L’Assessorato alle Attività produttive contro il decreto Mille proroghe.
L’assessore Dalessandro: “Le imprese vanno sostenute: sì al ripristino dei benefici per le ZFU e al disegno di legge 1920”
“Lo sviluppo del Mezzogiorno e la lotta alla crisi mal si conciliano con il decreto Mille proroghe.” Poca filosofia e molto pragmatismo nelle parole dell’assessore Dalessandro che critica aspramente “l’ennesimo banco di prova per una politica chiaramente antimeridionalista e che si traduce con ulteriori aggravi per una economia del Sud asfittica e in pericoloso ritardo.”
“Le lungaggini burocratiche, – sottolinea l’assessore provinciale alle Attività produttive – a cui i nostri imprenditori andranno incontro per usufruire di poche briciole di aiuto, annullano completamente la reale possibilità, che il Governo Prodi aveva messo in campo con le leggi finanziarie del 2007-2008, di risollevare le sorti dello sviluppo delle nostre imprese.”
“Con questo decreto – continua Dalessandro -, che cancella tutte le esenzioni fiscali (IRAP e IRES) e riduce in maniera drastica le esenzioni sull’ICI e sui contributi previdenziali, viene sconfessato, tra l’altro, anche il progetto di sviluppo in cui la Commissione europea crede. Un atteggiamento, oltre che politicamente scorretto, anche arrogante e presuntuoso, che disegna il profilo di un regime autoreferenziale che non si preoccupa di sostenere il progresso economico e sociale del proprio Paese.”
“I privilegi delle aziende che risiedono nella Zona Franca Urbana – conclude l’assessore provinciale Dalessandro – vanno ripristinati e per dare respiro alla nostra economia diventa improrogabile il placet al disegno di Legge 1920 (il cui primo firmatario è il Senatore Filippo Bubbico), per aumentare le royalties a favore delle Regioni e dei Comuni. Grazie a questo disegno di Legge, la cui discussione è tutt’ora in corso presso la X Commissione Industria del Senato, sarà possibile destinare il 100% delle royalties che provengono dalla coltivazione e dalla estrazione di idrocarburi, a favore dello sviluppo economico dei territori e per la tutela della salute dei cittadini.”
Mentre si continua ad annunciare un ‘Piano per il Sud’, che però non vede ancora la luce, il governo smantella le zone franche urbane: uno strumento in grado di garantire vantaggi da subito alle aree disagiate del paese. Con il decreto mille proroghe, infatti, il Governo ha modificato la norma sulle zone franche urbane. Uno strumento in grado di partire da subito, che ha ottenuto il via libera dell’Unione Europea, e che sarebbe stato in grado di dare sollievo ad oltre 20 venti zone particolarmente disagiate, di cui 16 nel Mezzogiorno nelle quali rientra anche Matera.
Con le modifiche apportate nel decreto, si eliminano le esenzioni su Irpef, Irap, Ici e contribuzione per i neo assunti, svuotando così di fatto lo strumento, imponendo un nuovo passaggio in sede comunitaria, con l’intento, neanche tanto nascosto, di farlo saltare del tutto.
Peraltro, al danno si aggiunge la beffa perché si prorogano al 31 marzo i termini per le nuove richieste, mentre intanto si riducono seccamente i finanziamenti per quelle attuali.
Matera, già sfiancata pesantemente da questa crisi, subisce l’ennesima iattura. La realtà è che il Governo Nazionale ha di fatto abbandonato il Mezzogiorno, cancellando misure a sostegno delle nostre aree che avrebbero potuto garantire una boccata d’aria ad un tessuto produttivo ed imprenditoriale debole.
Con tale comportamento, contrassegnato dall’ormai consolidato e sprezzante disinteresse verso i reali bisogni di ripresa del Paese, le politiche di questo governo si rivelano e confermano insensibili e poco protese a dare sostegno alle imprese e ai lavoratori ma soprattutto prive di un progetto reale con cui superare e combattere la crisi
La CGIL apprezza la tempestività e la sensibilità con cui i politici lucani di centro sinistra hanno contestato la decisione del Governo Nazionale, mentre si rileva un imbarazzante silenzio di quei politici lucani che fanno parte della maggioranza politica di questo Governo.
La CGIL, infine, giudica positiva la discussione che sul tema si è aperta in Parlamento e auspica possa continuare. C’è, infatti, bisogno di sconfiggere la linea inaccettabile e pericolosa del governo che, aldilà della propaganda, abbandona il Sud al suo destino di disoccupazione, desertificazione industriale, degrado civile e sociale.
