Il rapporto tra la dignità della persona e il lavoro è il filo conduttore di “Working Class, viaggi verso la dignità”, la mostra fotografica inaugurata in serata nella Galleria di Porta Pepice in via delle Beccherie a Matera e che presenta gli scatti del fotografo materano Gaetano Plasmati e del fotoreporter bengalese GMB Akash. In particolare Gaetano Plasmati offre al pubblico la possibilità di ammirare foto scattate in Marocco, Grecia, Portogallo, Spagna, nelle terre lucane e a Lampedusa e mentre il fotoreporter ha catturato le immagini direttamente nel suo Paese.
Maristella Trombetta, Docente presso l’Università degli Studi di Bari, ha presentato al pubblico questo straordinario evento culturale: “Si tratta di un percorso ben articolato perchè non è solo un viaggio in terre lontane dove le condizioni di lavoro sono difficili. Se questa mostra fosse stata presentata quindici anni fa avremmo pensato a queste immagini con distacco perchè riferite a Paesi del terzo e del quarto mondo dove si accettano condizioni di lavoro disumane. Purtroppo queste condizioni adesso sono accanto a noi e gli scatti di Gaetano Plasmati lo documentano ampiamente. In questa mostra le immagini di Akash e Plasmati sono di una meravigliosa atrocità, sono immagini che ci affascinano perchè colgono la bellezza in contesti terrificanti, perchè i corpi, i volti e i colori presentano una “umanità altra” a noi sconosciuta e con un fascino incredibile. Scatti in cui ognuno di noi può riconoscere il lato oscuro che ci riguarda. Ecco perchè l’esperienza fruitiva delle immagini è meravigliosa. Siamo qui nella Galleria Porta Pepice e mi auguro che questo posto diventi un centro promotore e propulsore di cultura. Mercoledì mattina ci sarà un incontro presso il liceo Classico di Matrea mentre nel pomeriggio Gaetano Plasmati e GMB Akash offriranno ad un gruppo di fotografi amatori un momento di formazione gratuita. Stiamo parlando di due professionisti a livello internazionale che offriranno la possibilità di condividere esperienza e sapere del settore fotografico.
Akash spiega come è nata l’intesa con Plasmati a livello artistico: “Con Gaetano abbiamo pensato di occuparci del tema dello sfruttamento del lavoro. Oggi purtroppo tutto l’abbigliamento viene prodotto all’estero, a basso costo. Il lavoro non è stato semplice perchè nel mio Paese non si possono scattare sempre fotografie senza essere fermati”. Gaetano Plasmati conferma: “Io sono stato fermato in Portogallo dalla Polizia e questo aiuta a comprendere che la foto è considerata una forma di indagine, perchè nessuno vuole svelare le condizioni di lavoro nelle rispettive aziende. Io credo che questo sia un lavoro importante per Matera, capitale europea della cultura 2019. Purtroppo ci sono persone che in questa città parlano di cultura senza sapere cos’è la cultura. Dispiace per tanti ragazzi che vanno via da questa città, dovremmo creare le condizioni per trattenerli.
Per quanto riguarda il progetto artistico a Gaetano chiediamo quando come si è sviluppata l’intesa con Akash. “Tutto è cominciato con Survivor, una mostra di Akash che abbiamo allestito nella mia galleria cinque anni fa. L’anno successivo sono andato in Bangladesh e poi è nata l’idea di realizzare una mostra sulla desertificazione delle acque, denominata “Acqua, deserti e monsoni”, che ha ricevuto un prestigioso riconoscimenot internazionale dall’ONU. Dopo quell’esperienza con Akash è partita una collaborazione che va oltre l’aspetto fotografico. Sono stato invitato a Dhaka, la capitale del Bangladesh per alcuni progetti di formazione fotografica nelle scuole e in questa occasione abbiamo coinvolto non solo ragazzi che lavorano in baraccopoli ma anche la gente comune. La mostra è stata visitata da oltre due milioni di persone. Lo scorso anno Akash è tornato in Italia perchè ha fatto parte della giuria al concorso internazionale di fotografia a Siena. In questa occasione abbiamo cominciato a lavorare a questa mostra sul lavoro”.
Prossimo impegno? “Stiamo già lavorando ad una mostra che racconterà le religiosi e cercherà di spiegare perchè milioni di persone nel mondo si muovono per partecipare a feste legate alla religiose. Un tema molto attuale visto che a breve ci sarà il Giubileo a Roma”.
Michele Capolupo
Ingest ingegneria e consulenza industriale srl è orgogliosa di promuovere e supportare la mostra fotografica “Working clas(h)s – viaggi attraverso la dignità” dei fotoreporter Gaetano Plasmati e Gmb Akash, visitabile dal 10 novembre 2015, ad ingresso libero, alla Galleria Porta Pepice in via delle Beccherie n. 55 a Matera.
L’Ing. Rocco Sassone, presidente e amministratore unico della società materana, spiega i motivi della decisione: “Ci preme evidenziare l’assoluta bellezza e qualità tecnica degli scatti proposti da Plasmati e Akash, in una mostra che può essere tranquillamente riproposta con altrettanto successo in una qualsiasi capitale europea e non solo, come ci auguriamo. Inoltre, è forte la combinazione delle due parole chiave proposte: “lavoro” e “sicurezza”: queste foto sollecitano riflessioni sulle conseguenze nefaste di una produzione di beni slegata da quelle misure indispensabili per la salute e sicurezza dei lavoratori; queste problematiche, sia pure non nelle forme estreme raccontate dagli scatti dei due artisti, sono costantemente all’attenzione nelle nostre attività lavorative con imprese e istituzioni. Infine, lo spirito “glocal” del progetto, cui Plasmati – reporter che non solo opera nel suo territorio d’origine (come nel libro d’immagini: “Basilicata terra di mezzo”) ma da anni viaggia in tutto il mondo proponendoci bellissimi reportage di terre e popoli lontani – ci ha abituati: testimonianza ne è la sua partnership con il noto fotoreporter bengalese Akash, eccezionalmente presente all’inaugurazione della mostra. Per tutte queste ragioni, in cui INGEST si riconosce culturalmente, consigliamo vivamente a tutti di visitare la mostra.”
La fotogallery dell’inaugurazione di Working Class (foto www.SassiLive.it)