Cna Alimentare:
“Governo italiano rafforzi fronte dei Paesi Ue anti-Ogm”
“Auspichiamo un’azione forte del Governo italiano che contribuisca a consolidare ed allargare il fronte dei Paesi europei contrari all’utilizzo di Organismi geneticamente modificati, con l’obiettivo di delineare una politica agricola comunitaria libera da Ogm”.
E’ quanto sollecitano CNA e Confartigianato Alimentare – in rappresentanza di 80.000 imprese dell’artigianato agroalimentare, con 240.000 addetti, che producono quasi il 90% delle specialità della cucina italiana – che ricordano l’esito della consultazione popolare promossa dalla Coalizione Italia Europa – Liberi da Ogm: “In Italia, 3 milioni di cittadini si sono chiaramente espressi contro gli Ogm e la stessa consapevolezza si sta diffondendo anche in Europa con una posizione in tale senso manifestata dalla Francia e dalla Germania. La Commissione europea non può non tenere conto della volontà dei cittadini comunitari”.
Inoltre, sottolinea Leo Montemurro Segretario Regionale CNA, “il proseguimento del dibattito sul tema della moratoria alle autorizzazioni per i prodotti geneticamente modificati deve vedere coinvolti i Ministri agricoli della Ue e la decisione finale non può essere additata alla sola Commissione.Le imprese artigiane del settore alimentare vogliono continuare a produrre cibi secondo le ricette tradizionali e con materie prime sicure e naturali, prive di OGM. La salvaguardia delle tradizioni produttive dell’artigianato e delle piccole imprese è fondamentale per consentire alle nostre aziende ed al made in Italy alimentare di mantenere posizioni competitive sui mercati nazionale e mondiale”.
“Noi chiediamo – conclude Montemurro – che vengano preservate la qualità e la specificità dei nostri prodotti e ci battiamo contro l’omologazione dei gusti e la diffusione dei cibi ‘globalizzati’. I consumatori devono poter operare scelte consapevoli, in piena trasparenza e sicurezza, degli alimenti che acquistano. Un consumatore più informato e responsabile è l’arma migliore per contrastare i fenomeni della concorrenza sleale, delle contraffazioni, delle importazioni illegali di prodotti a costi irrisori e a scarso valore aggiunto”.