Volume terzo nella notte di Halloween per Matera is on the table. Laboratori di creatività per bambini con lo spettacolo di teatro di figura “Florinda e l’orco” offerto da Tina Latorre e Marco Bileddo per il Teatro Pat (Puppets ad Actors Theater) e il laboratorio sulle fiabe a cura dell’associazione Al Marsupio sul palcoscenico del teatro Piccolo di vico XX Settembre, l’attività di relazione e interazione con pony e asini e informazioni su pony activity e pet terapy con i componenti dell’associazione Il Branco in piazza San Francesco, il teatro in vernacolo materano con la compagnia teatrale Inscenando diretta dalla regista Teresa Trani che ha presentato una parte della commedia “Ass’c la pnzaj nonna Carmal”. Sul palco del Piccolo si sono esibiti Raffaella Miriello, Pietro Nocera, Antonieta Miglio, Danilo Barbarinaldi e Vincenzo Paolicelli. E a seguire, sempre al Piccolo, la presentazione del trailer “While”, una webserie sui viaggi nel tempo tutta rigorosamente made in Basilicata. Il cast, rappresentato in questa occasione solo da alcuni attori, è composto da Laura Zaccheo, Nicola Olivieri, Alessandro Venturo, Walter Nicoletti, Chiara Zaccaro, Giuseppe Sole, Claudio Vicenti, Giuseppe Paradiso, Guido Martini, Brunella Lamacchia e Nando Irene. La regia di While è firmata da Alex Maffei e Simone Martone ma un grande contributo è arrivato da David Cinnella, giovane talento materano che ha deciso di raggiungere gli Usa per affermarsi nel mondo del cinema e attualmente si trova a Los Angeles per impegni professionali. La scenografia è di Loredana Ruggieri, musiche di Francesco Perrone e Giuseppe Donvito. La webserie “While” è composta da sette puntate di 30 minuti ciascuna e saranno presentate al cinema a partire dal 28 dicembre, quando sarà organizzato un evento speciale nella città dei Sassi. Gli appunamenti del Miott al Piccolo si sono conclusi con la presentazione del libro “Pedro Felipe” di Emanuele Tirelli a cura dello IAC, Centro Arti Integrate di Matera. Quindi dalle ore 20 serata hip hop in piazza Cesare Firrao con Sin & Bash, BPMT Famugghj e 90 Spanne e ritorno agli anni ottanta con Garbo e Urbani all’Auditorium di piazza Sedile. Prima del live degli ospiti, seguito da duecento spettatori, spazio a due band emergenti materane, i Turn Around che hanno presentato brani pop e gli Exception One, che suonano rock alternative.
Garbo, autore e interprete di successi come “A Berlino… Va Bene”, album presente nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre, ha raggiunto Matera in compagnia di un altro grande artista Luca Urbani, ex Soerba per presentare live i brani dell’ultimo album “Fine”, pubblicato lo scorso mese di aprile. Sonorità anni 80 che si fondono con elettro-groove delgi anni ’90 e la presenza di riverberi minimali. Nell’album Fine il musicista si mescolano i suoni del pop elettronico di matrice anglosassone cari a Luca Urbani e il rock elegante di Garbo, che ha salutato anche un gruppo di fans giunti appositamente da Napoli per seguire il suo concerto a Matera. Sul Miott, impegnato nelle serate di sabato 26 settembre e in quelle di sabato 3 e sabato 31 ottobre cala il sipario anche se l’esperienza che ha visto impegnati Alberto Acito, Antonio Andrisani, Domenico Bruno, Sergio Palomba, Damiano Laterza, Alessandro Tortorelli e Geo Coretti è destinata a proseguire nella città dei Sassi con una forma giuridica da definire.
Michele Capolupo
Miott, il bilancio degli organizzatori
Si è conclusa, così come recitava lo slogan della terza serata del MIOTT 2015, con Garbo la prima e sperimentale fase del progetto Matera Is On The Table – MIOTT.
Nella serata di sabato 31 ottobre, ancora una volta, è risultata vincente la formula MIOTT: realizzare un programma destinato a molteplici pubblici, differenti per età e gusti.
