Slow Food Basilicata, nata con la mission di promuovere e tutelare la biodiversità diffusa sul territorio e i prodotti tradizionali legati alla memoria identitaria locale, ha confermato il proprio impegno concreto e fattivo al fianco delle Condotte e delle comunità lucane perché si attivino quegli strumenti operativi che vedono le particolarità agroalimentari dei territori al centro di progetti di sviluppo sostenibile.
L’Associazione Regionale con la Condotta Slow Food Val d’Agri procederà alla verifica delle condizioni ed al conseguente successivo avvio della procedura per il riconoscimento della percoca di Sant’Arcangelo quale Presidio Slow Food accogliendo la richiesta del Sindaco del Comune di Sant’Arcangelo Vincenzo Parisi, che la inquadra in un programma di sviluppo locale che fa leva congiuntamente su economia e sostenibilità con il coinvolgimento della collettività. Il 5 agosto, in occasione della riuscita e partecipata Festa della Percoca organizzata dalla locale Pro Loco, se ne è discusso ad un tavolo tecnico dove accanto al Presidente Pro Loco Temistocle Pugliese ed al Sindaco Parisi erano presenti il Fiduciario della Condotta Val d’Agri Ettore Bove e i rappresentanti del CER Slow Food Basilicata Paride Leone, Serenella Gagliardi e Francesco Linzalone. Dall’intervento del Prof. Bove il frutto antico, testimone della biodiversità, per le sue qualità organolettiche, per essere strettamente legato alle storie contadine ed ai luoghi, ai giardini “a tre piani” di Sant’Arcangelo che vanno recuperati alla produzione ed alla fruizione, merita dedicata attenzione. Dal CER Basilicata per voce di Paride Leone l’assunzione del compito di seguire tutte le fasi necessarie per arrivare al Presidio ed alla conseguente attività di tutela e sostegno.
Tante altre sono le particolarità dell’identità agroalimentare lucana che Slow Food Basilicata vuole promuovere come nell’evento “Cannitt, carchiola e altre storie di gusto – Sorsi e sapori del Vulture”, svoltosi il 9 agosto nella suggestiva cornice del giardino di Palazzo Fortunato a Rionero in Vulture, organizzato in collaborazione con l’AIS Basilicata e il Consorzio Qui Vulture, presieduto dal dott. Gerardo Giuratrabocchetti, con il Patrocinio del Comune di Rionero.
La storia e l’assaggio della carchiola, focaccia azzima di farina di mais bianco, un ecotipo locale, cotta sulle braci, preparata da Angela Vaccaro e Pietro Verrastro, ha introdotto una partecipata serata tra racconti e lo show cooking di Savino Di Noia dell’Antica Cantina Forentum di Lavello, cuoco dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi e Pizzaioli. La degustazione di piatti legati alla cucina locale, come “accio e patate” interpretato come tortino di patate con crema di caciocavallo podolico e spuma di sedano è stata accompagnata dalla degustazione guidata da Daniele Scapicchio con i sommelier AIS dei vini del Consorzio Qui Vulture offerti dalle aziende Cantina di Venosa, Cantine del Notaio, Cantine Strapellum, Colli Cerentino, D’Angelo, Laluce, Paternoster, Tenuta Le Querce, Terra degli Svevi, Terra dei Re.
La serata è stata occasione per presentare l’iniziativa del rilancio del “cannitt” antico strumento della tradizione contadina per condividere il vino dalla stessa bottiglia preservando l’igiene, realizzato in legno e canna in varie fogge come mostrato dall’artigiano Silvio Vetrano. In esposizione le realizzazioni artistiche di Vito Telesca.
La Condotta Slow Food Vulture e il Consorzio Qui Vulture, intendendo promuovere in tutto il mondo il “vecchio cannitt di Rionero in Vulture” hanno predisposto un apposito disciplinare di produzione.
Nella divertente gara “bere a cannitt”, in cui in molti si sono cimentati, sono state illustrate le regole del saper bere per quantità, tempi e modalità come previste dal disciplinare redatto dalla Condotta Slow Food Vulture in collaborazione con L’AIS Basilicata.
Momenti di convivialità e di piacere per il palato per promuovere la cultura del cibo buono, pulito e giusto legata al territorio.