Anche l’arcivescovo metropolita di Basilicata, monsignor Salvatore Ligorio, ha aderito all’iniziativa nazionale delle Coldiretti per dire no al cibo sintetico, che mette a rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy. “Abbiamo accolto con immenso piacere la decisione dell’arcivescovo di Potenza – ha spiegato il presidente della Coldiretti di Basilicata, Antonio Pessolani – che ha condiviso questa nostra battaglia di civiltà. Sono migliaia i lucani che hanno firmato la petizione e che hanno da subito compreso i rischi di questa deriva che non ha precedenti”. L’obiettivo di Coldiretti è impedire che finiscano sulle nostre tavole la carne prodotta in laboratorio, il latte “senza mucche” ma anche il pesce senza mari, laghi e fiumi, le uova “covate” senza galline, il miele senza il volo delle api. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hitech. “Accogliamo quanto il Signore ci dona nel suo creato- ha commentato monsignor Ligorio – e facciamolo soprattutto nel rispetto dell’esigenza dell’umanità”. A livello nazionale le firme raccolte sono oltre 360 mila. “E’ ancora possibile aderire alla petizione nelle nostre sedi e nei mercati – conclude Pessolani – e ringrazio i tanti cittadini, le istituzioni e la politica che hanno dimostrato di essere sono al nostro fianco anche in questa battaglia di civiltà”.