Spettacoli per i più piccini ,con il TeatroPAT/Puppets and Actors Theater e l’associazione Al Marsupio, e per gli appassionati delle commedie in vernacolo, con la compagnia Inscenando, ma anche presentazioni di libri con il Centro delle Arti Integrate (Iac), che ha presenteto il romanzo Pedro Felipe di Emanuele Tirelli. E ancora gustose anteprime con gli autori e gli attori di While, la web serie sui viaggi nel tempo in Basilicata. E, infine tanta musica dalla hip hop alla new wave di Luca Urbani e di Garbo.
Tutto questo è stato, solo nell’ultima serata il Miott.
“Il nostro – spiega Antonio Andrisani, il direttore artistico della manifestazione che coniuga espressioni artistiche del territorio con nomi di caratura nazionale – è un progetto, ancora in fase sperimentale, che parte da un esigenza: offrire e condividere spazi di creatività e di libera espressione artistica a quanti operano a Matera. Matera Is On The Table, contratta nel’acronimo MIOTT, è semplicemente questo: un cantiere aperto, un contenitore, dove far incontrare artisti locali e non e i pubblici sempre più ampi e differenti. E’ un voler dare spazio a tutti. Tanto che – sottolinea Andrisani – per la prima volta a Matera, il programma dei singoli appuntamenti non è “calato dall’alto”, non c’è qualcuno che chiama a esibirsi, ma è realizzato sulla base di una call, di una chiamata, aperta a tutti. In molti hanno già apprezzato la nostra idea: presentandoci programmi e progetti da inserire nel Miott. Con ciascuno abbiamo condiviso i dettagli dell’organizzazione e abbiamo individuato quei progetti che per budget e possibilità logistiche si sarebbero potuti realizzare”
“Difficoltà ce ne sono state – interviene Damiano Laterza, uno dei componenti del gruppo di volontari che hanno organizzato la manifestazione – in non pochi casi abbiamo avuto dei corto circuiti che, al di fuori di chi prendeva attivamente parte, sono stati descritti come dei black out. Ognuno di noi, da luglio, ha lavorato al Miott con la certezza di fare qualcosa per la città tutta, con trasparenza e sempre cercando il dialogo con tutti.. Le incomprensioni che ci sono state, feriscono noi prima di chi si è sentito escluso. Da ogni difficoltà sorta, abbiamo acquisito nuove informazioni e idee. Ed è per questo che vogliamo proseguire questo progetto, per renderlo ancora più inclusivo e partecipato: perché il MIOTT è sempre stato e vorremmo che continuasse a essere un momento di incontro con tutte le espressioni artistiche del territorio”.
“Al di la delle difficoltà sorte – interviene Domenico Bruno – il MIOTT va guardato nel suo complesso per ciò che ha realizzato. Nelle tre serate sono stati presentati: sei spettacoli in vernacolo e uno dedicato ai bambini; decine di concerti di musica folk, rock, pop, jazz, hip hop e classica con un’orchestra della Lombardia, si sono esibiti artisti locali come le tre corali di Matera e nomi di grande caratura come Teho Teardo, Garbo e Luca Urbani; il teatro di strada; le numerose presentazioni di libri; le attività di sensibilizzazione verso gli animali da compagnia; lo spazio dedicato all’artigianato materano. E tutto questo senza voler considerare che alla realizzazione di ciascuno spettacolo hanno lavorato aziende di Matera. Ecco cos’è stato il MIOTT”.
“Sono stato scelto come direttore artistico dai miei compagni di avventura – prosegue Antonio Andrisani – sono stati Alberto Acito, Alessandro Tortorelli, Domenico Bruno, Sergio Palomba, Damiano Laterza e Geo Coretti il gruppo con cui ho condiviso scelte, ricerche di soluzioni ai problemi che di volta in volta nascevano. Un gruppo di lavoro eterogeneo che si è unito nella volontà di realizzare il progetto Matera Is On The Table. Oggi, al termine di questa prima fase, di queste prime tre serate, vogliamo proseguire il cammino intrapreso, con una forma autonoma che non escluda la partecipazione dell’Amministrazione comunale. Al momento stiamo vagliando in quale forma costituirci: per avere ampia possibilità di movimento e di azione”.
La fotogallery del Miott volume terzo (foto www.SassiLive.it)
Biografia di Garbo
Garbo, pseudonimo di Renato Abate, è nato a Milano, 25 aprile 1958 ed è un cantautore italiano.
