La Fondazione Città della Pace per I Bambini Basilicata, entrata in funzione nel 2011, è presieduta dal Premio Nobel per la Pace Betty Williams ed è sostentuta attivamente dalla Regione Basilicata, grazie al supporto costante del Presidente Vito De Filippo, e dai Sindaci di Scanzano Ionico Salvatore Iacobellis e di Sant’Arcangelo Domenico Esposito. La Fondazione agisce per l’accoglienza, l’integrazione e la tutela dei rifugiati e dei richiedenti protezione internazionale e per questo realizza, sin dalla sua costituzione, momenti di sensibilizzazione alle tematiche della migrazione, del multi-culturalismo, della diversità, dell’accettazione dell’altro e della tutela dei diritti umani.
VIDEOMIGRAZIONI – due giorni di film, musica, esperienze ed incontri con i migranti, è l’ultima di queste iniziative: un luogo virtuale aperto alla partecipazione di tutti ed organizzato dalla Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata in collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata, in partenariato con Noeltan Film e con la Cooperativa Sociale il Sicomoro.
Il 26 e 27 novembre 2012 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi della Basilicata, in Via Nazario Sauro, dalle ore 10,00 alle 23,00 sarà possibile partecipare ad un’esperienza di integrazione multi culturale che ha il suo centro nella condivisione di una serie di film documentari che inquadrano il fenomeno migratorio da diversi punti di vista. Sarà proiettata una selezione di film che comprende: 18 IUS SOLI, VIVERE A METÀ, IL SANGUE VERDE, NIGURI, ANABASI: LE RADICI RITROVATE, UN CORE DENTRO STAZIONE TERMINI, INSHALLAH , MARE CHIUSO.
Nel corso delle due giornate saranno proiettati anche video e documentari specifici sull’accoglienza in Basilicata: LIFE IN ITALY IS OK di Emergency, TRANSITI di Antonello Faretta, META’ ITALIA, META AFRICA di Emiliano Albensi, LA’-BAS videoclip degli immigrati stagionali di Boreano, VIDEODIARIO #1 e #2 – Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata di Noeltan Film, UN VIAGGIO VERSO LA PACE di Alì Al Salboud e La Siritide e sarà presentato un video prodotto nell’ambito di un workshop per l’integrazione realizzato a Sasso di Castalda da APOFIL, Provincia di Potenza ed ARCI Basilicata intitolato: DIRITTI IN OMBRA di Luca Caricato e Fabio Bavusi.
Il programma di VIDEOMIGRAZIONI, dedicato nelle due mattinate agli studenti dell’università e degli istituti superiori, prevede inoltre nel primo giorno una tavola rotonda con esponenti locali e nazionali di progetti per l’accoglienza dal titolo “Da terra di confino a terra di confine” e nel secondo giorno un workshop intitolato “Verso una rete per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei migranti in Basilicata” che coinvolgerà istituzioni ed associazioni attive per l’accoglienza dei migranti e titolari di protezione internazionale in Basilicata.
Si svolgeranno anche incontri con i rifugiati accolti in vari progetti in Basilicata, i laboratori per l’integrazione culturale “Traiettorie Migranti”, con i disegni dal vivo dei disegnatori della Redhouse Lab, e “Sapori Migranti” con la cucina multietnica de Le Rose di Atacama, la mostra fotografica di Martina Leo dal titolo:“Boreano: gli schiavi del pomodoro” ed il 27 novembre l’iniziativa si concluderà con un concerto dei Babalu’ presso l’aula Quadrifoglio dell’Università.
Nel corso di VIDEOMIGRAZIONI sarà possibile comprendere come la presenza di immigrati all’interno di una comunità possa diventare una grande opportunità di crescita poichè comporta una diversificazione del tessuto locale in cui gli immigrati si insediano, in relazione al radicarsi di abitudini, da un lato, e di bisogni, dall’altro, che fanno aumentare le richieste di servizi, di strutture come case, scuole, assistenza sanitaria e spazi per attività associative o economiche. In un contesto sempre più multietnico risulta dunque indispensabile conoscere l’altro, in quanto la paura del diverso e i pregiudizi sono generati da una non conoscenza o da una cattiva conoscenza.
