Venerdì 19 agosto 2022 a Castronuovo di Sant’Andrea è in programma la nona edizione di “Gusta il Pollino”, un percorso enogastronomico tra vicoli, arte, storia, sapori antichi alla scoperta di Castronuovo di Sant’Andrea, il paese nativo di Sant’Andrea Avellino. Di seguito la nota integrale.
La manifestazione “Gusta il Pollino” è alla sua nona edizione e si ripresenta con un autentico salto di qualità, sia per i personaggi coinvolti che per il percorso enogastronomico interessato alla degustazione di vini e di piatti legati alla tradizione del territorio, in un itinerario dei prodotti agroalimentari di pregio creato durante questi anni dall’ALSIA Pollino di Rotonda. Saranno, quindi, attori principali le cantine, gli agricoltori custodi, i cuochi custodi e i trasformatori custodi del Parco Nazionale del Pollino.
La passeggiata partirà da Piazza Civiltà Contadina, splendida realtà del centro abitato di Castronuovo di Sant’Andrea abbellita dalle sculture di Mino Maccari e Pietro Consagra, e si concluderà con le visite guidate al Polo Museale, tra la magia e il fascino del medievale Rione Manca.
I visitatori avranno a disposizione un calice, con il quale potranno degustare i vini, e una scheda, con vari tickets, con i quali potranno assaporare i piatti tipici e visitare i musei.
Protagonisti della manifestazione saranno le patate di Terranova del Pollino, i peperoni di Senise (IGP), la melanzana di Rotonda (DOP), le farine del Pollino, i pomodorini, il peperone bianco e i cetrioli bianchi di Castronuovo di Sant’Andrea (PAT), i salumi e i formaggi di Chiaromonte, la melanzana rigata di Senise, l’olio extra vergine di oliva di farasana di Senise, il miele e le marmellate del Pollino, il grottino di Roccanova (DOP) e i vini di Chiaromonte, insieme ai musei di Castronuovo di Sant’Andrea che ruotano attorno alla Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”: il MIG. Museo Internazionale della Grafica con l’Atelier “Guido Strazza” per la calcografia, il Museo della Vita e delle Opere di Sant’Andrea Avellino, il Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller”.
Sette giorni prima della data della manifestazione sarà ospite, in residenza, un noto scultore contemporaneo: Giuseppe Capitano. L’artista, durante il periodo di permanenza a Castronuovo di Sant’Andrea, interagirà con il contesto socio-culturale del paese, favorendo ogni possibile interscambio, in modo che l’incontro “arte-paesaggio-cultura del cibo” possa diventare strumento di valorizzazione per un territorio che si caratterizza per autenticità e semplicità. Con la sua sensibilità, Capitano saprà avvicinarsi a questa realtà riempiendola di significati, dando così vita a opere diverse, per tecnica e ispirazione. Le opere realizzate saranno esposte al MIG e lungo il percorso della manifestazione. Ha scritto Margherita d’Amico: “Attraverso materiali naturali, colori ricavati in proprio dalle erbe, l’artista compone e ricompone gli elementi della vita. Alberi e figure umane che irradiano pace, orizzonti accessibili avvolti di luce, fronde elegantissime nella propria essenzialità, tutto sembra indicarci la via di una plausibile salvezza. Attraverso materiali naturali, colori ricavati in proprio dalle erbe, l’artista compone e ricompone gli elementi della vita. Alberi e figure umane che irradiano pace, orizzonti accessibili avvolti di luce, fronde elegantissime nella propria essenzialità, tutto sembra indicarci la via di una plausibile salvezza”.
