«La riunione dell’Osservatorio regionale sul credito, alla Prefettura di Potenza, ha riaperto le ferite delle imprese e riportato sul tavolo i problemi legati alla difficile uscita dalla crisi, ancora in atto».
A farsi interprete di questo disagio è Leonardo Montemurro, segretario regionale della Cna che spiega: «I fatti dimostrano lo scarso appeal di questo strumento in Basilicata. Pochi cittadini e poche imprese si sono rivolti all’Osservatorio per chiedere interventi sulla mancata concessione dei prestiti. Secondo una recente indagine, infatti, su 7 richieste di riesame effettuate in Basilicata, tutte sono state respinte. Una delle proposte che la Cna ha portato al tavolo – prosegue Montemurro – è stata quella di chiedere al ministro Tremonti la sospensione per 12 mesi anche dei debiti tributari pendenti con Equitalia. Se lo Stato, infatti, ha chiesto alle banche di farsi carico di una misura di questo tipo, in questo momento di crisi, non comprendiamo perché la stessa non possa essere applicata anche da Equitalia, che fa capo proprio allo Stato. Una recente ricerca dell’Agenzia delle Entrate, infatti, registra un boom delle richieste di rateizzazione da parte di famiglie e imprese che nella sola Basilicata nell’ultimo anno, sono passate da 2000 a 7000». E sui rapporti con le pubbliche amministrazioni, la Cna ha sollevato ancora il problema dei pagamenti. «Abbiamo chiesto l’accelerazione dei tempi da parte degli enti pubblici, ma il rappresentante dell’Anci ha sollevato difficoltà legate al patto di stabilità – prosegue Montemurro – Il tavolo regionale trasferisca al ministro Tremonti l’appello affinché metta gli enti locali in grado di onorare gli impegni con le imprese, perché i pagamenti a rilento non aiutano le imprese. In questo senso è necessario – aggiunge Montemurro – che la moratoria di 12 mesi sui mutui bancari venga estesa anche ai prestiti agevolati che, finora sono stati esclusi». Affinché l’emersione dalla crisi sia garantita in modo adeguato e rispettoso della legge, conclude Montemurro «E’ necessario che venga rivisto il meccanismo della commissione di affidamento, ex commissione di massimo scoperto, chenella sua forma attuale, è contrario alle norme di legge ed estremamente oneroso per le imprese»