Per supportare questa visione nella due giorni sarà rilanciato il Manifesto per la costituzione di una Rete dell’accoglienza in Basilicata e nel Sud Italia, già sottoscritto da numerosi enti ed associazioni nel corso della Giornata modiale del Riugiato. Tale documento, che individua una strategia comune per quanti operano nel settore dell’accoglienza, dell’integrazione e della tutela dei rifugiati e dei richiedenti protezione internazionale, parte dalla consapevolezza che la Basilicata, così come molte regioni d’Italia, è stata per secoli terra di emigrazione prima di diventare, negli ultimi decenni, terra di immigrazione. Gli esuli italiani e della Basilicata hanno usufruito in varie fasi della storia d’Italia del diritto di asilo presso altre nazioni. La Basilicata stessa è stata terra di confino prima di diventare terra di confine: oltre al vantaggio economico e sociale sussiste per questo un obbligo morale di accoglienza nei confronti di quanti scelgono liberamente o sono costretti a scegliere la Basilicata o il Sud Italia come territorio al quale approdare o attraverso il quale transitare o nel quale stabilirsi.
All’iniziativa, patrocinata da AVIS Basilicata e Rotary Club Potenza Ovest, hanno aderito: APOFIL, ARCI Basilicata, CIDI Potenza, Croce Rossa Basilicata, Emergency Potenza, FILEF, GVS, Int. Film Festival, Provincia di Potenza, Redhouse Lab e Le Rose di Atacama.
Il programma completo dell’iniziativa è disponibile sul sito www.fondazionecittadellapace.it
VIDEOMIGRAZIONI – Schede dei film
VIVERE A META’ di Aldo Pavan (32 minuti)
Tramite video interviste e fotografie, il documentario descrive la vita delle migranti ucraine, per lo più donne badanti, che vivono a Mestre, soffermandosi anche sulle scuole in lingua madre per i bambini, la vita religiosa, i mercati dall’Est Europa e i viaggi della nostalgia verso la terra natale per riabbracciare i parenti.
Aldo Pavan: è giornalista, fotografo e videomaker free lance. Da quasi trent’anni si occupa di reportage geografici. Fino ad ora ha visitato più di un centinaio di nazioni nei cinque continenti, pubblicando libri e collaborando con articoli e reportage fotografici per riviste e news magazine italiani e stranieri
IL SANGUE VERDE di Andrea Segre (57 minuti)
Gennaio 2010, Rosarno, Calabria. Le manifestazioni di rabbia degli immigrati mettono a nudo le condizioni di degrado e ingiustizia in cui vivono quotidianamente migliaia di braccianti africani, sfruttati da un’economia fortemente influenzata dal potere mafioso della ‘Ndrangheta. Per un momento l’Italia si accorge di loro, ne ha paura, reagisce con violenza, e in poche ore Rosarno viene “sgomberata” e il problema “risolto”. Ma i volti e le storie dei protagonisti degli scontri di Rosarno dicono che non è così. Segre ha intervistato alcune di queste persone per dar loro voce.
Andrea Segre: regista di film e documentari per cinema e televisione, è anche dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione. Da oltre dieci anni presta particolare attenzione al tema delle migrazioni ed è fondatore dell’associazione ZaLab con cui sviluppa progetti sia di produzione che di laboratori di video-partecipativo.
MARE CHIUSO di Andrea Segre e Stefano Liberti (60 minuti)
Tra il maggio 2009 e il 2010 diverse centinaia di migranti africani sono stati intercettati nel canale di Sicilia e respinti in Libia dalla marina militare e dalla guardia di finanza italiana; in seguito agli accordi tra Gheddafi e Berlusconi tutte le barche dei migranti venivano sistematicamente ricondotte in territorio libico, dove non esisteva alcun diritto di protezione e la polizia esercitava indisturbata varie forme di abusi e di violenze.
Non si è mai potuto sapere ciò che realmente succedeva ai migranti durante i respingimenti, perché nessun giornalista era ammesso sulle navi e perché tutti i testimoni sono poi stati destinati alla detenzione in Libia.
Nel marzo 2011 con lo scoppio della guerra in Libia, tutto è cambiato. Migliaia di migranti africani sono scappati e tra questi anche profughi etiopi, eritrei e somali che erano stati precedentemente vittime dei respingimenti italiani e che si sono rifugiati nel campo UNHCR di Shousha in Tunisia, dove i due registi li hanno incontrati.
