far germogliare il senso di comunità tra i cittadini lucani che condividono la passione per il verde.
“Attraverso Basilicata Fiorita – afferma Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni internazionali della Fondazione Matera-Basilicata2019 – si sta iniziando il lavoro di uno delprogetti contenuti nel secondo dossier di candidatura: Urban Healing. Quindi gli stessi cittadini sono già parte integrante di un progetto che ci porterà al 2019”.
Il viaggio nei giardini storici italiani raccoglie tutti i premiati del Concorso Basilicata Fiorita 2015 sezione balconi fioriti e sarà focalizzato fondamentalmente su due assi. Innanzitutto la cittadinanza attiva, intesa come protagonismo dei cittadini che intendono definire il senso di comunità non all’interno di confini geografici, ma dentro uno spazio di condivisione culturale, in questo caso basata sul verde inteso come potenziale creativo per migliorare gli spazi urbani. Ecco perchèdurante il viaggio saranno incentivati momenti di scambio tra i premiati, occasioni di conoscenza e confronto sul senso di appartenenza sia al percorso di Matera 2019, sia sulla cultura del verde. Il secondo asse riguarda, appunto, la cultura del verde. Il confronto su questo tema sarà stimolato dalle tre visite ai giardini storici che susciteranno interesse sia relativamente alle tecniche agronomiche, sia all’impatto sull’ambiente in cui si vive.I luoghi che visiteranno infatti sono tutti di origine privata e grazie alla loro bellezza e al loro valore ambientale sono diventati luoghi di interesse pubblico.
“Durante le visite tematiche, i laboratori – afferma Massimiliano Burgi, coordinatore del progetto – desideriamo che i cittadini si sentano parte dei luoghi visitati e desiderosi di trasferire le informazioni ricevute e la bellezza ammirata ai cittadini dei Comuni di appartenenza.I laboratori che saranno svolti nei giardini di Villa Gregoriana, con l’ausilio dei giardinieri,daranno informazioni didattiche per la gestione e cura del verde, dalle piante agli alberi con la tecnica degli innesti e potature”. All’iniziativa hanno collaborato Rosalba Demetrio, del Fai, e Elio Di Bari, del Touring Club Italiano.
Tre i luoghi che saranno al centro del viaggio: Gli orti di Tricarico, il Giardino Battipaglia di Salerno, i Giardini di Villa Gregoriana a Tivoli.
Orti di Tricarico, Matera
Risalenti al sec. IX-X ed ancora in uso, testimoniano un modo sapiente delle popolazioni arabe di sfruttare i terreni, altrimenti brulli ed improduttivi. Esse, infatti, sfruttarono le loro conoscenze e capacità di insediarsi in luoghi inadatti alle coltivazioni creando numerosi giardini-frutteti terrazzati, utilizzando un ingegnoso sistema di raccolta delle acque meteoriche e sorgive.
Da un’attenta lettura degli orti di Tricarico si evincono due tipi di coltivazione, unoprossimo alle mura dell’abitato, costituito per lo più da frutteti (gli orti di crinale) e l’altro posto ai piedi del crinale (gli orti di valle) adibito principalmente alla coltivazione degli ortaggi.
Giardino Battipaglia, Salernohttp://www.tenutaportadiferro.it/
La Tenuta Porta di Ferro è nelle vicinanze dell’ antica Paestum, tra la costiera Amalfitana ed il Cilento. E’ dagli inizia dell’ 800 che la Tenuta è il cuore di un’ ininterrotta attività agricola. Dopo la grande bonifica degli anni ’30 è stata convertita in una moderna azienda agricola specializzata nella produzione di kiwi.La casa padronale ha il suo perno focale nell’ antica Torre Grimalda della seconda metà del XVII secolo. Intorno ad essa le abitazioni, le stalle, il caseificio, il forno, i silos ed i giardini raccontano la memoria del luogo. Il progetto dei giardini comincia negli anni ’20 con l’introduzione di filari di platani, cycas e palme delle Canarie. La svolta decisiva avviene nella seconda metà del secolo con l’ingresso di numerose piante come Magnolia grandiflora, Araucaria excelsa, Pinus pinea, melograni,bordure di hydrangee, spalliere di bouganvillea, rose rampicanti, bignonie e macchie di arbusti. Sono questi gli elementi fondanti del primo dei giardini della Tenuta: il Giardino Novecento.Negli ultimi anni, dalla spinta creativa e dal profondo desiderio di nuovi spazi in bilico tra paesaggio campestre e suggestioni contemporanee, sono nati il Giardino dell’Orto, il Giardino dei Silos ed il Giardino delle Sperimentazioni in cui convivono elementi d’acqua e paesaggi effimeri.
Giardini di Villa Gregoriana, Tivoli http://www.visitfai.it/parcovillagregoriana/descrizione
Situato in posizione panoramica ai piedi dell’acropoli romana di Tivoli, questo suggestivo Parco vanta un ingente patrimonio naturalistico, storico e archeologico.
L’opera incessante della natura e dell’uomo ha contribuito a creare un ambiente di assoluto valore naturalistico, in cui coesistono cascate naturali ed artificiali, anfratti, orridi – fonte di ispirazione per poeti ed artisti – e affascinanti passeggiate immerse nella rigogliosa vegetazione.Voluto da Papa Gregorio XVI a metà Ottocento e meta nei secoli di viaggiatori, artisti, re e imperatori. Un paesaggio dal fascino unico e incontaminato che fa del Parco una delle più romantiche passeggiate al mondo.
Il Parco della Villa Gregoriana si sviluppa sui due versanti di una fossa profonda, dove l’Aniene compiva un salto di oltre 100 metri verso la campagna romana: un punto del paesaggio tiburtino particolarmente attraente, caratterizzato da suggestivi scenari di dirupi, caverne, cadute d’acqua, e ricco di evocative memorie della classicità.
Il parco rappresenta un unicum che declina in modo esemplare l’estetica del sublime tanto cara allacultura romantica; naturale e artificiale vi si fondono in modo così seducente da diventare, nell’Ottocento, il soggetto principale delle rappresentazioni pittoriche di Tivoli, che diventa meta obbligata del Grand Tour