Circa una cinquantina di agricoltori hanno accompagnato in mattinata i giornalisti in un frutteto situato in contrada Trisaia di Rotondella per mostrare gli effetti sulle coltivazioni del taglio del servizio dell’acqua alle aziende agricole. Avviata anche la raccolta delle firme per il referendum contro la privatizzazione dell’acqua.
L’albicoccheto di Giuseppe è uno dei tanti che non stanno ricevendo acqua perché il Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto ha tagliato il servizio apponendo i sigilli agli idranti. Il danno al frutteto sta per diventare irreversibile e nei prossimi giorni Giuseppe deve assolutamente trovare il modo di annaffiare.
Oggi abbiamo condotto una iniziativa per ora ancora simbolica ma che nei prossimi giorni può assumere ben altra dimensione. Gianni Fabbris, coordinatore di Altragricoltura, ha svitato i bulloni che sigillavano la bocchetta annunciando che se entro qualche giorno non verrà restituì agli agricoltori la possibilità di annaffiare non rimarrà altra strada che aprire tutti gli idranti e dare acqua ai campi ed ai frutteti anche se questo dovesse significare il rischio di denunce. “Vedremo” ha dichiarato Fabbris ai giornalisti presenti “se in un Tribunale verrà punita l’azione di chi restituisce la vita alle piante e garantisce il diritto millenario degli agricoltori che in questo territorio fina dalle prime colonizzazioni greche usavano l’acqua per produrre o l’irresponsabilità di chi con atteggiamento burocratico pensa solo a fare cassa anche a costo di rovinare i raccolti ed i frutteti”. La soluzione, peraltro, è a portata di mano: è in campo una proposta verificata con tutti i soggetti responsabili avanzata da Altragricoltura di rateazione del debito che consentirebbe agli agricoltori di gestire l’annata produttiva pianificando il rientro in tempi compatibili con la crisi gravissima di settore.
In queste ore continuano i contatti ed una strada sembra aprirsi. “Il problema” hanno detto in coro gli agricoltori “è che i tempi non ci sono più e la terra non può aspettare oltre per ricevere acqua. Le promesse e le dichiarazioni di buona volontà devono tenere conto delle esigenze concrete altrimenti sono solo chiacchiere”. Altragricoltura ha annunciato che, in assenza di atti concreti nei prossimi giorni le azioni per dare acqua agli agricoltori si faranno concrete e dirette ed ha informato gli interlocutori (Regione, Provincia, Consorzio e Prefettura).
Al termine dell’iniziativa presso la sede della Cooperativa Ortofrutticola Trisaia è stato presentato il volantino/appello nazionale con cui Altragricoltura chiama gli agricoltori a firmare i referendum contro la privatizzazione dell’acqua e sono state raccolte le firme insieme fra gli agricoltori presenti assistiti dagli amministratori del Comune di Rotondella e degli altri comuni intervenuti alla manifestazione. In tutte le iniziative del movimento fino al mese di Luglio saranno raccolte per rafforzare la campagna di raccolta delle firme e, soprattutto, per coinvolgere il mondo rurale e chi vive nelle campagne nella battaglia per una gestione dell’acqua pubblica, responsabile, trasparente, partecipata ed al servizio di un modello produttivo rispettoso del territorio. Si legge nel volantino: “L’acqua è un bene comune essenziale per piante, animali e persone. Per gli agricoltori, il suo uso pubblico, responsabile ed equo è condizione fondamentale per avere garantito il diritto a produrre”.