Nel documentario sono loro a raccontare in prima persona cosa vuol dire essere respinti; sono loro a descrivere esattamente cosa è accaduto su quelle navi. Delle testimonianze dirette che ancora mancavano e che mettono in luce le violenze e le violazioni commesse dall’Italia ai danni di persone indifese, innocenti e in cerca di protezione. Una strategia politica per le quali l’Italia è stata recentemente condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani in seguito ad un processo storico il cui svolgimento fa da cornice alle storie narrate nel documentario. Mare chiuso ha vinto nel 2010 il Premio Vittorio De Seta
Stefano Liberti: lavora dal 2000 alla redazione de Il Manifesto, occupandosi soprattutto di vicende africane. Per questo giornale ha ripercorso gran parte delle rotte migratorie che dal Nord Africa e dal Sahel conducono in Europa, tema a cui ha dedicato il libro “A sud di Lampedusa. Cinque anni di viaggi sulle rotte dei migranti”. Ha vinto il premio giornalistico Marco Luchetta 2008 – Miglior giornalista carta stampate.
NIGURI di Antonio Martino (50 minuti)
Cosa succede agli immigrati richiedenti asilo tra l’arrivo a Lampedusa e l’ottenimento dello status di rifugiato? Siamo davvero pronti ad accogliere queste persone nel nostro paese? E ancora, come abbiamo fatto, noi italiani, a dimenticare il nostro non cosi lontano passato di emigranti? Il microcosmo di un piccolo villaggio calabrese, dove ha sede uno dei più grandi campi d’ accoglienza d’Europa, riflette quello che succede nel macrocosmo d’Italia: paura delle diversità, diffidenza e il dubbio se e come accogliere tutta questa gente disperata che raggiunge le nostre coste.
Antonio Martino: regista da sempre impegnato in tematiche sociali e ambientali, riceve il prestigioso Premio Ilaria Alpi nel 2007 per Gara de “Nord copii pe strada”, un documentario bambini di strada di Bucarest. Attualmente lavora su un film che tratta la rivoluzione siriana.
18 IUS SOLI di Fred Kuwornu ( 50 minuti)
Diciotto storie di ragazze e ragazzi nati e cresciuti in Italia, ma con origini: asiatiche, sudamericane, africane e residenti in aeree geografiche diverse dell’Italia. Sono ragazzi nati in Italia, figli di immigrati: studiano nel nostro Paese, parlano la nostra lingua e i nostri dialetti, molto probabilmente non sono nemmeno mai stati nel paese d’origine dei loro genitori né spesso ne parlano la lingua.
Eppure non sono riconosciuti cittadini italiani come tutti gli altri. Per ottenere la Cittadinanza italiana devono infatti sottoporsi al compimento del 18° anno di età ad un iter burocratico lungo e complesso, che non sempre termina con esiti positivi per il richiedente, con conseguenti e inevitabili gravi problemi di inserimento sociale e d’ identità. Oltre alle loro storie sono stati intervistati sociologi e politici italiani. 18 IUS SOLI stato premiato dall’ Associazione Amici di Giana con il Premio Mutti.
Fred Kuwornu: nato e cresciuto a Bologna, è un regista-produttore attivista-entrepreneur di origini ghanesi. E’ laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Bologna con una specializzazione in Sociologia della Comunicazioni. Verso la fine degli anni 80′ inizia a collaborare come autore e conduttore delle principali emittenti radiofoniche dell’Emilia e del Veneto producendo i suoi primi
cortometraggi .Dal 2003 si trasferisce a Roma dove inizia l’attività d’autore format tv e di programmi televisivi tra i quali: “Italia che Vai” di RAI 1 Nel 2007 viene scelto dal regista americano Spike Lee per lavorare all’interno della crew del film “Miracolo a Sant’ Anna” ,lavorando al fianco d’attori americani del calibro di:Derek Luke (Capitan America, Notorius, Leoni per agnelli, Catch a fire) Laz Alonso ( Avatar, Fast and Furios) ,Omar Benson Miller ( C.SI. Miami, 8 Miles), Michael Ealy e la nomination all’Oscar come direttore della fotografia Matthew Libatique (Swann, Il Cigno nero).