L’obiettivo di “Gusta il Pollino 2022” sarà quello di trasmettere, attraverso i prodotti agroalimentari tradizionali e di qualità dei paesi lucani del Parco del Pollino (PAT, IGP, DOP), la cultura del territorio, e nello stesso tempo, cercare di innescare uno stimolo verso un’originale forma di viaggio nell’area interna della Basilicata. L’evento oltre a promuovere i prodotti del territorio già rinomati, come la melanzana di Rotonda, i peperoni di Senise, il Grottino di Roccanova ecc., farà da volano ai prodotti di Castronuovo di Sant’Andrea, che rischiavano di scomparire, e che solo da qualche anno, grazie al lavoro di caratterizzazione avviato dall’ALSIA Pollino, hanno ricevuto un riconoscimento: i pomodorini rossi e gialli, il mais da padella, il melone invernale, il peperone bianco, il cetriolo bianco, le fave larghe, i piselli a vaiana ecc. Altro obiettivo dell’iniziativa di quest’anno sarà quello di promuovere i musei presenti a Castronuovo di Sant’Andrea, un unicum non solo regionale, e di porsi come amplificatore degli altri eventi già esistenti nel territorio, in un contesto di sistema.
PROGRAMMA
Dalle ore 10.00 – Piazza Civiltà Contadina
Raccolta fondi “in Cammino con Sant’Andrea Avellino – For Africa – In ricordo di Sandro Berardone”. Incontro con Giuseppe Capitano, autore dei disegni delle t-shirts d’artista che da anni vengono collezionate non solo dai giovani.
Dalle ore 18.00 – Piazza Civiltà Contadina
Salotti letterari: cibo, arte, fede e memoria nei paesi del Pollino. Conduce Beatrice Volpe, giornalista.
Ore 18.00 – Castronuovo di Sant’Andrea nel V Centenario della nascita di Sant’Andrea Avellino. Saluti di Antonio Bulfaro, sindaco di Castronuovo di Sant’Andrea.
Ore 18.15 – Agrobiodiversità: perché conviene? Intervista ad Annibale Formica, presidente della Comunità del Cibo Area Sud Basilicata, e ad Aniello Crescenzi, direttore ALSIA Basilicata.
Ore 18.45 – Arte e Cultura: le mete del turismo culturale. Intervista a Giuseppe Appella, storico dell’arte, e a Giuseppe Capitano, scultore, in residenza per “Gusta il Pollino 2022”.
Ore 19.15 – Fili di memoria – Analisi della migrazione italiana in Australia. Intervista alla scrittrice Concetta Cirigliano Perna.
Ore 19.45 – Buon cibo fa buon sangue? L’alimentazione del donatore. Intervista a Rocco Nubile, presidente AVIS comunale di Roccanova, e ad Anna Cosentino biologa nutrizionista.
Ore 20.15 – Presentazione del menu del percorso enogastronomico “Gusta il Pollino 2022” e dei vini in abbinamento. Piccola introduzione alla degustazione dei vini. Incontro con Silvano Di Leo, Agricoltore Custode “Itinerari della Biodiversità agricola ed alimentare del Pollino e del lagonegrese”, e con Giuseppe Di Ciancia, sommelier.
Ore 20.45 – Castronuovo di Sant’Andrea nel V Centenario della nascita di Sant’Andrea Avellino. Saluti di padre Luis Rodriguez, parroco di Castronuovo di Sant’Andrea.
Dalle ore 21.00 – Piazza Civiltà Contadina/Piazza Marconi
Apertura percorso enogastronomico “Gusta il Pollino 2022”. Degustazione di piatti tipici del Pollino in abbinamento con i vini del territorio.
Visita alle Sacre Spoglie di Sant’Andrea Avellino custodite nella Chiesa Madre.
Visita della mostra, allestita nella Chiesa di Santa Maria della Stella, “21 artisti rileggono la Vita e l’Opera di Sant’Andrea Avellino”.
Visita della mostra dedicata alla “Scuola di Parigi” allestita al MIG. Museo Internazionale della Grafica.
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MENU DEGUSTAZIONE
Patate di Terranova in insalata con primizie dell’orto e olio Extra Vergine d’Oliva di Farasana di Senise.
Pane di segale jermana del Pollino.
Spumante brut metodo classico
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Cetrioli bianchi di Castronuovo di Sant’Andrea in insalata, marinati con aceto balsamico, menta selvatica del Pollino, olio Extra Vergine d’Oliva di Farasana di Senise.