Insieme a Faust’O, ai Diaframma e al primo Enrico Ruggeri, è stato un esponente della new wave italiana, corrente musicale nata nei primi anni ottanta e ispirata da artisti internazionali come David Bowie, Bryan Ferry, Japan e Ultravox. Debutta nel 1981 per la EMI con l’album A Berlino… Va Bene contenente il singolo omonimo, il cui videoclip sarà presentato per la prima volta alla trasmissione Mister Fantasy, condotta dall’amico giornalista Carlo Massarini.
La scelta del nome d’arte scaturisce da un episodio avvenuto in un ufficio anagrafico: notando la presenza in elenco di diversi nominativi di cognome Garbo (tipicamente veneto), decise che per il suo eventuale ingresso nel mondo della musica avrebbe utilizzato questo pseudonimo.
Nel 1982 è la volta dell’album Scortati, che contiene i singoli Generazione e Vorrei Regnare, con cui l’artista partecipa anche ad alcune puntate del Festivalbar nell’estate 1983. Sul finire dello stesso anno inizia la collaborazione con Roberto Colombo ed esce il singolo Quanti Anni Hai? con la partecipazione di Antonella Ruggiero, voce dei Matia Bazar. Il brano entra nella classifica elaborata da Radio Deejay.
Garbo partecipa al Festival di Sanremo 1984 con Radioclima, classificandosi nelle ultime posizioni, ma vincendo il “Premio della Critica” in memoria di Saverio Rotondi, direttore della rivista Ciao 2001.
Nel 1984 esce l’antologia Fotografie che comprende il singolo Radioclima più i maggiori successi di Garbo, alcuni rivisitati in chiave differente rispetto alle versioni originali. Lo stesso anno segna inoltre una collaborazione tra l’artista e i Matia Bazar per l’album di questi ultimi Aristocratica. Il brano in cui Garbo presta la sua voce è Ultima Volontà.
Nel 1985 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo questa volta con il brano Cose Veloci, ultima produzione con Roberto Colombo, piazzandosi in ultima posizione, ma conquistandosi un pubblico di fan sempre più consistente.
Nel 1986 pubblica l’album Il Fiume, per la Polygram, raggiungendo quello che sarà il suo periodo di maggior notorietà. L’omonimo video è in rotazione su Videomusic e su Deejay Television (canale musicale e trasmissione musicale più seguiti all’epoca). Garbo partecipa a diverse manifestazioni canore (Festivalbar su tutte) e riscuote molti consensi.
Nel 1988 esce Manifesti, album prodotto da Alberto Salerno e Mara Maionchi, che contiene il singolo ExtraGarbo con cui l’artista fece una delle sue ultime apparizioni televisive al Festivalbar.
Negli anni novanta Garbo prosegue la sua carriera, ma in tono più dimesso e da vero outsider pubblica alcuni dischi per svariate etichette indipendenti.
Nel 1990 esce per la KinderGarten (etichetta per cui incisero i fiorentini Neon e i catanesi Denovo) l’album 1.6.2, seguito a breve distanza dal live Garbo e Il Presidente (1991), nel quale suonano alcuni componenti dei Neon, e che vanta la particolarità di essere un disco in studio, ma registrato “in presa diretta”. Infatti sul disco non influisce la benché minima operazione di pulizia dalle imperfezioni: addirittura nel brano di chiusura, Cosa rimane (registrato nel suo studio privato, a differenza dal resto del disco), evita di escludere lo squillo del telefono pur di mantenere la testimonianza più realistica possibile.
Il desiderio di curare in autonomia ogni aspetto della sua musica, porta Garbo a fondare una propria casa discografica, la Discipline e la battezza nel 1993 con due dischi: l’inedito Macchine Nei Fiori e Cosa Rimane… Rivisitazioni (81-91), in cui rilegge alcuni suoi brani del passato indirizzando la ricerca verso musicalità più orientali. L’incanto dell’Oriente agisce anche in Fuori Per Sempre (1995), denso di temi poetici ed esistenziali. In questo lavoro, decisamente più cantautorale rispetto al resto della sua produzione discografica, spicca la rivisitazione del celebre brano I ragazzi italiani, in duetto con Ron e con la compartecipazione di Biagio Antonacci.