INSALLAH di Riccardo Tappo (50 minuti)
Inshallah è un documentario che racconta la storia di un gruppo di migranti africani ed asiatici fuggiti dalle rivolte della primavera araba tunisina e libica del 2011. Hanno trovato ospitalità a Ferentillo, un piccolo paese umbro fermo nel tempo, caratterizzato dall’imponente presenza di due torri medievali che sembrano osservare silenziosamente i nuovi arrivati. La situazione è gestita dall’associazione ARCI la quale, oltre a fornire ospitalità, cibo e vestiti, organizza corsi e attività ricreative. Ma il tempo sembra essersi fermato. I migranti sono in attesa dei documenti che garantirebbero loro la possibilità di cercare lavoro, essere indipendenti, avere una vita fuori dalle mura del centro in cui abitano. Questo senso di attesa è vissuto in maniera diametralmente opposta da tre diverse personalità: c’è la speranza di Yonke, giovane Angolano intenzionato a rimanere in Italia; c’è la rassegnazione di Ali, ex calciatore tunisino che vorrebbe tornare nella sua terra; c’è la placida accettazione di Rahin e Asgar, bengalesi che vivevano in Libia ormai da anni e che vogliono cercare lavoro in tutta Europa. Inshallah è la storia delle vite di giovani migranti, catturate nel momento di sospensione tra una vecchia e una nuova vita.
Riccardo Tappo: nato a Terni nel 1984, è attualmente studente di master in documentary production alla York St John University. Inshallah è la sua prima opera
ANABASI. LE RADICI RITROVATE della Cooperativa Sociale Il Sicomoro (18 minuti)
E’ un web-doc realizzato dalla Cooperativa Sociale Il Sicomoro in con la collaborazione dell’Associazione Il Setticlavio.
Anabasi è stato prima un laboratorio di scrittura creativa che ha permesso agli ospiti di Matera del Progetto SPRAR l’espressione della propria esperienza di vita.
Partendo dalla rielaborazione del vissuto di ciascun ospite e per mezzo del teatro, si è dato vita ad un’esperienza che ha saputo alternare all’arte della “creazione” scenica l’acquisizione e pratica della lingua italiana. Attraverso dieci scene verranno raccontati i momenti di vita dell’esperienza di un richiedente asilo/rifugiato, dalla realtà del suo paese, alla guerra, dalla fuga alle radici ritrovate in un altro luogo.
La Cooperativa Sociale Il Sicomoro è ente Gestore per conto del Comune di Matera del progetto SPRAR, Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, del Ministero dell’Interno
UN CORE DENTRO STAZIONI TERMINI del Laboratorio VideoPartecipato di Civico Zero (19 minuti)
Auto-narrazione video tramite la quale il protagonista Samuel, un ragazzo di origine rumena, mostra uno spaccato dei luoghi non luoghi da lui frequentati. Il suo viaggio passa per via Marsala “una strada per i poveri e per tutti”. Questa non è una strada contenta”, per arrivare alla stazione Termini, dove “ arriva tanta gente da tutto il mondo qui, che prendono i treni” dove “vi presento i binari che dormono i poveri”. Samuel s’interroga sul proprio difficile vissuto, sulla sua intima solitudine, per arrivare a denunciare una società che non sa farsi carico dei più deboli e dei più poveri. Questo lavoro, è il frutto di un percorso durato due anni, all’interno del laboratorio VideoPartecipato di CivicoZero, dove Samuel ci restituisce un documento intimo, che pone domande, mettendoci di fronte alle nostre contraddizioni; il processo è stato lungo proprio per rispettare i tempi di Samuel, dunque “prima si fa una proiezione e poi si mandano avanti i pensieri”.
