“La riorganizzazione della Direzione generale della Banca non può condannare all’involuzione economica, sociale e politica un intero territorio che ha contribuito al successo della Bpmez.” Il presidente Stella, allarmato dalla decisione del Gruppo, ha scritto ai vertici aziendali, al prefetto Monteleone, al presidente De Filippo, ai parlamentari lucani, alle associazioni imprenditoriali, alle segreterie dei partiti e alle organizzazioni sindacali locali e regionali.
“In ordine alla decisione di trasferire la direzione generale, la direzione crediti e quella commerciale della Banca Popolare del Mezzogiorno Spa esclusivamente a Crotone, – si legge nella nota a firma del presidente dell’Ente di via Ridola – ritengo di esprimere, interpretando il disappunto di tutta la comunità, fortissime preoccupazioni sul futuro di questo territorio. Non vi sono dubbi che il prezzo di una tale decisione sarebbe pagato dall’intera regione e coinvolgerebbe le realtà imprenditoriali, familiari, sociali e politiche, con gravi ripercussioni di ogni ordine e grado.”
“La minaccia, oramai acclarata, che la banca di Matera perda la propria centralità – prosegue Stella – lancia infatti l’allarme del depauperamento sostanziale di una intero territorio che rappresenta tantissimi soci all’interno della Bpmez: uomini e donne che hanno creduto in un progetto che sta perdendo gli obiettivi originali, soci che hanno contribuito a realizzare il sogno, divenuto realtà, di un soggetto bancario nazionale importante.”
“Oggi non possiamo perdere tutto questo, anche perché gli accordi alla base della fusione tra la Banca Popolare del Materano e la Banca Popolare di Crotone prevedevano la realizzazione di un progetto più solido in entrambe le città, dove i centri decisionali avrebbero continuato a svolgere il proprio ruolo strategico nei rispettivi territori di riferimento. Un sodalizio che avrebbe rafforzato l’unità e l’efficienza del nuovo Istituto di credito. A fine di scongiurare il verificarsi di un evento dalle proporzioni negative così imponenti, auspico che il Gruppo bancario ritorni sulle decisioni già assunte e ridia fiducia a un territorio che chiede la tutela di quei presidi strategici che oggi possono ancora garantire una ripresa economica e sociale effettiva, salvaguardando professionalità e livelli occupazionali. Nello stesso tempo auspico – conclude il presidente dell’Amministrazione provinciale di Matera – che ogni interlocutore della presente, in ordine al proprio ruolo e alle proprie competenze, sostenga l’istanza e si renda partecipe di questo appello in difesa della politica economica locale già fortemente penalizzata. Nella convinzione che questo territorio non debba perdere un così storico, autorevole e prestigioso punto di riferimento bancario, baluardo della storia lucana, mi auguro che la Basilicata possa tornare, presto, protagonista del proprio sviluppo.