Partita a Matera la tre giorni organizzata dalla Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo sul tema “Il Patto per promuovere le aree del nostro Paese tramite il buon cibo, la bellezza del paesaggio e l’unicità del Patrimonio culturale materiale e immateriale”, in programma fino a domenica prossima, 18 giugno.
“E’ necessario fare sistema per valorizzare il territorio, facendo leva sugli asset distintivi: cibo, aree rurali e agricoltura – ha esordito il presidente Consulta Nazionale Distretti del Cibo, Angelo Barone in mattinata –Il paesaggio rurale costituisce un valore aggiunto, potenziale volano per la crescita turistica e quindi economica”:
E’ stata inaugurata a Casa Cava la mostra fotografica sui paesaggi rurali di interesse storico e presentata (nella sede dell’APT) la guida di Repubblica, dedicata alla regione Basilicata. “Oggi una guida è ancora importante – ha commentato Domenico Castellaneta, capo redattore “La Repubblica” – Bari – perché fa sistema, dalla promozione del turismo al cibo e al territorio, in una copertura interconnessa (carta, digitale, eventi). La guida va a caccia di giacimenti da esplorare, è un viaggio dei sensi, non fornisce solo informazioni di servizio, ma provoca un’esperienza, un’emozione; è l’itinerario che diventa una narrazione”.
A porgere i saluti della città: Domenico Bennardi, sindaco di Matera, Francesco Mancini, consigliere provinciale in rappresentanza del presidente Provincia,Piero Marrese, Antonio Nicoletti, direttore APT Basilicata.
Oggi è stata anche annunciata la nascita del Centro Studi dalla Consulta dei Distretti del Cibo e il primo Corso di Alta Formazione del Paesaggio Agricolo, frutto della collaborazione con il Comune Cavriglia (AR) e il Distretto Rurale Del ValdarnoSuperiore.
“Serve formare i professionisti e i futuri manager attraverso un percorso formativo che insegni loro a guardare al passato per costruire il futuro. Il claim che si potrebbe utilizzare è La tradizione per la transizione – ha affermato Mauro Agnoletti, Direttore della Cattedra UNESCO sui Paesaggi del Patrimonio Agricolo, Istituto Universitario di Studi Superiori, Università di Firenze, tra i relatori della prima sessione di lavoro che si è svolta nel pomeriggio– Il corso è strutturato sull’identificazione delle risorse paesaggistiche e sulla loro valorizzazione, sullo studio e l’analisi delle antiche colture con un approccio politico e di marketing”. È indirizzato a tecnici che lavorano all’interno dei distretti rurali e del cibo, a comuni e organismi del settore agricolo, dal Gal ai singoli proprietari. “C’è bisogno di un cambiamento culturale –ha aggiunto – Negli ultimi 70 anni l’Italia ha abbandonato circa 10 milioni di ettari di area agricola. Abbiamo quindi la necessità di valorizzare quanto c’è già, puntando sui tratti per noi più distintivi: qualità dei prodotti abbinata alla qualità del paesaggio. L’obiettivo è di far conoscere le antiche colture agricole che difficilmente arriverebbero ai mercati internazionali. L’idea è di potenziare il turismo in queste aree, per lo più montane e collinari, quindi lontane dai consueti circuiti turistici, per offrire un’esperienza alternativa e approfondita della nostra tradizione agricola con servizi adeguati e qualificati”.
Alla tavola rotonda dal titolo “Il paesaggio agricolo per lo sviluppo economico e sociale dei territori”, moderata da Piermichele La Sala, coordinatore del comitato scientifico Consulta Distretti del cibo sono intervenuti anche Elia Renzi, Distretto Valdarno – Scuola di Alta Formazione sul Ripristino Paesaggio Agricolo e Patrimonio Rurale FAO, Francesco Calabrò, Università Mediterranea di Reggio Calabria, professore associato di Estimo e Valutazione Economica dei Progetti e Direttore del Master in “Turismo e Paesaggi Culturali”, Gabriele Rotini, responsabile Nazionale CNA Agroalimentare, Rocco Vittorio Restaino, Autorità di gestione PSR Basilicata. In collegamento: Clelia Maria Puzzo, segretariato GIAHS della FAO, Francesco Sottile, UniPA, Docente di Biodiversità e Qualità del Sistema Agroalimentare, Alessandro Apolito, capo Servizio Tecnico Presidenza Federazione Nazionale Coldiretti.
A seguire le testimonianze dal territorio: Patrizia Lusi, presidente Associazione dei Paesaggi Rurali d’Interesse Storico (PRIS) e Federica Argentati, presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia.
In streaming, Isabella Burganti, assessore Cultura e Turismo del Comune di Trevi – L’esperienza FAO GIAHS sistema agricolo di rilevanza mondiale e Salvatore Gabriele, presidente del Parco Nazionale Isola di Pantelleria (TP)- L’esperienza registro nazionale dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico MASAF e UNESCO.
Sabato 17 giugno, a partire dalle 9.30 si svolgerà la seconda sessione curata dal CREA –PB nell’ambito delle attività del programma Rete Rurale Nazionale “I Distretti per lo sviluppo agricolo e rurale locale”. Sarà un momento di confronto sul ruolo strategico dei distretti del cibo e le loro ricadute sullo sviluppo agricolo e rurale, le cui conclusioni saranno affidate ad Alessandra Pesce, Direttrice del CREA Politiche e Bioeconomia. Interverranno per il CREA, fra gli altri, nella prima parte “I distretti per lo sviluppo agricolo” , moderata da Cristina Giannetti Capo ufficio stampa, Serena Tarangioli, Dirigente Tecnologo, nella seconda “I distretti per lo sviluppo rurale locale”, moderata da Lucia Briamonte, Primo ricercatore, Giampiero Mazzocchi, ricercatore, e Assunta D’Oronzio, Dirigente Tecnologo.
Seguirà “L’agorà delle Comunità Rurali” e un focus su “Paesaggio Agrumicolo e Agricoltura Sociale”, a cura di Simona Riccio, esperta in comunicazione e informazione digitale. Sabato pomeriggio l’ultima sessione “Turismo tra la bellezza dei paesaggio agricoli e rurali e l’unicità del nostro Patrimonio Culturale nella Ruralità” sarà dedicata a “Il patto per promuovere l’Italia del buon cibo con la bellezza del paesaggio rurale e l’unicità del patrimonio culturale”.