Sementia. Rigenerare il futuro. Quinta edizione di una tre giorni, dal 23 al 26 giugno, che si terrà a Benevento, nella sede storica dell’Università degli studi del Sannio, organizzata da Slow Food Campania in collaborazione con Slow Food Italia.
Inserita nell’ambito del programma di The Road to Terra Madre, Sementia 2022 è realizzata nell’ambito del progetto POIGA, progetto operativo innovativo grani antichi. Tante idee lungo le quali tracciare la strada per un futuro più giusto e sostenibile, ma anche e soprattutto ricerca, volta alla valorizzazione delle quattro varietà di grano antico del territorio del Sannio, dell’Irpinia e del Cilento, ovvero Saragolla, Marzellina, Romanella e Ianculidda.
Valorizzazione, commerciale s’intende, che può a suo modo contribuire alla soluzione di problematiche che attanagliano da tempo il comparto cerealicolo, la cui manifestazione più evidente è senz’altro nell’abbandono delle aree collinari e montane. Abbandono aggravato dalla scarsa sostenibilità, economica oltre che ambientale, di un’agricoltura basata sulla monocoltura dei grani moderni.
L’obiettivo è fare rete. Accogliere chi studia, coltiva e trasforma le varietà di grano autoctone. Promuovere e far crescere le filiere locali, ultima espressione dell’identità culturale dei territori. In sintesi, fare e farsi comunità.
E ancora, dalle vie del grano a quelle del pane, per siglare la stretta alleanza tra questi due elementi. Il pane quotidiano e i suoi profumi. Pani di ogni forma da tutta la penisola. Tra questi, non potrà di certo mancare il pane lucano, esposto tra gli altri grazie alla partecipazione all’evento della condotta pisticcese Slow Food Magna Grecia Metapontum.
«Riteniamo sia importante farsi ancora una volta ambasciatori della ricca e antichissima cultura nostrana del pane – spiega Piero Calandriello, socio Slow Food – allo stesso modo crediamo nella forza della condivisione di tali esperienze come motore di crescita collettivo, al fine di inaugurare una svolta slow, un ritorno al buono, pulito e giusto».
Dal pane di Stigliano a quello di Miglionico, fino a quello del panificio artigianale Rimitiello di Moliterno, e ancora San Costantino Albanese e Pisticci, fino ovviamente al pane di Matera. Un palcoscenico della biodiversità, una diversità che attraverso il pane vuole guardare non solo alle infinite varietà vegetali, ma anche alle tante culture che gli hanno concepiti, lavorati e prodotti, per farsi altra, piena e inclusiva.