Un riconoscimento esclusivo per la Basilicata nonché di altissimo pregio, e in particolare per la prima volta nella città di Matera: il maestro della pizza “Lieto“ è l’unico per la Città dei Sassi sia ad essere entrato a far parte dell’AVPN – Associazione Verace Pizza Napoletana- sia ad aver ricevuto l’affiliazione del “Marchio DOC Verace Pizza Napoletana“. Un gemellaggio perfetto e proficuo che unisce la cultura milleniaria di Matera e caratterizza la città come nuova capitale della Pizza Napoletana internazionale.
Un risultato davvero significativo se consideriamo il fatto che Lieto è di origine Napoletana, un requisito che dà un indubbio punto di forza in più rispetto a chiunque altro pizzaiolo d’Europa, incrementato tra l’altro dall’esperienza pluriennale che in pochi possono vantare, discendendo Antonio dalla una famiglia di pizzaiuoli da quattro generazioni, precisamente dall’anno 1900.
Il mondo della Pizza Napoletana è stato, di recente, ulteriormente difeso e protetto anche dall’Unione Europea che ha stabilito che solo le pizze che rispetteranno il disciplinare STG (Specialità Tradizionale Garantita) potranno chiamarsi “Pizza Napoletana“. Tutte le altre saranno solo pizze generiche. Questo alla luce della pubblicazione, il 28 novembre 2022, sulla Gazzetta Ufficiale del Regolamento che riporta l’iscrizione della pizza napoletana nel registro delle Specialità Tradizionali garantite con riserva del nome.
Una “Grande Pizza Napoletana” che fa la differenza, preparata a regola d’arte: cotta al forno a legna, a una temperatura di circa 430°- 485° gradi per massimo 60-90 secondi, preparata con solo 4 ingredienti; bordo alto e morbido equilibrato non superiore 1-2cm., profumata con basilico, pomodori e mozzarella di alta qualità, olio extravergine d’oliva: semplici ingredienti per un’esperienza unica. Una pizza che, in Basilicata, si può gustare a Matera dal Pizzaiuolo Napoletano Lieto che propone la famosa Pizza Marinara oppure Margherite, le tradizionali, dal marchio “S.T.G.”che Lieto prepara – nella versione classica “A Ruota Di Carro“,con la passione autentica che lo contraddistingue da sempre.
Dunque un grande privilegio per Matera annoverare Antonio Lieto nell’olimpo dei “giudici maestri della pizza“ in Basilicata quindi degno di far parte dei nomi più celebri nel mondo della pizza napoletana in generale: al fianco di Sorbillo, Starita , Gorizia, Mattozzi, Portalba e dei Salvo.
La Città Dei Sassi Matera, entra così nel “mondo pizza” dalla porta principale grazie ad un pizzaiuolo d’eccezione e delle 5 stelle nella guida gastronomica della cucina italiana degli Chef. Lieto che, ormai da 25 anni in città, difende la vera tradizione napoletana, garantendo un prodotto DOC, con ingredienti di altissimo pregio, che costituisce un patrimonio culturale e culinario che simboleggia la vera tradizione partenope nel territorio.
Un vero punto di riferimento di maestria e professionalità in tutto il sud Italia per tutti coloro che amano la vera pizza napoletana nel Mondo.
Di seguito il testo integrale relativo al riconoscimento assegnato ad Antonio Lieto
“Dopo 25 anni di attività, a coronare una lunga tradizione familiare nel mondo pizza, la pizzeria “Lieto”, guidata da Antonio Lieto, riceve il marchio di pizza verace doc e l’affiliazione all’Associazione Verace Pizza Napoletana ed all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani”.
La città dei Sassi ha la “sua” pizza Verace Napoletana: la pizzeria “Lieto”, che porta il cognome del suo patron Antonio, una vita sospesa tra Napoli, la sua città di origine, e la Basilicata, è infatti ufficialmente entrata a far parte dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, ricevendo, inoltre, l’affiliazione del Marchio Doc Verace Pizza Napoletana. Un risultato, quest’ultimo, importante non solo per la sua tradizione familiare, andando a suggellare un impegno profuso da anni, e per generazioni, dalla famiglia Lieto nell’arte bianca, ma anche – e soprattutto – per Matera, che finora non aveva alcuna pizzeria il cui prodotto poteva fregiarsi del riconoscimento di “verace” essendo parte integrante della più importante associazione di pizzaioli esistente in Italia.