Nel 1997 Garbo pubblica Up The Line (The Virtual Sound, Word And Image), un’altra tappa della sua sperimentazione, contemporanea alla fondazione del movimento del Nevroromanticismo, che raccoglie gli scrittori Isabella Santacroce, Tommaso Labranca, Tiziano Scarpa, Niccolò Ammaniti, Aldo Nove e altri “Cannibali”.
L’atmosfera decadente permea anche Grandi Giorni (1998), come sempre incentrato sulle inquietudini e le problematiche del nuovo millennio. Il disco sorta di raccolta di nuove incisioni assemblate a vecchi successi esce per la FRI, la nota etichetta di Claudio Cecchetto e degli 883.
Dopo le raccolte Garbo: I Successi (1999) e Il Meglio, uscite per le piccole etichette DV More Records e Mr. Music, il musicista si prende ben tre anni prima di pubblicare Blu nel 2002, firmando un rapporto con l’etichetta di Valerio Soave Mescal. Blu racchiude i due singoli Un Bacio Falso e Migliaia Di Rose, che riportano Garbo sui percorsi musicali più melodici e accattivanti dei suoi esordi.
Nel 2004 la EMI pubblica per la prima volta su CD i primi tre album di Garbo: A Berlino… Va Bene, Scortati e Fotografie, rimasterizzati in digitale. La riedizione di Fotografie è arricchita di bonus track, tra cui un remix 2004 di Radioclima. Nello stesso anno Garbo partecipa a un progetto musicale di Boosta, tastierista dei Subsonica, intitolato Iconoclash, in cui vengono rivisitati successi pop degli anni ottanta in chiave post-punk e new wave. Garbo è presente con A Berlino…Va Bene in una versione destrutturata. Al progetto partecipano anche elementi dei Linea 77.
Nel 2005 esce per la ricostituita Discipline l’album Gialloelettrico, che include il singolo Onda Elettrica (brano scritto insieme a Luca Urbani dei Soerba). L’album segna la collaborazione tra l’artista e musicisti di nuova generazione come Morgan, i Delta V e appunto Luca Urbani. Il videoclip di Onda Elettrica, scritto, diretto e montato da Graziano Molteni è stato premiato al 7° Premio Videoclip Italiano come “Miglior Soggetto” nella categoria “Indipendenti”. Nel disco figurano molte special guest come Luca Urbani, Debora Villa, Boosta dei Subsonica, Carlo Bertotti dei Delta V ed Andy Fumagalli. L’ultimo singolo ad oggi è Forse.
Nel 2006 esce un disco tributo doppio dedicato all’artista intitolato ConGarbo con famosi brani rivisitati da artisti come Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi (Baustelle), Soerba, Delta V, Boosta (Subsonica), Marco Notari, Lele Battista (La Sintesi), N.A.M.B., Andy dei Bluvertigo, Krisma, Gionata, Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus), Zu e Meg (99 Posse), Madaski, Ovophonic e Derivando. Nel corso dello stesso anno Garbo produce Dior DNA, il primo singolo del giovane artista elettronico Eugene.
Nell’aprile 2007 la EMI pubblica la raccolta retrospettiva The Best – Platinum Collection dedicata al periodo degli anni ottanta di maggior successo dell’artista. La raccolta include anche i brani Il Fiume,Per Te ed Extra Garbo (quest’ultima per la prima volta in formato cd).
Nel settembre dello stesso anno Universal riprende in mano i vecchi nastri dell’artista con le incisioni de Il Fiume e Manifesti e ripubblica in una lussuosa versione digipack in CD i due album, il secondo dei quali uscì all’epoca solo in vinile. Tutti i brani sono stati rimasterizzati con un’operazione analoga a quella realizzata da EMI tre anni prima.
Nel settembre 2008 esce per Discipline/Mescal/Venus l’album Come il vetro, che completa la trilogia cromatica iniziata nel 2002 con Blu e continuata nel 2005 con Gialloelettrico. Al disco partecipano vari artisti come TAO, Elisabetta Fadini, Alberto Styloo, Angelo Bellandi (Ovophonic), Andrea Soldani (Derivando), Rino Scarcelli, Luca Princiotta, Angela Fumagalli.
Nel luglio del 2009 produce, compone musiche e testi per l’album Desmodus dell’attrice e vocal researcher Elisabetta Fadini.