Laboratorio VideoPartecipato di Civico Zero si svolge presso il centro diurno CivicoZero e si basa su una partecipazione attiva dei ragazzi coinvolti nel processo creativo. All’interno di un ambiente protetto, i ragazzi possono sperimentarsi liberamente nel costruire un’auto-narrazione video. Il percorso ha come obiettivo la ricerca creativa attraverso cui i ragazzi rielaborano il proprio vissuto
VIDEOMIGRAZIONI
due giorni di film, esperienze ed incontri con i migranti
26 e 27 Novembre 2012
Aula Magna dell’Università degli Studi della Basilicata
Via Nazario Sauro – Potenza
Programma:
26 Novembre 2012
Mattina
Proiezioni ed incontri per le scuole superiori e gli studenti universitari
10,00 saluti del Prof. Mauro Fiorentino – Rettore dell’Università degli Studi di Basilicata
10,15 proiezione – 18 Ius soli di Fred Kuwornu
11.15 incontro con rifugiati accolti in Basilicata
Pomeriggio
16.00 proiezione Vivere a metà di Aldo Pavan
16.30 proiezione Il Sangue Verde di Andrea Segre
17.30 Tavola rotonda – Da terra di confino a terra di confine
Saluti di
Mauro Fiorentino Rettore dell’Università degli Studi di Basilicata
Vito De Filippo Presidente della Regione Basilicata
Piero Lacorazza Presidente della Provincia di Potenza
Interventi di:
Soran Ahmad Servizio Centrale
Vincenzo Cursio Amministratore Delegato Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata
Raffaela Milano Direttore Programmi Italia-Europa, Save the Children Italia
Francesco Bernabei Presidente Eunomica
Moderatore: Oreste Lo Pomo – Caporedattore RAI TGR Basilicata
Sera
19,30 proiezione – 18 Ius soli di Fred Kuwornu
20.30 proiezione – Niguri di Antonio Martino
21.30 Laboratori per l’integrazione – disegni e sapori
Traiettorie Migranti – disegni dal vivo a cura dei disegnatori della Redhouse Lab
Sapori Migranti – esperienze di cucina multietnica organizzate dall’associazione “Le Rose di Atacama”
27 Novembre 2012
Mattina
Proiezioni ed incontri per le scuole superiori e gli studenti universitari
10,00 saluti del Prof. Ariel Samuel Lewin docente Università degli Studi della Basilicata
10,15 proiezione – Niguri di Antonio Martino
11.15 incontro con rifugiati accolti in Basilicata
Pomeriggio
16.00 Laboratori per l’integrazione proiezioni ed incontri con protagonisti ed autori di:
Anabasi: Le radici ritrovate – video racconto di un’esperienza teatrale della Cooperativa Sociale Il Sicomoro di Matera
Un core dentro Stazione Termini – laboratorio video partecipato dell’Associazione CivicoZero di Roma
17.30 proiezione di Inshallah di Riccardo Tappo
18.15 Workshop – Verso una rete per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei migranti in Basilicata
Interventi di:
Ariel Samuel Lewin – Docente Università degli Studi della Basilicata
Giuseppe Romaniello – Direttore Apofil
Archimede Leccese – Rotary Club Potenza Ovest
Antonio Telesca – AVIS Basilicata
con la partecipazione dei rappresentanti di: ARCI Basilicata, CIDI Potenza, Comitato Città della Pace Scanzano Ionico, Comitato Promotore Fondazione CRESCO in Basilicata, Croce Rossa Basilicata, Emergency Potenza, FILEF, GVS, Provincia di Potenza, Le Rose di Atacama, Coop. Sociale Il Sicomoro.
Moderatore: Valerio Giambersio – Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata
Sera
20.00 proiezione Mare chiuso di Andrea Segre
21,30 concerto dei Babalù presso Aula Quadrifoglio
mostra fotografica Boreano: gli schiavi del pomodoro di Martina Leo
Nel corso delle due giornate saranno proiettati video e documentari sull’accoglienza in Basilicata:
LIFE IN ITALY IS OK di Emergency, TRANSITI di Antonello Faretta, META’ ITALIA, META AFRICA di Emiliano Albensi, LA’-BAS videoclip degli immigrati stagionali di Boreano, VIDEODIARIO #1 e #2 – Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata di Noeltan Film, DIRITTI IN OMBRA – APOFIL e Provincia di Potenza – di Luca Caricato e Fabio Bavusi, UN VIAGGIO VERSO LA PACE di Alì Al Salboud e La Siritide.
VIDEOMIGRAZIONI – Breve storia della Fondazione
La Città della Pace per i bambini nasce da un’idea di Betty Williams, premio Nobel per la pace 1976 che, nel 2003 durante la mobilitazione popolare in risposta al progetto di localizzare un deposito di materiale radioattivo in Basilicata a Scanzano Jonico, intervenne a sostegno di un utilizzo alternativo di questo territorio.
Come suggerito dal World Center for Compassion of Children International (WCCCI) di Betty Williams, la Città è intesa come “un tempo ed uno spazio per l’educazione alla Pace ed alla formazione d’eccellenza” non solo un’area di sicurezza per i bambini e le loro famiglie provenienti da nazioni colpite da conflitti armati.
