E’ stata una serata eccezionale, per la portata dell’evento e per la qualità delle proposte, quella che si è svolta il 6 giugno scorso a Matera, nell’ambito del Festival “Breadway – Le Vie del Pane”. Una serata in cui si è potuto osservare il pane tradizionale materano, da nuovi punti di vista, quelli dei designer internazionali.
Un’occasione straordinaria che ha unito la tradizione al recupero architettonico. La serata infatti si è svolta nel Mulino Alvino, storico pastificio materano e importante testimonianza di “archeologia industriale”. Grazie agli organizzatori di Breadway è stato aperto al pubblico. Il primo mulino costruito a Matera nel 1884-85, oggi è un importante esempio di rigenerazione urbana ed è stato il fulcro delle nuove visioni, un’installazione a cura di ADI e Istituto Europeo di Design di Barcellona e le due mostre di Food Design. “Bread for Earth” e “Pan Madre”. Il posto ideale per chiudere la filiera del grano che ha contraddistinto “Breadway-Le vie del pane”.
Cinque i vincitori scelti tra i tanti i designer europei che hanno partecipato al concorso sulle “nuove forme del Pane” promosso da ADI – Associazione per il Disegno Industriale, attraverso la Delegazione territoriale ADI Puglia e Basilicata, partner culturale del progetto Breadway (info: http://www.adi-design.org/blog/le-vie-del-pane.html). Un concorso valutato da una giuria internazionale, nazionale e locale composta da Roberto Marcatti, presidente ADI delegazione Puglia e Basilicata, dall’arch. Marica Paolicelli, dall’ing. Mauro Bitondo e dai designer Martin Azua, Andreu Carulla e Rosaria Copeta.
Tutti hanno esplorato le nuove forme principalmente destinate alla tavola, caratterizzate dall’uso preminente di lievito madre e di farine nelle loro varie declinazioni.
I vincitori sono:
il Progetto PANPEL della bolognese Camilla Morandi per la categoria “Innovazione Tecnologica”. L’unico progetto che ha scandagliato la tematica del packaging proponendo una soluzione in cui l’involucro è importante quanto il contenuto;
il Progetto PANGIOKO dello Studio NOII nella categoria “Nuovi prodotti per la vita”. Nel progetto del salentino Luca Paolo Vasa e del romano Francesco di Luzio, il pane è protagonista e non solo come elemento nutrizionale, ma anche come elemento ludico e dedicato ai bambini che attraverso forme e gesti semplici imparano i valori essenziali per la loro crescita culturale e sociale;
il Progetto FOLDED T di Carlo Olivari, nella categoria “Nuovi prodotti per il cibo”. Un tarallo piatto, pane secco che si può conservare per 30 giorni, razionato e resistente alle temperature. Una ricerca e un progetto dove il Food design riesce ad esplorare i Valori del Cibo attraverso la sua filiera;
il Progetto PARTE di Anastasiia Kuliabina, nella categoria “Innovazione del decoro”. Il progetto della designer originaria dell’Ucraina trapiantata in Spagna sin dall’adolescenza, mira alla condivisione. PARTE è uno stampo per infornare il pane che si converte in un oggetto commestibile: può essere diviso in piccole parti che possono intingersi nella salsa contenuta nello stesso stampo;
il Progetto SASSO di Luca Paolo Vasa nella categoria “Innovazione del decoro”. Un forno domestico in pietra Pirumafu una tipologia di pietra leccese, da usare nelle case di campagna, nelle masserie, nei giardini delle nostre abitazioni. La forma e il decoro sono così basici che è una delle qualità di questo progetto.
Alla serata hanno partecipato il presidente di MurgiaMadre, Francesco Ruggieri, Antonio Candela per la BCC per il fondo etico la banca di Basilicata, Nicola Benedetto proprietario del Mulino, Mauro Bitondo direttore dei lavori e responsabile del progetto del Mulino Alvino, Raffaella Perrone direttrice della scuola di design di Barcellona in rappresentanza dello IED, l’architetto Roberto Marcatti in qualità di presidente dell’ADI Puglia e Basilicata e presidente di giuria, ed i giurati Rosaria Copeta e Marica Paolicelli.
Di seguito le motivazioni progetto per progetto:
Categoria Innovazione Tecnologica – Progetto PANPEL – Design Camilla Morandi bologna
Il progetto parte da una ricerca dal tema attualissimo: il pack degli alimenti. Unico progetto che ha scandagliato la tematica con precisione proponendo una soluzione in cui l’involucro è importante quanto il contenuto. Troppe volte vediamo in altri settori merceologici che la priorità viene data solo al contenuto e mai al contenitore. Camilla Morandi è riuscita nel suo progetto/proposta a trovare la giusta via di mezzo tra forma e funzione, tra design e consumo delle merci.
Categoria Nuovi prodotti per la vita – Progetto PANGIOKO – Design NOII Studio luca paolo vasa salentino e francesco di luzio romano
Progetto dove il pane è protagonista e non solo come elemento nutrizionale, ma anche come elemento ludico e dedicato ai bambini che attraverso forme e gesti semplici imparano i VALORI essenziali per la loro crescita culturale e sociale. Bruno Munari che da sempre ha lavorato in modo semplice e a contatto con i bambini diceva che il gioco è sempre uno strumento didattico e di formazione importantissimo. Pangioko unisce perfettamente cultura, tradizione, formazione e creatività.
Categoria Nuovi prodotti per il cibo – Progetto Folded T – Design Carlo Olivari il tarallo piatto, pane secco con la durata di conservazione di 30 giorni, razionato e resistente alle temperature
Una modo facile di interfacciarsi con la materia pane. Quando poi la materia attinge dalla tradizione, cultura e valori nutrizionali calibrati, è una ricerca e un progetto dove il Food design è riuscito ad esprimere quello per cui è nato. Il Food Design, Manifesto che ADI promuove da alcuni anni, aiuta a ragionare ed esplorare i Valori del Cibo attraverso la sua filiera. Oggi è uno strumento di lavoro indispensabile per tutti gli addetti del settore in cui la Cultura Italiana del Cibo è un perno fondamentale. Il tarallo piatto di Carlo Olivari è la giusta sintesi di questi concetti.
Categoria Innovazione del decoro – Progetto PARTE – Design Anastasiia Kuliabina originaria di Odessa in Ucraina e trapiantata in spagna sin dall’adolescenza
PARTE è un progetto che si apprezza dopo averlo guardato, capito e letto più volte. Lo stampo in pasta che può essere realizzato in ogni famiglia, in ogni casa si presta in modo versatile ad essere usato in più situazioni di convivialità. Punto importante del progetto è anche l’impatto a Km 0 per produrlo, anche se questo tema andrebbe sviluppato con maggiore attenzione. Semplice, di facile utilizzo, informale, questo progetto si è imposto per la sua capacità di stabilire con il consumatore un approccio empatico.
Categoria Innovazione del decoro – Progetto SASSO – Design Luca Paolo Vasa forno in pietra Pirumafu una tipologia di pietraleccese
Per aver unito tradizione ed innovazione ad un rituale oramai perso nel tempo: fare il pane in casa. Forma semplice, materiale autoctono, e semplicità di utilizzo. Questo è SASSO un forno domestico da usare nelle case di campagna, nelle masserie, nei giardini delle nostre abitazioni. La forma e il decoro sono così basici che è una delle qualità di questo progetto.