Il turismo enogastronomico che ha nel vino uno dei suoi punti di forza in Basilicata ha un potenziale fortemente inespresso nonostante appassionate iniziative di produttori, vitivinicoltori e associazioni di categoria. Lo evidenzia il Centro Studi Turistici Thalia sottolineando che le indicazioni che provengono dal Rapporto sul Rapporto Enogastronomico 2022 rappresentano il punto di riferimento per fare di più e meglio. Come confermano le tracce digitali lasciate dagli utenti della Rete attraverso post, recensioni, ecc. la curiosità e l’interesse per le visite alle cantine, alle manifestazioni, agli eventi e sagre che si svolgono in Basilicata è in crescita. Quali le regioni più apprezzate? Anzitutto la Toscana, che si distingue per avere una delle quote più significative (il 25% del totale delle tracce digitali riguarda l’enogastronomia) e uno dei livelli di soddisfazione più elevati (86,1/100). Spicca nella classifica il Molise, che nel nostro Paese è la regione con la più alta percentuale di tracce digitali sul tema (33%), nonostante il giudizio degli utenti sia tra i più bassi. Il vino catalizza l’attenzione degli utenti di tutte le nazionalità. Degustazioni e tour in cantina sono di gran lunga le preferite, specialmente tra gli italiani – tra i quali 1 prenotazione su 2 (di quelle a tema enogastronomico) ha riguardato queste proposte. Per raccogliere le richieste dei “turisti enogastronomici” sono importanti gli eventi “di promozione e attrazione” come l’undicesima edizione di Vini da Terre Estreme (la seconda a Matera dopo quella del 5-7 marzo 2022) in programma sempre a Matera il 25- 26-27 marzo prossimi. Alvaro De Anna (Pilota Green), organizzatore, è il più convinto sostenitore che il vino si conosce e si degusta in cantina e durante le manifestazioni dedicate come quella di Matera che è aperta oltre ai professionisti del settore e a tutti gli appassionati: si potranno degustare oltre 300 etichette “eroiche”.
“Le tante pregevoli tradizioni locali, le infinite sfaccettature del territorio – dice De Anna – si riflettono anche nella preziosa varietà del nostro patrimonio enologico e, paradossalmente, i frutti migliori sembrano a volte nascere da territori solo in apparenza improvvidi o estremi. Parliamo di chi, eroicamente, dedica al vino e alla vigna energia e cuore, sudore e determinazione. Uomini e donne che hanno negli occhi e nelle mani una forza maiuscola, una sapienza antica, un coraggio da temerari. Che hanno saputo nel corso dei secoli interpetrare e domare la natura avversa tramandando tradizioni di famiglia e salvaguardando l’integrità del territorio. Perché ci vuole forza d’animo, tanta, per accudire vigne che crescono su terreni impervi, scomodi da raggiungere e lavorare, in alta quota o a strapiombo sul mare, su terrazze, su gradoni, su terreni sabbiosi, in piccole isole. Terre estreme, appunto. Terre che, proprio per la loro posizione, mantengono però inalterata la loro struttura naturale, il terroir, dove i vitigni autoctoni sono da sempre coltivati. Queste terre, e queste vigne, sono un patrimonio da conservare, da difendere, da far conoscere”. La proposta di viaggio tra le cantine lucane di De Anna ha due tappe fondamentali una per provincia. Prima tappa Monte Vulture. Parliamo di un vulcano spento, nel nord della Basilicata. Un territorio di straordinaria bellezza, pieno di storia e tesori agroalimentari e naturalistici. Siamo nell’Azienda agricola Eubea, situata nel territorio di eccellenza del Vulture; 15 ettari di vigneti caratterizzati da un microclima unico. Eubea, dal nome dei grandi navigatori greci che portarono il vitigno Aglianico nell’Italia meridionale, nasce dal fondatore Francesco Sasso iniziatore visionario di questa tradizione familiare. L’azienda lavora solo uve proprie e non più di un grappolo per pianta. I vigneti situati all’interno del vulcano Vulture, sono tutti ubicati nelle zone più vocate e prestigiose per la produzione di questo vitigno. Di questa cantina gustiamo un Metodo Classico prodotto in bottiglie limitate: “La Vie En Rose” Igp Pas Dosé, 100% Aglianico del Vulture, invecchiato sui lieviti per un minimo di 10 anni. Seconda tappa a Matera. Qui nasce nell’Ottocento la cantina Dragone che nel corso degli anni si sposta nella tenuta di Pietrapenta a circa 12 km dalla città. Michele Dragone, socio fondatore del Consorzio di Tutela Vini Matera DOC, ha prodotto le prime bottiglie a denominazione di origine controllata e dal 1977 produce spumanti con il processo del Metodo Classico da Malvasia Bianca di Basilicata e, unico e raro, dal Primitivo di Matera. Ottimo il suo “Ego Sum” Rosé Metodo Classico, 100% Primitivo di Matera con affinamento di 30 mesi. Questo veloce viaggio nella viticoltura eroica lucana – continua De Anna – è la prova della grandezza enoica dell’Italia, della sua poliedrica, inimitabile versatilità ampelografica ed enologica. Il territorio è lo spartito del vino, le uve i suoi strumenti, gli uomini i suoi interpreti e le partiture offerte da queste terre sono spesso uniche e seducenti come poche altre al mondo.
Molte delle cantine eroiche italiane ma anche estere saranno presenti, all’Hotel Alvino 1884 a Matera, nell’evento organizzato da “Vini da Terre Estreme” il 25/26/27 Marzo prossimo.
“Seguiteci – è l’invito di De Anna – sarà un viaggio appassionante e ricco di sensazioni per regalare nuovi piaceri al palato e scoprire il valore di uomini e donne che difendono con passione, orgoglio e testardaggine, un’eredità così preziosa, così unica”.