Con la legge n. 4 del 2004 la Regione Basilicata ha stanziato le risorse finanziarie necessarie a realizzare uno studio di fattibilità (SdF) per verificare dal punto di vista tecnico, economico, ambientale ed amministrativo la praticabilità della proposta avanzata dal premio Nobel con il supporto del World Center of Compassion for Children integrandola con le esigenze e le aspirazioni del territorio regionale e dimensionandola in modo corretto. Lo studio di fattibilità è stato affidato con selezione pubblica alla società CRETA e si è concluso nel 2007.
Lo studio, partendo da una ricognizione di buone pratiche e da una verifica della domanda e dell’offerta in Basilicata, ha permesso di chiarire gli obiettivi, individuare le attività e definire il dimensionamento dell’intervento. Sono state sviluppate una serie di ipotesi localizzative e si è verificata la concreta disponibilità di spazi per le attività previste. Si è proceduto poi ad una valutazione finanziaria, economica e sociale ed alla quantificazione delle risorse necessarie per l’avvio e delle procedure da attuare per la gestione dell’intervento.
Lo studio ha consentito quindi tecnicamente di valutare positivamente la fattibilità di un intervento che, nell’ottica della Regione, non si limita a conseguire pur importanti obiettivi umanitari ma che configura anche una nuova opportunità di sviluppo economico e sociale per i cittadini lucani realizzando un intervento capace di coniugare la solidarietà allo sviluppo, l’accoglienza alla sostenibilità territoriale.
Il modello, sulla base di quanto evidenziato dallo Studio, prevede l’insediamento di due poli principali, uno a Scanzano (MT) , in corso di realizzazione, ed uno a Sant’Arcangelo (PZ), entrato già in funzione, connessi ad una serie ulteriori di nodi diffusi sul territorio, da individuarsi in caso di estensione del progetto presso altri centri del circondario, anche in relazione alle ulteriori iniziative programmatiche che Regione ed Enti locali hanno in corso (es. P.O. Val D’Agri, Programma Speciale Senisese)
Grazie all’attività di promozione svolta dal WCCC insieme alla Regione Basilicata il progetto è stato presentato a Venezia presso Urban Promo dal 21 al 24 novembre 2007, a Roma presso il Summit dei Nobel per la Pace il 13 dicembre 2007 a Matera il 27 e 28 settembre 2008 in uno specifico seminario.
La Regione Basilicata ha sottoscritto il 29.11.2007 l’Atto Integrativo all’APQ in materia di “Lavoro e politiche sociali” ed ha destinato le risorse necessarie per la realizzazione dell’intervento denominato “Realizzazione della Città per la Pace in Basilicata”. Il soggetto responsabile per l’attuazione dell’intervento è il Dirigente dell’Ufficio Programmazione della Regione Basilicata.
Le amministrazioni comunali di Scanzano Jonico e di Sant’Arcangelo nella primavera 2009 hanno iniziato a predisporre le progettazioni preliminari necessarie alla realizzazione delle infrastrutture necessarie all’attuazione del progetto.
La Regione Basilicata, insieme ai Comuni di S.Arcangelo e Scanzano ed al WCCC Italia e WCCC International hanno costituito la Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata; l’atto costitutivo e lo statuto della Fondazione sono stati sottoscritti il 5 giugno 2009 ed è stato ottenuto il riconoscimento giuridico con conseguente iscrizione nel Registro delle persone giuridiche della Prefettura di Potenza al n. 176 (parte generale) in data 7 gennaio 2010.
Nel febbraio 2011 è stato conferito l’incarico al Direttore Esecutivo a seguito dell’avvenuta trascrizione delle modifiche allo statuto da parte della Prefettura di Potenza e nel corso del 2011 sono state conseguite tutte le condizioni, infrastrutturali, organizzative ed amministrative indispensabili per l’attivazione dell’accoglienza nonché sono state impostate le prime attività di comunicazione e di fund raising.
Nel febbraio 2012 si è attivata l’accoglienza delle prime famiglie di rifugiati e nel corso del 2012 sono stati organizzati ed erogati numerosi servizi per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione sia direttamente alle famiglie accolte dalla Fondazione, sia ad altri beneficiari.
Nel giugno 2012, con il supporto decisivo della Regione Basilicata, è stata organizzata e portata a compimento la visita di sua Santità il Dalai Lama presso le sedi della Fondazione a Scanzano Jonico ed a Sant’Arcangelo che ha formalmente inaugurato la Fondazione.