Reddito ponte: domande a partire da venerdì 22 ottobre
La pubblicazione sul Bur avverrà tra due giorni. Domande entro venti giorni
Saranno pubblicati venerdì sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata i bandi per il “Reddito ponte”, il programma di welfare per accompagnare i giovani dal mondo della scuola a quello del Lavoro. Il numero straordinario del Bur contenenti queste misure, il numero 43, inizialmente previsto per oggi 20 ottobre, sarà in realtà pubblicato il 22. Conseguentemente, da quella data decorreranno i 20 giorni utili alla presentazione delle domande.
Al via il “Reddito Ponte” per 680 giovani. Salario e formazione tra scuola e lavoro
Due anni di corsi retribuiti e tirocini in azienda, poi un “voucher occupazione”. Domande di partecipazione entro un mese.
Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata numero 43/2010, la prevista per martedì 20 ottobre, prende il via il programma del “Reddito ponte”, un intervento destinato a 680 giovani lucani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, metà donne, metà uomini, 35 percento laureati, 65 percento diplomati (compresa laurea triennale), che prevede un programma di formazione retribuita (500 euro al mese) di due anni con stage in azienda e, al termine, un “voucher occupazione” da spendere o presso un’azienda come incentivo all’assunzione, o per dar vita ad un’autonoma iniziativa imprenditoriale.
Il provvedimento, varato ieri dalla Giunta, è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenuta dal presidente della Regione Vito De Filippo e dall’assessore alla Formazione e Lavoro, Rosa Mastrosimone. Si tratta di un intervento consistente (finanziato con 34 milioni di euro di risorse liberate del Por Basilicata 2000 – 2006 del Fondo Sociale Europeo) e innovativo (è la prima volta in assoluto che viene fatta un’esperienza del genere in Italia, mentre in Europa programmi simili sono stati portati avanti con successo in Scandinavia) che si pone come obiettivo quello di mettere un freno alla così detta “Fuga dei cervelli”, favorendo l’inserimento lavorativo in regione di giovani diplomati e laureati e consentendo alle imprese lucane di potersi avvalere di queste risorse altamente professionalizzate.
Proprio la professionalizzazione è uno degli elementi di forza del programma: i 680 giovani, selezionati in base a una graduatoria che terrà conto di voto con cui si è conseguito il titolo di studio, anzianità di disoccupazione ed età, dopo una fase di orientamento, saranno avviati a un percorso di formazione retribuito lungo due anni, al termine dei quali ci sarà un periodo di tirocinio in azienda. Una volta ultimato il tirocinio, l’azienda potrà avanzare una proposta di lavoro a tempo determinato, ottenendo in cambio un incentivo all’occupazione di 10mila euro, diversamente questa somma costituirà un “voucher occupazione” attribuito al singolo partecipante al programma che potrà essere utilizzato o come incentivo per l’assunzione in un’altra impresa o per da vita ad un’attività in proprio o in associazione con altri partecipanti al “reddito ponte”. L’investimento totale per ogni giovane ammesso al programma è di 57.400 euro a cui, per le donne che siano nella condizione di dover assistere familiari di età non superiore a 14 anni, disabili o anziani, vanno aggiunti altri i 4.200 euro di un “voucher conciliazione” con cui pagare quei servizi (asilo nido, assistenza ecc.) per conciliare le attività familiari con quelle del programma.
Il “Reddito Ponte” è una misura immediatamente operativa. Nei 20 giorni successivi alla pubblicazione dei bandi si potrà presentare la domanda di partecipazione, scaricando l’apposito modulo dal sito www.regione.basilicata.it. Successivamente il dipartimento provvederà a stilare 2 distinte graduatorie, una per laureati e l’altra per diplomati.
Massimo rigore nell’attuazione degli interventi: per i partecipanti al programma sono previste soglie minime di frequenza delle attività e per le imprese in cui è possibile spendere i voucher occupazione rigidi requisiti di affidabilità.
Scheda – Un’opportunità per 680 giovani tra i 18 e i 35 anni
Metà donne e metà uomini, 35 percento laureati, 65 percento diplomati. Domande entro 20 giorni.
Un totale di 680 giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, per la metà donne per la metà uomini, e, ancora, per 65 percento diplomati e per il 35 percento laureati. E’ una platea decisamente vasta quella che potrà accedere al “Reddito ponte”.
