“La poesia dialettale lucana: forme, contenuti, contesti” è il titolo del convegno che si terrà a Roma mercoledì 25 novembre alle ore 17,30, nel Circolo Ufficiali Forze Armate d’Italia all’interno di Palazzo Barberini. Un convegno organizzato dal “Centro Studi Lucani nel Mondo” del presidente Antonio Pilieri, in collaborazione con l’assessorato alla cultura della Regione Lazio con il Dipartimento Cultura e Formazione della Regione Basilicata. Una scelta dettata dal fatto che la nostra regione ha significativa tradizione linguistica dialettale sia per l’apporto dei continui flussi migratori sia per la produzione poetica e letteraria. Oggi si assiste ad un rigoglio di tale produzione che spazia dalle raccolte di poesie ai romanzi, ai testi teatrali alla redazione di glossari e dizionari. Si racconta il territorio con infinite varianti con riferimento al patrimonio fantastico della tradizione orale, al deposito folclorico m alla riflessione antropologica. Certamente è un bisogno di identità che trova nei dialetti la capacità trasmissiva di memoria e cultura. Terra Madre, Lingua madre. La poesia metabolizza così radici e sogni, biografia e memoria, denunce e proposte, diventando voce della condizione umana, della dignità umana. Sin dal ‘500, con la scissione lingua e dialetto, l’espressione dialettale, suggello di temi e circostanze, è sentito come patrimonio comune.
Il convegno sarà introdotto dal presidente del Centro Studi Antonio Pilieri. Sono previsti gli interventi di Paolo Martino, ordinario di linguistica generale dell’Università LUMSA di Roma, Tito Spinelli, storico della letteratura lucana; Antonio Valicenti, “cultore della Materia presso la cattedra di Storia della Pedagogia dell’Università Roma Tre, poeta dialettale e traduttore di Orazio nel dialetto rotondellese. A moderare il dibattito sarà Vincenzo Luciani, direttore del Centro Documentazione della Poesia Dialettale “V.S”. di Roma. Concluderà Antonio Autilio assessore alla Formazione, Cultura e Sport della Regione Basilicata. E’ previsto anche un recital di poesie dialettali. Gli autori ed editori di opere dialettali potranno esporre i propri lavori in sala. Al presidente Del Centro Studi Lucani nel Mondo chiediamo le motivazioni che hanno portato ad organizzare questo convegno: “Sulle problematiche relative al dialetto, anni fa, delineammo un percorso che ha portato alla realizzazione di due convegni: il primo, tenuto il 23 ottobre 2001 a Palazzo Barberini su “I dialetti della Lucania: aspetti linguistici, letterari e antropologici”; il secondo, il 22 aprile 2002 nella Sala Certosini di S. Maria degli Angeli su “Quinto Orazio Flacco, un lucano contemporaneo: dalla lingua di Roma al dialetto Rotondellese” in riferimento alla traduzione fatta da Antonio Valicenti. Il convegno del 25 novembre prossimo, considerando le problematiche interconnesse avrà la seguente articolazione: si parte dalla poesia dialettale lucana natura per coglierne la continuità linguistica, lo spirito popolare che la anima, l’immaginario creativo, consapevoli che la lingua è memori e per trasmettere rituali della tradizione e vicende popolari della collettività altrimenti destinati a scomparire. Si affronterà poi la poesia dialettale quale risultato di traduzioni di autori classici antichi e moderni, sapendo che ogni traduzione è scambio creativo tra culture diverse ed opportunità di comunicazione tra varie generazioni. Sarà evidenziata infine la struttura linguistica dei vocabolari dialettali, quali custodi del patrimonio linguistico delle comunità in evoluzione, ed utili strumenti per la comprensione della poesia. Con l’analisi e l’approfondimento di tali problematiche – conclude Pilieri – il convegno punta alla diffusione della cultura dialettale come valore identitario e valore culturale, convinti che i processi di crescita e di sviluppo dei nostri territori devono basarsi sulla convinzione che gli elementi identitari e la memoria storica devono coniugarsi con gli elementi della contemporaneità”.
Nov 23