“Sempre al dente’’ e tracciata dai grani duri come la varietà “senatore Raffaele Cappelli’’ della filiera cerealicola materana, tanto da conquistare alla fine degli anni Settanta i mercati internazionali. La “Pasta di Matera’’ prodotta per lungo tempo da operatori economici del settore molitorio come Padula, Quinto & Manfredi, Andrisani fino alla crisi degli anni Ottanta, ritornerà come produzione di qualità grazie all’impegno di piccoli imprenditori e all’azione di sostegno che la Camera di commercio di Matera sta mettendo in campo nell’ambito di un programma di valorizzazione delle produzioni tipiche locali.
Si tratta di un lavoro che intende coinvolgere la filiera cerealicola della collina materana e di aree come quella di Stigliano, che anch’essa vanta una tradizione molitoria e pastaia (si pensi al pastificio Sarubbi) di pregio.
“ I sapori di un tempo -ha detto il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli- fanno parte di una tradizione gastronomica e produttiva, che non si possono dimenticare e cancellare. Una consapevolezza che stanno portando avanti piccoli imprenditori con il sostegno del nostro Ente, pronto a mettere in campo azioni di sostegno già avviate positivamente con il Pane Igp Matera e il conseguente progetto Le Terre del Pane’. I grani duri della varietà “Senatore Cappelli’’ e delle farine fornite per la produzione di Pane sono il punto di partenza del progetto legato alla riproposizione dell’antica pasta di Matera. Disciplinari di lavorazione e tecniche di produzione di un tempo con l’impiego di filiere in bronzo serviranno a riportare sulle tavole dei buongustai un prodotto di nicchia e di alta qualità. Riteniamo ci siano condizioni e mercato perché la pasta di Matera torni ad essere la regina della nostra tavola e di quanti in Italia e all’estero ne hanno potuto apprezzare la bontà e i pregi. Per i produttori cerealicoli e per i trasformatori è una ulteriore opportunità di crescita, che porterà valore aggiunto al sistema produttivo locale”.