L’esecutivo regionale Lucano di Altragricoltura si è riunito per fare il punto sulla situazione del Consorzio di
Bonifica di Bradano e Metaponto e per valutare le ulteriori iniziative da assumere per evitare che i cittadini
lucani, i suoi dipendenti e gli agricoltori paghino prezzi ancora più pesanti.
L’esecutivo ha preso atto di recenti notizie di stampa che riportano dichiarazioni di sindacati dei dipendenti e di consiglieri regionali per cui il Consorzio dichiarerebbe un disavanzo di circa 2.400.000 €, una esposizione debitoria di oltre 4 milioni ed una serie di voci di “spreco” come le consulenze con oltre 300 mila euro o l’appesantimento delle voci con molte e disinvolte promozioni “clientelari” di personale. Denuncia grave dunque, fatta da sindacati e parti istituzionali e politiche.
In realtà i dati che sta raccogliendo il gruppo di lavoro interno (costituito con l’obiettivo di produrre un “dossier sulla situazione del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto” come annunciato nei giorni scorsi e che verrà diffuso alla riapertura dei lavori del Consiglio Regionale) parlano di una situazione ben più grave sia quantitativamente (nelle entità delle poste reali) che qualitativamente (per la “disinvoltura” con cui questa gestione ha operato e sta operando).
Un quadro, quello che stiamo raccogliendo, che parla di un buco di bilancio tanto grave che potrebbe presto portare all’emissione di un nuovo ruolo di tributi pesante per cittadini ed agricoltori.
Gianni Fabbris, coordinatore di Altragricoltura, ha rilasciato la seguente dichiarazione “E’ intollerabile che,
proprio nel momento in cui la pressione di banche ed istituti sulle aziende agricole sta diventando sempre più grande e da più parti si richiamano gli agricoltori ad una gestione delle aziende accorta e responsabile, un istituto come quello del Consorzio che dovrebbe essere di esempio continua ad essere gestito in maniera personalistica come un carrozzone sprecone e clientelare”. “E’ evidente” aggiunge Fabbris “che la gestione di questo Presidente e di tutto il gruppo dirigente è arrivato al capolinea e, prima che faccia altri danni, farebbe bene responsabilmente a dimettersi, anche per evitare che nelle sedi legali vengano impugnati i molti conflitti di interesse che delegittimano un consiglio statutariamente scaduto nei suoi compiti istituzionali da anni”.
L’esecutivo di Altragricoltura sottolinea, però, che le doverose dimissioni del gruppo dirigente del Consorzio, di per sé, non garantirebbero la risoluzione dei problemi che questa gestione consegna a chi verrà dopo.
Un eventuale commissariamento dovrebbe servire a riaprire una fase di riforma e non semplicemente a fare il lavoro sporco di far pagare nuove tasse per coprire il buco fatto da chi ha gestito finora.
I Consiglieri ed il Presidente sono stati eletti su liste presentate e sostenute dalle organizzazioni professionali agricole che, alla data di ormai 7 anni fa (senza elezioni da allora, una vergogna in spregio allo statuto!!), avrebbero dovuto rappresentare la categoria.
Cosa pensa la Coldiretti (realtà egemone per numero di consiglieri eletti e perché esprime il Presidente) di
questa situazione, quale è la giustificazione per essere arrivati a questo punto? Quali sono le non sia quello che ha portato al fallimento della Federconsorzi di cui ancora paghiamo le conseguenze.
“E cosa pensa la Regione che ha per dovere il compito di vigilare e garantire?” si chiede Fabbris. “Siamo
convinti che la Regione Basilicata abbia una sola strada davanti e questo Assessore Regionale la perseguirà: la trasparenza ed il risanamento, anche per evitare lo scaricabarile che, certamente, da Settembre potrebbe provocare altri danni. Bisogna smetterla di dare la colpa agli agricoltori (i debiti degli agricoltori nei confronti del consorzio sono solo una piccola parte del problema e non possono essere un alibi) o ai lavoratori e di metterli uno contro l’altro. La via è stretta e passa per la riforma del Consorzio con al centro la trasparenza, un processo di partecipazione democratica vera, una gestione efficiente e professionale”.
L’esecutivo ha dato mandato ad Enrico Lacava di adottare i passi formali nei confronti del Consorzio per
chiedere la documentazione relativa ai bilanci e il perché i bilanci, gli incarichi e le procedure non sono
pubblicati nel sito come prevede la normativa e di predisporre la diffida ai consiglieri in carica in conflitto di
interesse. Sono primi passi, prima della presentazione del dossier e di un documento con le nostre proposte di riforma agli agricoltori ed alle istituzioni.