A Roma in vetrina i prodotti d’eccellenza della Basilicata. Pecorino, caprino e crema di formaggio tradizionale; confetture e miele; olio extravergine d’oliva e tisane di foglie d’olivo; peperoni cruschi e verdure sott’olio e sott’aceto: sono alcune delle produzioni di qualità presenti al Temporary Shop del CRA Generali di via Bissolati. L’iniziativa è organizzata dalla Spesa in Campagna,l’’associazione per la promozione della vendita diretta della Cia-Agricoltori Italiani ritornata nella sua vetrina al centro di Roma, dov’è possibile acquistare prodotti sani, genuini, biologici, direttamente dalle aziende agricole.L’intento dell’associazione promossa dalla Cia è quello di far avvicendare le regioni per portare nella capitale ogni mese i saperi e i sapori di tutta l’Italia agricola. Finora infatti sono arrivate nella capitale le produzioni di Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania, Calabria e Sicilia, con l’intenzione di creare e consolidare una buona abitudine di spesa, favorendo il rapporto diretto tra consumatori e produttori agricoli.
Si tratta – sottolinea una nota della Cia – di un progetto molto importante già avviato sperimentalmente in Basilicata da qualche tempo con l’adesione di una trentina di aziende, in gran parte agrituristiche e sul quale puntiamo con la massima decisione. Al momento la spesa in campagna non ha certo i numeri della grande distribuzione, né dei negozi e dei mercati. Crediamo, però, che se si porta avanti un’iniziativa seria e responsabile, questo tipo di vendita diretta può arrivare a coprire il 4-5 per cento dell’intero mercato”.
Oggi andare in campagna a fare acquisti permette, d’altra parte, risparmi significativi per i consumatori. Se, ad esempio, si spendono 100 euro di prodotti alimentari, c’e un taglio netto di 30 euro rispetto alla tradizionale catena distributiva. La vendita in azienda agricola – rileva ancora la Cia- è un chiaro esempio di una filiera cortissima, direttamente dal produttore al consumatore, che porta vantaggi reciproci per ambedue le parti. Un’iniziativa estremamente valida per integrare in modo adeguato il reddito delle piccole e medie aziende, specialmente quelle che si trovano in zone montane, collinari e periurbane. Nello stesso tempo per i cittadini rappresenta un’occasione ideale per acquistare un prodotto di qualità a costi contenuti”.
D’altra parte, una filiera lunga comporta una spesa maggiore per i consumatori. Oggi i prezzi dei prodotti, nel loro viaggio dal campo alla tavola, subiscono, proprio a causa dei troppi passaggi e dei troppi intermediari e dei costi di trasporto, aumenti considerevoli.
E questo si riflette in maniera negativa per le tasche dei consumatori che per acquistare anche prodotti di prima necessità sono costretti a fronteggiare continui e insostenibili rincari.
L’efficacia della spesa in campagna è dimostrata anche dagli orientamenti dei cittadini che, secondo i risultati preliminari di un’indagine della Cia, hanno dimostrato fiducia (appunto, il 71 per cento) nei confronti degli imprenditori e negli acquisti direttamente in fattoria. Fiducia di gran lunga superiore a quella accordata ai negozi tradizionali (60 per cento), alla grande distribuzione (59 per cento) e agli hard-discount (36 per cento)
“Con il progetto (che ha un proprio marchio registrato e un nuovo sito www.laspesaincampagna.net) si punta a favorire inoltre l’incontro tra città e campagna, attraverso la valorizzazione dei territori rurali. Non solo. E’ una risposta alle esigenze più volte espresse dai cittadini di voler acquistare prodotti agricoli a prezzi ragionevoli. Cosa che nelle fattorie è oggi possibile”.
Ott 10