Gli interessati devono essere residenti in Basilicata (la partecipazione è aperta anche agli extracomunitari iscritti all’anagrafe in Basilicata da almeno 12 mesi), inoccupati o disoccupati e non beneficiare di altre forme di sostegno al reddito o di interventi finanziati dal Fondo sociale europeo.
Per candidarsi è necessario presentare domanda entro le ore 12 del 20° giorno successivo a quello di pubblicazione del relativo avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata (ovvero del primo giorno lavorativo dopo il 20° se coincide con un sabato o giorno festivo). Nel caso in cui la pubblicazione avvenga, come programmato, sul numero straordinario del Bur del 22 ottobre, la scadenza è per le ore 12 dell’11 novembre. Si tratta di un termine perentorio, e cioè entro quel termine la domanda dovrà essere effettivamente pervenuta e saranno considerate del tutto ininfluenti la data e l’ora di spedizione. La domanda deve essere compilata on-line e, successivamente dovrà essere spedita a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento o tramite corriere, ma potrà essere anche consegnata a mano. La busta contenente una sola domanda (a pena di esclusione) deve recare la dicitura “Ponte per l’occupazione”, l’indicazione del mittente, e deve essere indirizzata a: Regione Basilicata – Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport – Via Vincenzo Verrastro, 8 – 85100 – Potenza. Il modulo per la presentazione della domanda sarà scaricabile dal sito internet della Regione Basilicata www.regione.basilicata.it, dove sarà compilabile on line. Una volta compilato in ogni sua parte, il modulo dovrà essere stampato e firmato e inserito in busta insieme ad una fotocopia fronte – retro del documento d’identità del candidato.
Attraverso il modulo si autocertificheranno i dati anagrafici, lo stato occupazionale alla data di presentazione della domanda, il valore del reddito del 2009 del nucleo familiare.
Le domande pervenute in tempo utile saranno sottoposte a verifica di ammissibilità da parte del Dipartimento, che provvederà poi alla compilazione di 2 graduatorie per diplomati e laureati. Saranno ammessi al programma i primi classificatisi in ciascuna graduatoria e, in caso di rinuncia, si procederà a scorrimento. La valutazione di ciascuna domanda avverrà in base a un punteggio totale di massimo 60 punti, ossia da 1 a 25 per il voto con cui si è conseguito il titolo di studio, da 1 a 25 per anzianità dello stato di disoccupazione, e 10 punti in base all’età anagrafica (favorendo i meno giovani). A parità di punteggio sarà preferito il candidato con reddito familiare più basso.
Scheda – In campo 34 milioni del Fondo Sociale Europeo
Una dote di 57mila euro per ogni uomo, 61mila per ogni donna: per loro c’è anche un “voucher conciliazione”
Sono ben 34 i milioni di euro con cui verrà finanziato il programma, somme rivenienti dal Fondo Sociale Europeo, che garantiranno una dote di 57.400 euro per ciascun partecipante, a cui, per le donne, si potranno aggiungere altri 4.200 euro di “voucher conciliazione”, ossia una somma destinata alle donne che siano nella condizione di dover assistere familiari di età non superiore a 14 anni, disabili o anziani e che, grazie a questo bonus, potranno conciliare vita familiare e vita lavorativa.
Il resto delle somme è così diviso: 13 mila euro per la fase di consulenza orientativa di 250 ore presso i centri per l’impiego, 20.680 euro per quella di formazione (250 ore di formazione di base presso le agenzie delle Province, più 940 di formazione settoriale e specialistica presso centri selezionati) 1.800 euro per i tirocini (960 ore nell’arco di 6 mesi presso aziende selezionate dai centri di formazione). I restanti 12mila euro serviranno a retribuire la partecipazione alle attività dei 680 giovani selezionati. In aggiunta a queste somme c’è il “voucher occupazione” da 10mila euro.
In totale, il percorso durerà 24 mesi, di cui 18 della fase formativa e 6 di tirocinio. Il contributo per la partecipazione verrà erogato in ratei mensili in base alle ore di effettiva partecipazione, con un conguaglio finale per quanti avranno frequentato almeno l’80% delle ore del percorso formativo.
Scheda – L’’inserimento lavorativo con i voucher
Le possibilità di accedere a un lavoro alla fine del programma con un bonus da 10mila euro, ma solo per imprese “doc”
Non un semplice sostegno economico, ma un programma mirato a creare occupazione vera e stabile. Per questo una fase fondamentale del programma è proprio quella posta alla fine del percorso formativo.
Così al termine del periodo di tirocinio, se il giovane verrà assunto, porterà in dote un voucher da 10mila euro che si configura come un aiuto erogato a fronte di assunzioni.
