L’incontro con il presidente del Consorzio per la tutela e la valorizzazione del pane DOP di Altamura, Luigi Picerno, e la visita alla sede produttiva di Altamura hanno concluso la missione di Palazzo Italia Bucarest che oltre alla Basilicata si è estesa alla Puglia alla ricerca di prodotti del Sud per una idonea collocazione sui mercati dei Paesi Balcanici. Non potevano mancare il pane e i prodotti da forno di Altamura già promossi e valorizzati con la collaborazione dell’Associazione Cuochi Italiani , Global School e distribuito da Marketing ItalianFood in Palazzo Italia Bucarest per la Romania.
Giovanni Baldantoni, presidente di Palazzo Italia Bucarest, esprime un giudizio soddisfacente dell’esito della missione che conferma oltre alla qualità e varietà delle produzioni alimentari delle regioni meridionali la volontà di piccoli imprenditori ad affrontare i mercati esteri specie per diversificare le vendite e superare la crisi determinata dalla pandemia.
Si aprono dunque buone prospettive per l’industria alimentare del Sud che cresce più velocemente che al Nord: +5,4% negli ultimi tre anni, contro il 4,4% messo a segno dalle imprese alimentari settentrionali. A certificarlo è l’Ismea, che insieme a Federalimentare. Ma – dice Baldantoni – il punto debole è che l’agroalimentare al Sud è ancora molto orientato al mercato italiano e poco alle esportazioni. Il comparto oggi vale 19 miliardi di euro e dà lavoro a 378mila imprese, quasi tutte medio-piccole: l’85% di loro ha un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro. Queste aziende danno impiego a 668mila lavoratori, pari a circa il 10% di tutti gli occupati al Sud, e nel 2018 hanno incassato dall’export 7,1 miliardi di euro, circa il 17% di tutte le esportazioni italiane di settore. Più della metà delle imprese alimentari al Sudsi concentra su tre comparti: quello delle conserve vegetali (che rappresentano il 30% del totale di settore), quello del latte e dei formaggi (16%) e quello della pasta e delle farine (12%).
Le produzioni più diffuse non coincidono però con quelle che negli ultimi anni hanno dimostrato un tasso di crescita più elevato, e che sono – nell’ordine – la filiera dell’olio (+21%), quella dei prodotti da forno (+18%) e quella del caffè e del cioccolato (+14%).
Tra le ragioni dietro al buon andamento economico del comparto, sostengono gli autori del rapporto Ismea, c’è il fatto che molte di queste imprese sono guidate da giovani e per questo mostrano un atteggiamento più dinamico rispetto al mercato.
A contribuire al dinamismo c’è stata anche la nascita di diversi consorzi e aggregazioni, che per loro natura sono in grado di interloquire meglio con gli importatori e i distributori esteri rispetto alle singole imprese.
Palazzo Italia – conclude Baldantoni – guarda con rinnovato interesse a queste realtà imprenditoriali alle quali indica il percorso della promo-commercializzazione nei mercati Balcanici attraverso una vetrina permanente di presentazione e degustazione, grazie ai nostri chef, dei prodotti.Considerato il particolare momento , occorre dare sostegno ed impulso alle aziende Italiane,sostenendo l’export e la loro internazionalizzazione. Rientra nella mission del nostro incubatore, operare in tal senso.Di qui la proposta fatta al Cna alimentare Puglia e al Cna alimentare nazionale di mettere a disposizione di tutti gli associati, sia per l’agroalimentare pugliese che per quello nazionale, un desk promozionale presso Palazzo Italia Incubatore di imprese Bucarest , con finalita’ di presenza nei territori Balcanici, area fortemente interessata ai prodotti agroalimentari Italiani.
Ago 03