La procedura di affiliazione, unitamente a quella per il riconoscimento del marchio, aveva preso il via all’inizio dell’anno: oggi, al termine di un’estate da record per il turismo nella città dei Sassi, che è divenuta, negli ultimi anni, sempre più un importantissimo punto di riferimento nel mercato nazionale ed internazionale, oggi è divenuto realtà.
Proprio i maestri pizzaioli dell’Avpn, infatti, nel 1984, furono i primi a raccogliere in un disciplinare di produzione, le regole non scritte, tramandate oralmente di generazione in generazione, su cui si fonda la produzione della più popolare eccellenza italiana nel mondo: nelle pizzerie che lo seguono, si ha garanzia di autenticità del prodotto e del rispetto di un metodo di lavorazione coerente con la tradizione partenopea. In una realtà come quella lucana, non vicinissima geograficamente a Napoli, rappresenterà certamente un vanto ospitare un fiore all’occhiello di prim’ordine nel mondo enogastronomico.
Regole, queste ultime, che divengono i segreti su cui la pizza sospesa tra Vesuvio e Sassi di Antonio Lieto si fonda, valorizzando quella “ruota di carro” che ha rappresentato, per anni, e ben prima delle moderne evoluzioni del concept del mondo pizza, spesso anche fin troppo ostentate, il valore inconfondibile del prodotto tradizione partenopeo per eccellenza.
“Tutti questi – commenta il maestro pizzaiolo – devono essere rispettati, come ad esempio, accade per le ore minime di lievitazione, la stesura e la manipolazione a regola d’arte, con modalità di farcitura tradizionali, la cottura esclusivamente in forno a legna ad una temperatura di 485 gradi, con un’altezza del cornicione di 1 o 2 cm. Il tutto sarà fatto rispettare con adeguati controlli effettuati da un ente terzo di certificazione”. La cottura nel forno a legna rappresenta certamente un aspetto che fa la differenza (ma non l’unico, in tal senso): la pizza napoletana, secondo il disciplinare di produzione dell’Avpn, dev’essere, infatti, tondeggiante. Il suo diametro non deve superare i 35 cm, deve presentare un bordo rialzato (il famoso cornicione), gonfio e privo di bruciature, di circa 1-2 cm, oltre ad essere, ovviamente, morbida e fragrante. “Il rispetto del disciplinare della tradizione napoletana, che personalmente ho sempre osservato – continua il maestro pizzaiolo materano – si può constatare dalla secolare storia di questo mestiere. L’impasto della pizza è realizzato solo con quattro ingredienti: acqua, sale, lievito e farina. Poi è fatto lievitare per un minimo di 8 ore , fino a 24-48, a seconda delle abitudini e delle preferenze di chi la prepara”. “I limiti riguardano – conclude Lieto – anche l’utilizzo di materie prime di base, che devono essere Made in Italy,come l’ olio extravergine d’oliva, il basilico fresco, la mozzarella di bufala campana DOP oppure la mozzarella tradizionale STG (il classico fiordilatte). I pomodori invece possono essere pelati oppure pomodorini freschi. Per quanto riguarda le farine, invece, sono ammesse quelle di grano tenero tipo doppio 0 oppure 0, con l’eventuale aggiunta di farine 1. L’impasto biga e le cotture in forni a gas o elettrici sono banditi”.
Un metodo, quest’ultimo, che certamente saprà rappresentare la base per continuare a portare alto il nome della pizza napoletana a Matera e, perchè no, favorirne ulteriormente la sua diffusione.
“Il risultato è una “gran pizza napoletana” che fa la differenza, preparata a regola d’arte: cotta in forno a legna, a una temperatura di circa 450/480 gradi per massimo 60-90 secondi, preparata con solo 4 ingredienti; dal bordo alto e morbido, equilibrato profumato con basilico, pomodori e mozzarella di alta qualità, olio extravergine d’oliva: semplici ingredienti per un’esperienza davvero divina, tanto a Napoli, quanto a Matera, se eseguita a regola d’arte e con tutti i crismi. Sono tantissimi oramai, nella città dei Sassi, ad aver assaporato la sua famosa pizza marinara o la margherita, le tradizionali a marchio Stg che Lieto prepara – nella versione classica tradizionale “a ruota di carro” – con la passione autentica che lo contraddistingue da sempre.