Alle forze politiche, sociali,
produttive, istituzionali
della provincia di Matera
Lettera Aperta
La provincia di Matera attraversa una crisi economica, produttiva ed occupazionale grave e duratura.
A chi è abituato a vivere i periodi di crisi come una fase del ciclo economico, risulta evidente l’anormalità di una situazione duratura nel tempo, impropriamente definita crisi, ma più correttamente individuata come una decadenza o un declino epocale.
La società sta cambiando ed è già una fortuna che ce ne stiamo accorgendo. I contemporanei dell’impero romano non si accorgevano che esso stava crollando, nemmeno dopo che i barbari ne ebbero superati i confini.
L’API intende segnalare l’urgenza
di dare risposte immediate ed efficaci ad una situazione che sta disgregando il tessuto sociale, oltre che economico, del nostro territorio, attraverso il rilancio dell’economia e del lavoro,
e intende portare all’attenzione
delle forze politiche, sociali, produttive e istituzionali del territorio la “emergenza provincia di Matera” che coinvolge l’impresa e il lavoro, cioè una condizione di grave difficoltà del tessuto economico-imprenditoriale che si riverbera in maniera eccessivamente negativa sul versante occupazionale e che, quindi, necessita di interventi rapidi e concreti.
Una crisi che dal 2005 ad oggi ha causato la perdita di oltre 2.500 posti di lavoro nel solo comparto del mobile imbottito, per non parlare degli altri settori, dalla pasta alla chimica, dal metalmeccanico all’edilizia e al commercio.
Una situazione, quella del Materano, cui contrapporre misure anticrisi che, pur nella consapevolezza della ristrettezza finanziaria e dei tagli governativi, veda i cittadini, i lavoratori, le imprese non rassegnati ad un futuro senza prospettive.
Tra le azioni concrete ed immediate rientrano le manifestazioni di interesse degli imprenditori, di cui all’Avviso Pubblico 2009 Matera-Valbasento della Regione Basilicata, che finora ha deluso le aspettative di molti operatori economici perché ha una dotazione finanziaria sufficiente a finanziare solo 11 iniziative industriali su 42 manifestazioni d’interesse giudicate meritevoli dalla commissione di valutazione.
Tuttavia, il consistente numero di domande pervenute e il fatto che molte aziende hanno avviato da tempo gli investimenti, dimostra che in provincia di Matera esiste un tessuto imprenditoriale vivo e disposto ad investire per crescere anche dimensionalmente.
Con la dotazione finanziaria dell’Avviso, quindi, la Regione ha sottovalutato questo fermento imprenditoriale e ha involontariamente disatteso concrete aspettative di investimento e di occupazione nelle aree industriali di Matera e della Valbasento.
Al fine di non disperdere una considerevole progettualità imprenditoriale
è necessario
che la Regione individui altre risorse finanziarie per “coprire interamente” entrambe le graduatorie, atteso che la commissione ha comunque valutato positivamente tutte le istanze.
L’API chiede
alle forze politiche locali, sociali, produttive e istituzionali di aderire ad una mobilitazione tesa ad ottenere una risposta rapida e concreta, un esplicito sostegno ad un’iniziativa che sa di poter contare su investimenti immediatamente cantierizzabili nelle nostre aree industriali.
Non è possibile dare una risposta seria alla crisi unicamente attingendo ai fondi residui del bando Valbasento e del bando Treviso. Occorre, invece, una seria programmazione delle risorse e una loro precisa destinazione a fini produttivi.
Le Piccole e Medie Industrie chiedono
che l’emergenza del Materano diventi una priorità nell’agenda della Politica,
e invitano
le forze politiche, sociali, produttive e istituzionali del territorio ad una decisa sterzata, ad un colpo di reni che, messa da parte ogni rassegnazione, dia a tutti migliori prospettive future.
Ognuno dia
la sua esplicita adesione a questo impegno e a questa responsabilità.