Si stanno consumando le ultime ore da tragedia shakespeariana del polo del salotto materano. Nicoletti versa in gravissime difficoltà e per parecchie centinaia di famiglie l’irreparabile rischia di accadere. Le cause di questo crollo probabilmente sono molteplici. Forse il fattore prevalente che è diventata regola infausta per il Nord-Est,è che i figli non sono all’altezza dei propri padri mandando così a carte e quarantotto l’azienda di famiglia: forse! L’azienda si è allargata un po’ troppo aprendo punti vendita a raffica o imbarcandosi in operazioni di de-localizzazione degli impianti produttivi arditamente “improduttivi”: può darsi. Non sempre la Cina, dove la repressione politica comunista ha creato i nuovi schiavi gettandoli in pasto al volto mostruoso della globalizzazione, porta fortuna alle imprese! Fatto sta che molti, forse questa volta un po’ demagogicamente ed ingiustamente, addebitano alla comunità politica la triste situazione di oggi. L’unico appunto alla comunità politica va fatta per la frettolosa conversione da industriale a commerciale delle aree che ospitano i capannoni di Nicoletti. Sicuramente una decisione inopportuna che suona come mesto de Profundis Freudiano dell’azienda recitato da un imprenditore che così manifesta la sua volontà di non voler nemmeno tentare la salvezza dei suoi stabilimenti e dei posti di lavoro che assicurava. Decisione infelice perché da l’amara impressione che si vuole salvare l’imprenditore e non i lavoratori che gli hanno dato ricchezza. La politica deve si coccolare gli imprenditori ma perché sanno creare posti di lavoro. Se questo non accade non possono certo continuare ad essere vezzeggiati o tutelati caro Angelo (Minieri). A parte questo dicevamo che è ingiusto che sui politici ricadano colpe dirette del fallimento di questo settore industriale che sono prevalentemente di natura aziendale. Questo non toglie che si stigmatizzi la loro totale incapacità progettuale e strategica palesata nell’ultimo decennio. Stando ad uno scambio di battute volanti da me catturato fra Kingpin il sindaco e uno dei consiglieri materani della minoranza, si manifestava “prudente” soddisfazione per le trattative con il governo centrale per il futuro di detto settore industriale. Francamente non riesco a capire le motivazioni di detta prudente soddisfazione. Si tratta di mettere in cassa integrazione almeno 500 operai per 24 mesi e sperare in una miracolosa riconversione industriale!! Si dice dalle mie parti (che poi sono anche le vostre) “ma stai parlando o muovi le orecchie?” Io credo che ci sia più di qualcuno che non sa che cosa dice. Per esempio non sa cosa significa riconversione industriale. Non sa che essa non può essere invocata per sanare le emergenze ma va impostata in modo strategico e sistematico per prevenire proprio le emergenze. Occorre per promuoverla grosse competenze tecniche ed imprenditoriali in settori produttivi tecnologicamente contigui a quelli in crisi , una robusta conoscenza dei mercati sia locali che globali ed investimenti strategici a media e lunga scadenza. Se per riconversione industriale si intende il cambio di destinazione d’uso dell’area Nicoletti da industriale a commerciale vuol dire che siamo in mano a dei coglioni incompetenti ! Ci sono precedenti illustri di serie riconversioni industriali. La Baviera si ritrovò fra le mani un complesso produttivo a partecipazione pubblica in grave crisi. Così promosse negli anni 90 una gigantesca ed ardita operazione di riconversione industriale puntando tutto sull’Hi-Tech. Operazione poi felicemente riuscita. Ora la politica nella nostra Regione è chiamata a pensare nuove strategie industriali. Non serve questo a salvare la Nicoletti; ma a dare futuro ai nostri figli. Si ma da dove partire ? Occorre prima di tutto partire dai centri del sapere così diffusi sul nostro territorio. Università, ENEA, ASI, CNR e, ultimo ma non ultimo AGROBIOS sono eredità preziosa consegnata ai lucani dall’ultimo scampolo dell’intervento straordinario per il mezzogiorno (la legge 64 e la Legge 219 per la ricostruzione post-terremoto). Ora la presenza di questi centri scientifici di rilevanza internazionale possono promuovere ricadute territoriali ed industriali (i cosiddetti spin off) in settori come quelle delle energie alternative, l’aerospaziale, le biotecnologie e l’agrobiologico, la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali. Stiamo parlando di posti di lavoro equivalenti numericamente a quelli occupati dai salotti! Un secondo ingrediente è quello di creare incentivi sul territorio “a-selettivi” da sottrarre alla discrezionalità soggettiva di politicanti senza ne arte ne parte o assessorini “sceicchi” che distribuiscono le carte solo ai loro “amici clientes”. Riduzione delle tasse, realizzazione di infrastrutture, finanche la semplice riduzione del costo della benzina e dell’energia ai residenti della Lucania, possono servire a creare incentivi a-selettivi favorevoli a calamitare investimenti. E’ questa ricetta ampiamente applicata nella Spagna di Zapatero ed Aznar, come nella dinamicissima Irlanda. Caro Vincenzo (Viti) lascia perdere Nicola Rossi o Gianfranco Viesti. Le loro ricette sono solo necessarie ma non sufficienti !
Ultimo ma non ultimo occorrono risorse per fare questo. Proprio le risorse sono quelle che non mancano in Regione ma vengono malamente sprecate !! Viene sprecata la risorsa petrolio che si traduce in royalties che gli assessori sceicchi gestiscono in un modo che dio solo sa. In Alaska per esempio le royalties vengono usate per finanziare illecitamente sia i partiti che i privati. Ma questo avviene solo in Alaska!! Dio non voglia che De Magistris ci legga…ci tengo a precisare che stiamo parlando di Alaska!! Viene sperperata la risorsa acqua. Sono risorse che non necessariamente devono essere monetizzabili ma che dovrebbero servire alla nostra regione per accrescere il suo potere contrattuale al fine di spuntare quei vantaggi territoriali e realizzare quel piano di sviluppo di cui si parlava. Invece i nostri regionali che fanno ? Ci regalano quella triste e squallida vicenda di Agrobios alla quale è stata negato l’assestamento di bilancio per insensati tatticismi politici. Bruttissimo segno di negligenza e disinteresse !! Ci indica melanconicamente che la politica regionale continua ad andare in una direzione completamente opposta a quella tracciata!!
Francesco Vespe