Fiera-mercato tartufo Serrapotamo, Cupparo,: fare rete tra i territori per valorizzare risorse naturali. Di seguito la nota inviata da Francesco Cupparo, già assessore regionale.
Un grande successo anche quest’anno ha caratterizzato la sedicesima edizione della fiera-mercato del tartufo bianco del Serrapotamo. Una risorsa dal valore inestimabile, conservato nel cuore della nostra Area Interna, che nel corso degli anni si è imposto come volano dell’ economia per i comuni ricadenti nella valle del Serrapotamo, tant’é che non si parla più di prospettiva di sviluppo bensì di sviluppo concreto, avvenuto attraverso la cooperazione e il sinergico lavoro tra l’amministrazione comunale di Carbone, impegnata in prima linea e il governo regionale. La presenza del presidente Bardi, al momento dell’apertura della fiera-mercato, è stata fondamentale per rafforzare e sancire per l’ennesima volta l’impegno reale e concreto della Regione Basilicata a puntare sulla promozione del tartufo. Il risultato più importante raggiunto quest’anno è stato la costituzione dell’associazione denominata “Tartufai del Serrapotamo” avente come scopo quello di non solo valorizzare, promuoverne la commercializzazione attraverso requisiti quali la tracciabilità e la creazione di un brand da lanciare sul mercato nazionale, ha anche un altro scopo forse ancora più importante, vale a dire la tutela. Così come già dai primi incontri propedeutici alla costituzione dell’associazione, avvenuti in mia presenza in qualità di assessore all’agricoltura nel giugno del 2022 e in presenza della Consigliera provinciale Giovanna Di Sanzo e dei sindaci dei comuni interessati, quali Calvera, Teana, Fardella , Chiaromonte, Roccanova, i ricercatori hanno sin da subito manifestato il bisogno urgente di tutelare il tartufo, i boschi del Serrapotamo che racchiudono le tartufaie naturali al loro interno. Il bisogno, non più procrastinabile, di maggiore controllo da parte delle autorità competenti, al fine di fronteggiare un fenomeno che possiamo definire vero e proprio saccheggiamento della risorsa a danno di queste comunità e messo in atto tanto dalla fauna selvatica come i cinghiali, quanto dalla mano avida dell’uomo che depaupera l’ecosistema e víola le leggi imposte dalla natura che fanno sì che nei boschi della valle proliferi il tubero bianco.
Al presidente dell’associazione, Sabatino Iannibelli, al direttivo e agli aderenti tutti, va il mio più sincero augurio di buon lavoro. Sono certo che faranno tanto attraverso un nuovo modello di lavoro lanciato dal Comune di Carbone, ovvero la rete tra i territori, tra i cercatori di questi territori e le loro istituzioni locali.