L’undicesima edizione della Sagra della castagna Munnaredda a Tramutola, nello scorso settimana, è stata la sagra dei record di presenze (circa 7mila in due giorni), di successo e di rilancio dell’attrattività turistica di Tramutola e della Val d’Agri. Gli alberghi e le strutture ricettive della Val d’Agri – come ha confermato Federalberghi – hanno registrato numeri vicini al tutto esaurito con una media di 2 pernottamenti per gruppi e comitive residenti in regioni più lontane. Merito dei meravigliosi e appassionati volontari della Pro Loco e di un’intera comunità che ha accolto con grande ospitalità i visitatori arrivati oltre che dalla Puglia anche da regioni più lontane.
“È stata una sagra all’insegna del buon gusto e della riscoperta delle tradizioni. Siamo molto soddisfatti – è il commento che viene dalla Pro Loco di Tramutola – . Il successo di gradimento ci fa sperare per il futuro come la bella collaborazione con le altre associazioni del paese può dare molto alla nostra comunità”.
La sagra – dopo il fermo obbligato degli anni scorsi – ha celebrato un prodotto dal gusto unico, proponendo un percorso a tappe tra il buon cibo, l’intrattenimento e il mercato di arti e mestieri, con escursioni fra i castagneti, castagne e caldarroste, la feliciata, i pistiddi, i broule, i dolci tipici della tradizione contadina e popolare. Ma anche prodotti dell’artigianato locale, musica (concerti Luncania Power, Amarimai, I damon, Nuovo gruppo folk etnomusicale di Tramutola), artisti di strada, animazioni per bambini. I laboratori creativi hanno contribuito a far diventare “magica” l’atmosfera dell’evento prendendo per la gola i turisti ed emozionandoli con le passeggiate e le escursioni guidate. E’ stata la testimonianza che Tramutola ha un grande potenziale di risorse da offrire per rilanciare l’economia locale specie nella nuova fase del turismo caratterizzato dalla scoperta di genuinità e di tradizioni popolari. Tra gli attori del rilancio la Pro Loco si conferma decisiva.
Vincenzo Lo Sasso (Pro Loco): “Ho pensato molto a come ricambiare i tanti attestati di stima che mi sono arrivati ma dopo tanti anni non riuscivo a trovare il modo migliore di farlo. Forse la maniera giusta è quella di raccontarvi degli occhi, a partire da quelli spensierati dei visitatori che arrivano (o tornano) a Tramutola a quelli pieni di stupore di chi non si aspettava un flusso di gente tale da sconvolgere ancora una volta la nostra tranquilla vita quotidiana. Voglio raccontarvi, però, soprattutto degli occhi dei “miei” volontari: quelli incoscienti di chi trascura la famiglia e il lavoro per dedicarsi all’organizzazione della manifestazione; quelli carichi di emozioni; quelli pieni di determinazione di chi si butta a capofitto nell’organizzazione; quelli pieni di entusiasmo nel provare emozioni perse negli anni del covid; quelli intimoriti di chi si è cimentato per la prima volta in questa “pazzia” che è una delle vetrine più belle del nostro paese; quelli spaventati dall’ingente investimento che richiede la sagra; quelli pieni di senso del dovere di chi ha lavorato di notte perché il giorno non riusciva;
Infine ci sono quegli occhi tristi di chi per troppo tempo aspetta di incrociare i tuoi, quegli occhi a cui pensi in ogni istante e che a causa dell’ennesimo impegno non li hai potuti vedere.
Ecco, questo è il mio semplice modo di ringraziarvi. Non so cosa succederà in futuro ma spero solo che per l’avvenire ci sia qualcuno che vi guardi come vi ho guardato io in questi tanti anni”.