Se, invece, pur avendo terminato il tirocinio il giovane non ha ancora ricevuto proposte lavorative da un’impresa: (o quella partecipante all’intervento di formazione cui ha preso parte, o una individuata tramite il Centro per l’Impiego presso il quale è stato assegnato, o anche una individuata autonomamente) potrà utilizzare il “voucher di incentivo all’occupazione” o per l’inserimento in azienda (ossia come incentivo all’azienda disposta ad assumerlo a tempo determinato per un periodo non inferiore a 24 mesi) o per dare vita a una iniziativa imprenditoriale in proprio (ossia come sostegno di un progetto per l’autoimprenditorialità).
Se per i giovani l’assunzione sarà una conquista, anche le imprese dovranno dimostrare di avere le carte in regola per poter “incassare” i voucher. Innanzitutto è ammessa, per ogni impresa, l’assunzione di un giovane ogni 5 dipendenti già in servizio. Le aziende, inoltre, dovranno avere sede in Basilicata (e in Basilicata dovrà lavorare la persona assunta), applicare il contratto di categoria di riferimento, non essere sottoposte a procedure fallimentari e risultare attive, non aver effettuato licenziamenti per riduzione di personale nell’ultimo anno dalla presentazione della domanda, non beneficiare di aiuti per la ristrutturazione ed il salvataggio delle imprese in difficoltà, non aver commesso gravi infrazioni definitivamente accertate alle norme in materia di sicurezza e ogni altro obbligo derivante dai rapporti di lavoro; al pagamento di imposte e tasse, o in materia di contributi previdenziali e assistenziali.
Scheda – dati occupazione e emigrazione
La Basilicata assiste ancora oggi ad un vasto fenomeno di emigrazione, soprattutto giovanile. Il processo coinvolge in particolar modo i giovani di età compresa fra i 19 e 25 anni. Gli ultimi dati Istat disponibili parlano infatti di circa 2mila cittadini che ogni anno abbandonano il territorio, una “fuga” che incrociando gli scarsi indici di natalità determinano lo spopolamento della regione.
Alla fine del 2006 la popolazione della Basilicata era pari a 594.476 persone, con un calo di 165 unità rispetto al 2005.
Negli ultimi 10 anni secondo l’Istat la popolazione della Basilicata è diminuita di 8.789 unità. Tra vent’anni, ricalcando l’attuale trend, il territorio lucano sarà abitato da 482.531 cittadini.
Nel frattempo la popolazione invecchia: oggi gli anziani lucani sono circa 117mila, vale a dire il 19,83 per cento dei residenti. Sono soprattutto i ragazzi con un buon livello di istruzione a cercar fortuna altrove.
Anche per quanto riguarda la partecipazione agli studi universitari, particolarmente elevata nelle scelte dei ragazzi lucani, le preferenza ricadono su corsi accademici spesso fuori sede.
Reddito ponte, De Filippo: “Freniamo fuga dei cervelli”
“Uno sforzo straordinario e innovativo per dare lavoro e competitività al Sistema Basilicata”.
”Quello che mettiamo in campo è uno sforzo straordinario e innovativo, che ha il duplice scopo di dare un’opportunità ai nostri giovani di trovare un lavoro senza dover emigrare e di assicurare al nostro sistema produttivo quelle intelligenze che troppo spesso finiscono col dare frutti in altre Regioni”. Così il presidente della Regione Vito De Filippo commentando il varo del “reddito ponte”.
“In quest’ottica – ha aggiunto De Filippo – l’iniziativa va considerata come un investimento e non come un sostegno anche se, indubbiamente, garantire una forma di reddito a 680 giovani per un periodo di due anni avrà un positivo impatto anche sul versante sociale. Ma è sul patrimonio della conoscenza che noi investiamo, fermamente convinti che serva a dare competitività al sistema Basilicata, con effetti positivi che andranno decisamente oltre il pur non trascurabile inserimento lavorativo di alcune centinaia di giovani. Ed è con atti come questi che teniamo fede al nostro impegno di non far mancare, pur nelle ristrettezze finanziarie del momento, risorse per lo sviluppo”.
Reddito ponte, Mastrosimone: una risposta al desiderio di futuro dei giovani
Percorsi formativi personalizzati per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro
“Il reddito ponte rappresenta un’importante opportunità per i giovani lucani e un modello innovativo di intervento per contrastare il fenomeno della migrazione professionale, della disoccupazione “intellettuale” e per favorire la crescita delle competenze professionali”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Formazione, Rosa Mastrosimone, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del reddito ponte.