Crostino di pane di farina di cappelli e farina di carosella.
Grottino bianco di Roccanova DOP
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Ciambotta di melanzane rigate di Senise (PAT), melanzane rosse di Rotonda (DOP), peperoni di Senise (IGP), peperoni bianchi di Castronuovo di Sant’Andrea, pomodorini rossi di Castronuovo di Sant’Andrea (PAT).
Pane di segale jermana del Pollino.
Rosato Basilicata IGP
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Formaggio paddaccio del Pollino (PAT) e confettura di pere della Costa Ionica, caprino semi stagionato di Chiaromonte e miele millefiori del Pollino.
Pane di segale jermana del Pollino.
Rosso Basilicata IGP
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Salumi di Chiaromonte: filetto e salsiccia con finocchietto selvatico del Pollino, da maiale lucano allevato biologicamente; stagionatura in cantina a temperatura naturale.
Pane di segale jermana del Pollino.
Grottino rosso di Roccanova DOc
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Peperoni cruschi di Senise IGP
Grottino rosso di Roccanova DOP (Cantine Chiaradia – Roccanova)
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GIUSEPPE CAPITANO
Giuseppe Capitano è nato a Campobasso nel 1974. Vive e lavora in Salento e a Roma dove nel 2004 e nel 2006 ha tenuto le sue prime mostre personali a L’Attico di Fabio Sargentini. In seguito, in ambito museale, ha esposto al Mart di Rovereto (2007) e al Musma di Matera (2012). Da segnalare, poi, la partecipazione a: Inchiostro indelebile. Imprionte a regola d’arte, Macro, Roma (2003), Scultori al muro, L’Attico, Roma (2006), Italy 1970-2007, Tendencies of contemporary research, Vietnam National Museum of Fine Arts, Hanoi (2007), Ortus Artis e Fresco Bosco, Certosa di Padula (2008), In Between. Une ètrange familiaritè, Musée de Nemours ed Epokhées (2009), Avvertenze Artistiche, Mercati di Traiano, Roma (2009), Lo sguardo di Giano, American Academy, Roma (2009), 54° Biennale Internazionale di Venezia (2011), “Periplo della Scultura Italiana Contemporanea 3” (Matera, 2012), Retrospection, Castello Carlo V, Lecce (2015), Visioni Animali, Ancona (2016). Tra le ultime personali, quella a La Nuova Pesa di Roma, nel 2016, dal titolo “Genesi”.
Al MIG. Museo Internazionale della Grafica
LA SCUOLA DI PARIGI E LA LIBERTÀ DELL’ARTE
Segni, forme e colori per esprimere i sentimenti di un’epoca che vede la metropoli francese al centro del mondo
Il MIG. Museo Internazionale della Grafica – Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”, proseguendo il suo lavoro di informazione e divulgazione di uno dei linguaggi più esaltanti della storia dell’arte, dopo Daumier, Degas, Renoir, Bonnard, Bernard, Matisse, Dufy, Picasso, Mirò, Calder, Ben Shann, Secessione di Berlino, Pechstein, Zadkine, Marcoussis, Richter, Arp, Breton e il Surrealismo, De Chirico/Apollinaire, Henri Goetz, Azuma, Messagier, Bram Van Velde, Steinberg, Dubuffet, Mascherini, Bartolini, Marino, Guarienti, Rotella, Fazzini, Gentilini, Strazza, Del Pezzo, e in controcanto Accardi, Ciarrocchi, Consagra, Melotti, Maccari, Bucci, Perilli, Raphael, Viani, Venna, Vedova, Scialoja, Bruscaglia, presenta una mostra che ricostruisce, attraverso una selezione della grafica del Novecento europeo, la storia dell’“École de Paris” – la “Scuola di Parigi”. Che non fu né un gruppo né una vera e propria scuola ma lo spazio della pluralità, della creatività senza confini, dell’incubazione dell’arte moderna, come ben dimostrarono, il Premier Salon des Jeunes Artistes (Palais des Beaux-Arts, febbraio-marzo 1937), il Deuxième Salon des jeunes Artistes (Faubourg Saint Honoré, giugno-luglio 1938) e, in piena occupazione tedesca della capitale francese, l’esposizione del 1941, Venti giovani pittori della tradizione francese, alla Galleria Braun, che mediante l’accoglienza degli stranieri e l’uso improprio del termine “tradizione” aprirono le porte della resistenza al nazismo che aveva considerato “degenerata” l’arte di quegli anni.
