A guidare la delegazione di Palazzo Italia nell’incontro presso l’Ambasciata d’Italia con il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, in missione a Bucarest, c’era il presidente Giovanni Baldantoni. Le parole del Ministro hanno rafforzato il ruolo delle imprese italiane presenti in Romania impegnate nell’attività di interscambio economico. Con la Romania – ha detto il Ministro – abbiamo un ormai decennale partenariato strategico, cementato anche dalla presenza di una numerosissima comunità romena presente in Italia. L’Italia è da anni tra i principali partner commerciali della Romania, con un interscambio pari a 12,95 miliardi di euro e oltre 23 mila aziende attive sul territorio romeno. Anche sul piano europeo vi è una forte collaborazione, che abbiamo interesse a rafforzare sempre di più anche in vista della prima Presidenza romena del Consiglio Ue nel primo semestre 2019. Il Ministro si è soffermato inoltre sulla “storica amicizia” tra i popoli italiano e rumeno, sentimento che si nutre di numerose affinità, a cominciare dalla forte somiglianza delle nostre due lingue, fattore che ha contribuito storicamente ad intense relazioni politiche, culturali ed economiche.
Sono parole – è il commento di Giovanni Baldantoni, presidente di Palazzo Italia Bucarest – che, se ci fosse ancora bisogno, testimoniano il rilevante compito che quotidianamente svolgiamo e non solo a favore dell’imprenditoria e dell’economia dei due Paesi ma anche nel sociale, nel culturale, nell’attività di rafforzamento di quella storica amicizia di cui parla il Ministro attraverso le iniziative che continuiamo a realizzare per promuovere la cucina (di intesa con la Federazione Italiana Cuochi) e la musica italiane. Purtroppo lo scarso tempo dedicato dal nostro rappresentante di Governo all’incontro in Ambasciata con la rappresentanza della realtà italiana non ci ha consentito di esprimere le nostre valutazioni e le nostre proposte. In particolare la comunità italiana che lavora e vive in Romania vorrebbe contare di più nelle istituzioni romene attraverso rapporti stabili e nel Parlamento Italiano dove invece gli eletti dagli italiani all’estero non passano attraverso una scelta tra candidati riconosciuti dalle comunità di emigrati. E poi c’è tutta la realtà del volontariato sociale e religioso che merita un dovuto riconoscimento per tutto quello che fa in Romania. Il proficuo interscambio commerciale e l’integrazione dei nostri sistemi economici possono contare su questi fattori.
Gen 18