Il professore Giuseppe Gallo, residente a Metaponto, ha inviato la lettera aperta all’ordine dei giornalisti della Lombardia, Alessandro Galimberti, per chiedere l’avvio del procedimento disciplinare nei confronti di Vittorio Feltri, direttore del quotidiano Libero. Di seguito la nota integrale.
Oggetto: “… credo che i meridionali, in molti casi, siano inferiori.” Richiesta avvio procedimento disciplinare nei confronti di Vittorio Feltri, direttore del quotidiano Libero.
Presidente Alessandro Galimberti,
il sottoscritto Gallo Giuseppe, residente a Metaponto (Matera) in viale Orazio Flacco, 27, in ordine alla frase
“… credo che i meridionali, in molti casi, siano inferiori.”,
pronunciata da Vittorio Feltri in una recente trasmissione televisiva condotta da Mario Giordano, si sente profondamente offeso nella sua dignità personale e nella sua attività professionale. Indignazione che anche tanti cittadini di ogni latitudine geografica e culturale gli hanno chiesto di rappresentarle attraverso questa nota.
Pensiamo che Feltri abbia violato l’articolo 3 della Costituzione, che è il cuore pulsante di tutta la nostra Carta Costituzionale, che recita:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Per questa ragione le chiediamo di voler sottoporre all’esame del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti di Lombardia la citata affermazione del Feltri, allo scopo di accertare se siano ravvisabili elementi giuridici per avviare un procedimento disciplinare nei confronti del medesimo.
In particolare, l’estensore di questa nota, anche a nome di altri Cittadini di ogni latitudine e condizione sociale e personale, chiede al Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti di Lombardia di verificare se Feltri abbia anche violato, le seguenti norme deontologiche che regolamentano l’esercizio della professione giornalistica:
• “Nell´esercitare il diritto dovere di cronaca, il giornalista è tenuto a rispettare il diritto della persona alla non discriminazione per razza, religione, opinioni politiche, sesso, condizioni personali, fisiche o mentali”. (Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell´esercizio dell´attività giornalistica, 1998)
• “Il rapporto di fiducia tra gli organi d’informazione e i cittadini è la base del lavoro di ogni giornalista”. (Carta dei doveri del giornalista, 1993)
• “Il giornalista difende il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti; rispetta i diritti fondamentali delle persone e osserva le norme di legge poste a loro salvaguardia”. (Testo unico dei doveri del giornalista, 27 gennaio 2016, art. 2 Fondamenti deontologici).
• “Il riconoscimento che valore supremo dell’esperienza statuale e comunitaria è la persona umana con i suoi inviolabili diritti che devono essere non solo garantiti, ma anche sviluppati, aiutando ogni essere umano a superare quelle condizioni negative che impediscono di fatto il pieno esplicarsi della propria personalità”. (Carta di Treviso, 2006).
Tanto viene chiesto a tutela della onorabilità di tutti i Cittadini, nonché a salvaguardia del decoro della stessa attività giornalistica.
In attesa di conoscere quali determinazioni vorrà assumere codesta Presidenza ed eventualmente il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti di Lombardia da lei presieduto, le porgiamo i più distinti saluti.