Manuela Taratufolo, segretaria generale Cgil Matera
Se il PDL ed il Governo Berlusconi non annulleranno il provvedimento inserito nel Decreto Milleproroghe in corso di approvazione, sarà pressochè vanificato tutto il meritevole lavoro svolto dall’amministrazione uscente Buccico ed in particolare dall’Assessore Guida e dai tecnici degli uffici che avevano lavorato con successo per giorni e notti alla candidatura di Matera a “Zona Franca Urbana” ottenendo finanche il parere positivo dell’Unione Europea. Sarebbe quanto mai opportuno che al fianco dei parlamentari del Centro Sinistra, che si sono schierati apertamente contro questo provvedimento, anche quelli del Centro Destra di Basilicata con il Sindaco Buccico in testa facciano sentire la propria voce contro il governo Berlusconi per costringerlo a rivedere il Decreto e ripristinare le agevolazione ed i finanziamenti che erano previsti per le 23 aree depresse di altrettante città, quasi tutte del sud, individuate come Zone Franche Urbane ed in particolare per la nostra città.
Dopo tanta pubblicità, numerosi convegni, presentazioni in pubblico, rischia di svanire in un attimo tutto il lavoro sino ad oggi svolto e soprattutto le aspettative che molti cittadini materani nutrivano di avere delle agevolazioni da utilizzare per creare una propria autonoma attività imprenditoriale, rianimare le nostre aree industriali che vivono un momento di straordinaria difficoltà e produrre qualche nuovo posto di lavoro.
Il decreto infatti eliminando completamente le esenzioni fiscali, inserisce al suo posto un contributo alle imprese, gestito dai comuni, parametrato sull’Ici e sui contributi previdenziali dovuti alla nascente impresa, facendo cambiare di fatto la forma dell’agevolazione che quindi passa da immediata ed automatica ad una forma di contributo che sarà assegnato dopo una lenta e burocratica valutazione delle domande, attribuzione di punteggi, formazione di graduatorie ed infine erogazione di contributi…
Ho sempre più dubbi sul fatto che questo Centro Destra sia per il Sud e soprattutto aiuti i giovani e le imprese.
Ex consigliere comunale del PD Luca Braia
Con una nota inviata ai parlamentari lucani, alla Regione, alla Provincia, al Comune, alla Confapi e alle altre associazioni imprenditoriali del territorio, il presidente dell’API Nunzio Olivieri invita alla mobilitazione contro il provvedimento del Governo che boicotta le zone franche urbane.
Infatti, il decreto legge n. 194/2009, cosiddetto “mille proroghe”, ha soppresso il regime fiscale di favore per le imprese insediate nelle zone franche urbane, rimpiazzandolo con un esiguo contributo da assegnare con un sistema assolutamente inadeguato.
Olivieri osserva che la città di Matera, duramente provata da una crisi economica che non accenna a diminuire, aveva visto nella fiscalità di vantaggio di cui alla ZFU un minimo ma concreto sostegno per ravvivare un’area depressa e favorire la nascita di tante micro e piccole imprese attraverso l’uso della leva fiscale e, in parte, di quella contributiva.
Le sostanziali modifiche apportate dal Governo alla normativa – afferma il presidente dell’API – costituiscono un controsenso perché annullano quanto era stato autorizzato dalla Commissione Europea e sostituiscono un aiuto reale con una elemosina inefficace per lo scopo che si propongono di raggiungere le zone franche urbane.
L’API di Matera invita i parlamentari lucani e le altre forze politiche, istituzionali ed imprenditoriali del territorio ad una mobilitazione tesa ad ottenere il ripristino del regime di aiuti in sede di conversione in legge del decreto.
La Cna Provinciale Matera esprime rammarico per quanto accaduto in sede di presentazione del decreto legge milleproroghe relativamente al drastico ridimensionamento della quantità e della qualità dei benefici connessi alle Zone Franche Urbane.
Infatti – comunica Antonio Braia Presidente Provinciale CNA – l’articolo 9, comma 4 (Zone franche urbane), del Decreto Legge n°194 del 30.12.2009 ,. – oltre a prevedere l’avvio al 1° marzo del termine per la presentazione ai Comuni delle istanze per usufruire dei benefici previsti, ha notevolmente ridotto i benefici stessi per le aziende potenzialmente beneficiarie : la soppressione dell’IRAP e dell’IRES e la contemporanea parametrazione dell’ICI e dei contributi previdenziali sul costo del lavoro – rischiamo di rendere lo strumento alquanto inefficace rispetto ai proponimenti iniziali.
L’augurio è che i Parlamentari lucani, siano essi di Governo o di opposizione, al momento della discussione per la conversione in legge del decreto legge possano far sentire le propria voce e far valere le ragioni del nostro territorio: un territorio profondamente segnato dalle ultime crisi aziendali, che ha visto andare perduti migliaia di posti di lavoro, rispetto ai quali le opportunità offerte dalla Zona Franca urbana rappresentavano un segnale di speranza e occasione di ripresa dell’intero tessuto economico e sociale.