Nel 2011 collabora con i Soluzione al brano “Luce” che appare all’interno dell’album “L’esperienza segna” dei Soluzione pubblicato da Jost/Audioglobe
Nel 2012 pubblica un nuovo album, intitolato La Moda e contenente 10 nuove canzoni firmate insieme a Luca Urbani, ex componente dei Soerba.
Nel 2014 partecipa come attore al film Sexy Shop di Maria Erica Pacileo e Fernando Maraghini.
Nel 2015 reinterpreta “Grandi giorni” nell’EP della band new wave bresciana Newdress intitolato Novanta.
Miott sfida Halloween,
Biografia di Luca Urbani
Luca Urbani, nato a Monza nel 1974, è un musicista italiano.
Urbani si appassiona ben presto al pop elettronico di matrice anglosassone degli anni ottanta: nel 1989 suona nei 50 AB e tiene il suo primo concerto alla scuola media Ardigò di Monza. In seguito entra negli Experimental Arsel, con i quali si esibisce al Teatro Villoresi; si unisce poi ai Sales 80 e ai Retroscena dove conosce Gabriele D’Amora, con il quale forma nel 1994 i Soerba. Il 30 agosto 1997 segna l’esordio live del duo, che apre a Crema il concerto dei Bluvertigo: nel 1998 i Soerba firmano un contratto discografico con Mercury/Polygram e pubblicano Playback, prodotto da Morgan. Il disco contiene I am happy, la canzone che lancia improvvisamente il duo nell’etere italiano, tra partecipazioni a Festivalbar e Sanremo famosi (l’edizione del 1998 di Sanremo Giovani oltre alla vittoria del Telegatto d’argento di Sorrisi e Canzoni per il singolo Fuori di testa. Segue nel 1999 la partecipazione al 49º festival di Sanremo con Noi non ci capiamo. Nei due anni successivi Luca Urbani scrive e incide le dieci canzoni di Zerouno e realizza il secondo album dei Soerba, La vittoria dei cattivi, pubblicato da Mescal/Sony nella primavera del 2001: in seguito all’uscita del disco, il duo si riorganizza con una formazione elettro-acustica a cinque e parte per una breve tournée. Nel frattempo Luca partecipa al tributo Tutti pazzi per Rettore incidendo la cover di Giù dal nero ciel coadiuvato da TechnoTeo. Dopo l’uscita di 1996 beside 2002, che raccoglie la maggior parte del materiale inserito nei singoli dei Soerba, il duo si scioglie all’inizio del 2003. Nel frattempo Luca incrementa l’attività di dj e durante una vacanza a Ibiza rimane affascinato dal richiamo della house music: con lo pseudonimo di Alex Biondo forma con TechnoTeo il duo tech-house Deleyva, con cui inizia ad esibirsi nei locali milanesi e firma un contratto con la Contakt. Nel 2006 luca inizia il suo primo lavoro solista “ElectroDomestico” che verrà pubblicato dalla Discipline/Venus i primi di febbraio del 2007. Nel dicembre 2010 partecipa al progetto live Lui, Lei, L’altro insieme a Raffaella Destefano dei Madreblu e al cantautore Nicodemo, portando sul palco il suo repertorio e quello dei due artisti che l’accompagnano.
dalle foto tutto sembra fuorchè un successo. non capisco come si faccia a descrivere un fallimento totale durato tre serate come qualcosa di ben riuscito. gli organizzatori dopo aver dilapidato decine e decine di migliaia di euro farebbero bene a capire che dovrebbero occuparsi di altro
Una desolazione imbarazzante…
Una pena !!! Inutile girarsi intorno ma è stato una delusione pazzesca !! Non metto in dubbio i singoli spettacoli ( specialmente l’associazione delMarsupio professionale e utile per il sociale ) ma tutto il resto compresi gli ORGANOZZATORI VOLONTARI …..ma a chi la raccontano !! E guarda caso VORREBBERO COSTITIIRSI IN ASSOCIAZIONE !!!! Per fare ancora VOLONTARIAOTO ???? Una cosa su tutti :
Parlavano della maternità e delle menti locali nel programma del Miott ….ma la star e il suo comprare non erano milanesi ???? Come recita la LUNGHISSOMA presentazione del loro curriculum !!! Ma sciat’a vinn !!!