Credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno
Chiesta la restituzione per inadempimenti formali
Raccogliendo la protesta di molti imprenditori locali, sfociata anche in un’interrogazione parlamentare dei senatori lucani Maria Antezza e Carlo Chiurazzi ai Ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico Tremonti e Scajola, l’API interviene sulla questione degli atti di recupero del credito d’imposta per gli investimenti, che Equitalia Servizi sta inviando alle imprese che hanno compiuto mere irregolarità formali.
Il presidente dell’API Nunzio Olivieri ha chiesto l’intervento della CONFAPI e degli altri parlamentari lucani per dirimere una questione che sta causando notevoli danni a numerose aziende del Mezzogiorno e, segnatamente, della provincia di Matera. La questione riguarda il recupero del bonus per mancato o ritardato invio del modello CVS e il conseguente blocco dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione ai soggetti privati.
Olivieri evidenzia che, con riferimento al credito d’imposta per gli investimenti (art. 8 legge n. 388/2000), nella sua vecchia formulazione e disciplina, è accaduto che diverse imprese abbiano inviato all’Agenzia delle Entrate il modello CVS con ritardo, oppure nei tempi previsti ma con qualche errore materiale che ne ha compromesso la procedura informatica, oppure abbiano omesso di inviarlo.
E’ opportuno ricordare che l’invio del modello CVS fu opportunamente previsto al fine di monitorare i flussi di spesa derivanti bonus investimenti, al fine di avere contezza della spesa pubblica a seguito degli abusi verificatisi con la prima versione dell’agevolazione.
Si trattava di un mero adempimento formale che, tuttavia, è diventato di fatto di natura sostanziale nel momento in cui il mancato o ritardato invio, oppure l’invio con errori materiali, ha comportato il recupero delle somme da parte di Equitalia Servizi, che in questi giorni sta inviando alle imprese le cartelle esattoriali.
Per la sola città di Matera sono state presentate ad Equitalia circa 800 domande di rateizzazione da parte delle imprese destinatarie degli atti di recupero; si tratta di debiti per milioni di euro che sono potenzialmente in grado di far saltare una fetta consistente dell’economia locale.
Inoltre, in applicazione della normativa sulla verifica della regolarità nel caso di pagamenti a soggetti privati di somme superiori a 10.000 euro, è scattato il blocco delle erogazioni dei contributi connessi al credito d’imposta per investimenti per tutti coloro che non hanno inviato il modello CVS.
Questa situazione sta creando notevoli danni alle imprese che ormai hanno completato gli investimenti e che non hanno commesso alcuna irregolarità nella fruizione dell’agevolazione, se non un inadempimento meramente formale connesso al citato modello CVS, la cui funzione, peraltro più che giusta e giustificata, era soltanto quella del monitoraggio dei flussi di spesa.
Dopo l’interrogazione dei senatori Antezza e Chiurazzi, alla quale peraltro si attende ancora risposta scritta, l’API chiede di intervenire al fine di interrompere tutte le operazioni di recupero e di rimuovere il blocco delle erogazioni dei contributi ancora spettanti, in attesa di chiarimenti ministeriali.