Valorizzare attraverso la gastronomia l’arte culinaria italiana per rilanciare il turismo è uno dei principali focus del congresso nazionale della Federazione Italiana Cuochi che si è concluso oggi a Catania. Una nuova occasione – in sintonia con Matera 2019 – per declinare il binomio cibo-cultura e la parola gusto in tutte le direzioni, dagli ingredienti ai piatti, passando per le lavorazioni tradizionali fino alla tecnologia di supporto, senza tralasciare la componente umana che presiede ogni passaggio fino a giungere al calice di degustazione.
“L’ambizione più alta del Congresso – spiega il presidente Rocco Pozzulo – è raccogliere la forza della parola gusto e coniugarla all’esperienza di un territorio, alle infinite suggestioni del comprensorio etneo, offrendo a ogni partecipante un’esperienza sensoriale unica e avvolgente. Il Congresso chiama in scena cucina e cultura dei luoghi siciliani, per far sentire quel che accomuna il piacere del cibo ad altre forme artistiche. Perché il gusto italiano non è solo quello della tavola, ma il risultato di una straordinaria alchimia tra bellezze artistiche e naturali, matrice di esperienze culturali e di identità territoriali diverse”.
Particolare attenzione ai cuochi lucani impegnati all’estero quali ambasciatori del “gusto e della cultura gastronomica” della nostra regione. Calorosa accoglienza è stata dedicata alla la Federazione Italiana Cuochi -Delegazione Romania guidata da Enza Barbaro che ha ricordato l’impegno a rafforzare la promozione della Dieta Mediterranea e dei suoi ingredienti, la valorizzazione degli itinerari enogastronomici e turistici regionali. Anche per la Basilicata – ha detto Barbaro ritirando un riconoscimento della Fic – il buon mangiare e i prodotti tipici di qualità rappresentano un’ottima attrazione turistica.
Ribadito l’impegno dei nostri ambasciatori della cucina lucana a promuovere all’estero l’agroalimentare e la cucina italiana di qualità, segni distintivi del “Marchio Italia” nel solco delle grandi tematiche che contraddistinguono l’agroalimentare italiano: qualità, sostenibilità, cultura, sicurezza alimentare, diritto al cibo, educazione, identità, territorio, biodiversità.A ciò si aggiunge l’opera di valorizzazione, anche a fini turistici, dei territori, degli itinerari dell’arte culinaria italiana, nonché della dieta mediterranea, uno degli elementi che rende l’Italia il Paese più sano del mondo.
La Federazione, fondata nel 1968 e dal 2001 riconosciuta come organismo di rappresentanza dei cuochi e di chi si dedica alla cucina professionale, favorendo e sostenendo lo sviluppo e la formazione. Ogni edizione ha un tema che possa alimentare il dibattito in chiave costruttiva e per questa si è scelto “Gusto in Scena”, ispirato allo slogan di Expo ‘the extraordinaryitalian taste’, voluto per porre l’attenzione sull’importanza e sul ruolo strategico del gusto – inteso come insieme di sapori, cucine, tradizioni e cultura enogastronomica dell’intera penisola -, come questo sia e possa essere ancor di più, veicolo e traino per la promozione del paese. La cucina come atto finale della filiera che vede protagonisti produttori e allevatori, artigiani e interpreti è il culmine di un sistema che porta con sé la cultura e la storia dei luoghi e delle persone, racconta nel gusto quanti avvicendamenti siano passati sulle tavole.
Apr 02