Paolo Castelluccio, vice presidente Consiglio Regionale in una nota sostiene la necessità di conservare autonomia e funzionalità della Camera di Commercio di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Impugnare il decreto legislativo n.219/2016 e rappresentare in sede di Conferenza Stato-Regioni l’ipotesi di aggregazione obbligatoria per prossimità territoriali laddove in alcune regioni, come la nostra, risulti la presenza di una sola Camera di Commercio è un passo importante per conservare autonomia e funzionalità alla Camera di Commercio di Matera.
Intendiamo innanzitutto raccogliere e dare voce alle numerose prese di posizione istituzionali, ordine del giorno del Consiglio comunale di Matera e la volontà espressa da numerosi Comuni della provincia e di organizzazioni di categoria: Rete Imprese Italia Matera (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casa Artigiani), Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, per sostenere il ‘No alla soppressione della Camera di Commercio di Matera’ che svolge un importante ruolo per dare visibilità al sistema delle imprese, anche agricole, innanzitutto attraverso lo strumento telematico del registro delle imprese. Centrale è l’appuntamento di Matera2019 per il quale l’Ente Camerale si sta spendendo da tempo, intessendo rapporti di cooperazione con le Camere di Commercio di Bari e Taranto per fare rete.
Il programma di Matera2019 specie dopo l’annuncio di costituzione di un pool di magistrati ha bisogno di un interlocutore istituzionale autorevole che affianchi la Fondazione nel delicato compito di accrescere trasparenza ed efficienza, tutelando le pmi.
Bisogna porre la massima attenzione alla manovra del Governo: con il riordino delle Camere di Commercio, oltre alla riduzione del personale verranno meno i finanziamenti alle imprese, compresi il sostegno all’export e le agevolazioni per il credito. Già oggi la Camera di Commercio di Matera deve fare i conti con un pesante bilancio in rosso, duramente provato anche dal taglio del diritto annuale, che avrà certe ripercussioni sulle attività di promozione. Del resto, le Camere di commercio – così come riformate dalla legge n. 580 del 1993 – sono istituzioni pubbliche locali, non territoriali, dotate di autonomia funzionale, alle quali il legislatore ha affidato sia funzioni di supporto e promozione degli interessi generali delle imprese e delle economie locali, sia funzioni specifiche nelle materie amministrative ed economiche relative al sistema delle imprese.
Le Camere di commercio si sono dimostrate nel tempo uno strumento importante per accompagnare e sostenere le imprese italiane, specie quelle di minore dimensione, promuovere le economie territoriali, anche in ambito internazionale ed assicurare trasparenza, sicurezza e legalità dell’agire economico. Quanto alle funzioni, è essenziale che il sistema camerale mantenga un orientamento specifico all’attività svolta dalle MPMI. Si ritiene, in particolare, necessario: definire meglio la nuova funzione attribuita alle Camere di “assistenza e supporto alle imprese in regime di libero mercato.
E’ auspicabile, in tal senso una valorizzazione del rapporto tra Camere di commercio e Regione in una ottica di sinergia e tenendo conto delle positive esperienze realizzate insieme in questi anni. Diversamente, verrebbero meno anche quei risultati raggiunti in particolare nelle Regioni in cui i rapporti sono più proficui e produttivi e le competenze del sistema camerale vengono riconosciute ed utilizzate per perseguire gli impegni di promozione e valorizzazione di imprese e territori”.