L’appuntamento è per le 17 di domenica 13 ottobre in piazza Vittorio Veneto a Matera dove si incontreranno le berrette bianche provenienti da tutta Italia per dare avvio alla “Festa nazionale del Cuoco”, la grande iniziativa che ogni anno si svolge in una regione d’Italia. Due giorni di iniziative a cura dell’Unione Regionale Cuochi Lucani e della Federazione Italiana Cuochi (FIC) con la partecipazione di istituzioni quali il Mipaaf, il programma Feamp e la Regione Basilicata, con incontri e degustazioni pubbliche per promuovere i valori della condivisione e aggregazione dei quali la cucina è principale espressione. Il grande raduno delle “berrette bianche” coinvolgerà le unioni regionali e le delegazioni estere della Federazione Italiana Cuochi e si svolgerà, a ridosso dello spazio fisico dei Sassi e nei suggestivi ambienti di Mulino al Vino, emblemi della città “Capitale della Cultura 2019”, che sarà anche teatro dell’assemblea nazionale delle Lady Chef, il dipartimento “rosa” della Federazione. Un percorso enogastronomico per valorizzare le risorse ittiche della pesca artigianale costiera e dell’acquacoltura in abbinamento ad altre tipicità del territorio, e che culminerà in alcuni show cooking d’eccezione sul pesce povero firmati da chef quali Alessandro Circiello – noto volto tv di Buongiorno Benessere su Rai1 – Massimo Carleo, Michele Castelli, e gli stellati Giuseppe Misuriello, Paolo Barrale e Vitantonio Lombardo. In programma anche il talk show fra cuochi, produttori ittici ed autorità, per rilanciare il dibattito su una “cultura del gusto” e dell’offerta gastronomica che, nel rivisitare il pesce costiero e dell’acquacoltura, diventi anche un recupero di esperienze condivise e di valori corali del territorio con i quali immaginare nuovi modelli di sviluppo e un futuro sostenibile. Spazio anche alla solidarietà, altro tema caro alla Federcuochi, che con il suo Dipartimento Solidarietà Emergenze è sempre in prima linea al fianco della Protezione Civile per offrire un pasto caldo alle popolazioni colpite da eventi calamitosi o da tragedie come quella del Ponte Morandi. La Festa Nazionale del Cuoco è anche l’occasione per lanciare un appello alle istituzioni: “La grande ribalta mediatica degli ultimi anni – dichiara il Presidente FIC Rocco Pozzulo – ha creato un’immagine romantica e poco realistica della figura del cuoco, non solo artista che deve creare piatti indimenticabili ma soprattutto manager, che deve saper coniugare l’eccellenza della migliore produzione enogastronomica nazionale con le difficoltà economiche e gestionali della sua cucina. Impegno dal fortissimo impatto psicofisico, confermato anche dal recente studio neurologico commissionato dalla Federcuochi, dal quale emerge uno stato di stress profondo e continuativo legato alle responsabilità del proprio ruolo. Per questo motivo vogliamo lanciare un appello alle istituzioni, affinché il lavoro di chef venga inserito nell’elenco dei mestieri più usuranti”.