La mostra, a cura di Giuseppe Appella che di molti degli artisti esposti, appartenenti alla generazione del secondo dopoguerra, è stato amico e compagno di strada, ripercorre, anche con il supporto dei libri d’artista, gli intrecci tra artisti, letterati e critici (Cendrars, Apollinaire, Salmon, Cocteau, Jacob, i fratelli Stein, Fenster, Leiris, Char, Cassou, Cogniat, Limbour, Prévert, Frénaud, Bazin, Dorival, Francastel…), editori, galleristi e mercanti (Guillaume, Zborowski, Vollard, Kahnweiler, Maeght, Teriade, Jacometti…), stampatori (Mourlot, Lacourière, Crommelynck, Atelier Clot,…) il susseguirsi di cambiamenti politico-sociali e l’alternarsi delle avanguardie che portarono alla modernità ma persino all’istituzione di quello che oggi chiamiamo il “sistema dell’arte”. La grafica, in questo contesto, ebbe un ruolo determinante per la diffusione, in tutto il mondo, delle molteplici esperienze e si mosse in parallelo, se non anticipò, per mezzo di inedite sperimentazioni tecniche, i manifesti delle avanguardie.
Parigi, tra gli inizi del XX secolo e i decenni successivi alla II Guerra Mondiale, diventa la capitale dell’arte, un polo d’attrazione e di riferimento ineludibile che stimola oltre cinquecento artisti di trenta diversi paesi a risiedere nella città, a studiare nelle sue accademie, a formare sodalizi e reti di amicizie, a polarizzare quel pubblico appassionato dell’arte, la nuova borghesia, che ruota attorno al sistema e lo sostiene creando il mito. Da Montmartre a Montparnasse, i due poli di riferimento della metropoli francese e della costellazione di artisti che vi abitano trascorrendo molte ore in cafés-brasseries come La Rotonde, Le Dôme, La Coupole o Café de Flore, si muove l’opposizione all’espressionismo tedesco, la nascita del postimpressionismo, del cubismo, del fauvismo e del surrealismo, la diffusione del dadaismo, l’annuncio e il progressivo diffondersi dell’arte astratta, l’inaugurazione, il 29 maggio 1945, del “Salon de Mai” e, quindi, della Galerie de Paris e del Salon des Indépendants, l’affermazione dei pittori di “tradizione francese”.
Picasso, Braque, Matisse, Bernard, Chagall, Severini, Magnelli, Legér, Zadkine, Archipenko, Bazaine, Zao Wou-Ki, Arp, Sonia Delaunay, Mirò, Poliakoff, Bazaine, Beaudin, Music, Le Moal, Manessier, Pignon, Singier, Tal-Coat, Villon, Hartung, Bram Van Velde, Man Ray, Dominquez, Matta, Bellmer, Lepatre, Masson, Vuillard, Marquet, Lurçat, Ernst, Dorotea Tanning, Dunoyer de Segonzac, Ubac, Soulages, Vieira da Silva, Gromaire, Goetz, Christine Boumeester, Bryen, Bissier, Bissière, Labisse, Lam, Charchoune, Fautrier, Dubuffet, De Chirico, Rebeyrolle, Mathieu, Messagier, Friedlaender, Campigli, Vasarely, Hayter, Herold, attraverso segni, forme e colori, nudi, paesaggi e scene di vita quotidiana, raccolgono e trasmettono i sentimenti di un’epoca, le tensioni e le violenze di due guerre mondiali, la volontà di cambiamento, lo spirito della rinascita, le esperienze e le conquiste individuali, le scoperte di sempre rinnovati modi espressivi, in sostanza la libertà irrinunciabile dell’arte.