“Questo moderno strumento di sostegno all’occupazione – ha aggiunto Mastrosimone – realizza una maggiore integrazione tra formazione e lavoro venendo incontro alle esigenze occupazionali dei giovani diplomati e laureati lucani. Si tratta di un modello positivo di politica attiva del lavoro che fornisce alle giovani generazioni una cassetta degli attrezzi per muoversi con maggiore competenza nel mercato del lavoro e nell’autoimpiego. Questa misura, infatti, “personalizza” i percorsi formativi, favorendo l’incontro tra un sistema di occasioni formative di qualità e la domanda espressa dal mercato, di cui ne segue l’andamento e le dinamiche. Una occasione – ha concluso Mastrosimone – per valorizzare il nostro patrimonio intellettuale e per dare una risposta concreta alla voglia di futuro espressa dai giovani lucani”.
Reddito ponte, una novità assoluta per l’Italia
Regione per regione i programmi di sostegno all’occupazione
Il reddito ponte, così come costruito dalla Regione Basilicata, rappresenta una novità assoluta nel variegato panorama del sostegno all’occupazione. E’, insomma, un modello destinato a fare scuola, almeno per quelle regioni che, come la Basilicata, vivono con maggiore pressione il divario temporale fra la fine del percorso di studi e l’inserimento nel mercato del lavoro.
Se il Veneto punta ai tirocini nella formazione professionale, la Lombardia guarda con maggiore interesse alla dote formazione ella dote lavoro che ora saranno estese anche ai lavoratori atipici e ai lavoratori a rischio. Il Piemonte e la Liguria stanno mettendo a punto un sistema per chi cerca un primo lavoro o è disoccupato da tempo, mentre l’Emilia Romagna guarda con più attenzione alle forme di sostegno all’autoimpresa. E se nel programma delle Marche c’è l’abolizione dell’Irap per le aziende che assumono, la Regione Toscana garantirà 200 milioni di euro per i giovani dai 18 ai 35 anni come contributo per chi si diploma o si laurea nei tempi e con il massimo dei voti; per l’istituzione del prestito d’onore per sostenere studenti e professionisti meritevoli, da restituire entro 10 anni dal’inizio dell’attività lavorativa. In Umbria sono previsti Poli integrati scuola, formazione, lavoro per alcuni comparti della Green economy e la creazione di un’agenzia virtuale, per le arti e mestieri, come coordinamento tra le agenzie della formazione professionale e le scuole tecniche. In Lazio, invece, è prevista una legge regionale per la costruzione di un impianto regionale dell’istruzione che realizzi la correlazione tra offerta formativa e contesto sociale e produttivo. In Campania l’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo del capitale intellettuale regionale di eccellenza in ogni ambito del sapere, del saper essere e del saper fare, intrecciando innovazione, creatività, ricerca, competitività, transfer tecnologico, scuola, università, arte, imprese, professioni, managers, lavoro, legalità, pari opportunità, marketing territoriale federale e giovani. Nei programmi della Puglia sono previste borse di studio annuali in Puglia, in Italia e all’estero, aiuti alle imprese che vogliono investire sui giovani, fondo garanzia per forme micro credito, nonché per politiche abitative vantaggiose per i giovani, rete di 170 laboratori urbani. In Calabria sono previsti sostegni formativi in particolare nei distretti tecnologici e produttivi.
Un programma simile al Reddito Ponte è quello proposto da Italia Lavoro e dal ministero del Lavoro attraverso il progetto Fixo (Formazione e Innovazione per l’Occupazione). La strategia alla base di FIxO vuole contribuire ad avvicinare il tasso di occupazione dei giovani laureati alla media dell’Unione Europea e agli obiettivi della Strategia di Lisbona, puntando anche alla riduzione del gap tra percorsi formativi ed esiti professionali e all’abbattimento del tempo che intercorre tra il termine degli studi universitari e l’ingresso nel mondo del lavoro. FIxO svilupperà la sua azione nel corso del 2010 lungo quattro assi principali: governance per la sostenibilità dei servizi di placement e raccordo tra sistema universitario e rete regionale degli operatori del mercato del lavoro; qualificazione e specializzazione dei servizi di placement universitari; sistema informativo neolaureati; qualificazione dei servizi per l’integrazione tra ricerca, innovazione e mercato del lavoro. Il progetto, iniziato a gennaio 2010 terminerà il 30 giugno 2011.