“Si tratta di un atto di alto valore istituzionale che mette al centro gli interessi prevalenti della Basilicata e pone presupposti importanti per attivare dinamiche di sviluppo duraturo”. E’ il commento del senatore del Pdl, Cosimo Latronico, alla firma del memorandum tra lo Stato e la Regione Basilicata sulle estrazioni petrolifere. “ Bisogna dare atto al Governo nazionale rappresentato autorevolmente dai sottosegretari Stefano Saglia e Guido Viceconte e dal presidente della Regione, Vito De Filippo, di aver saputo creare un clima istituzionale adeguato ad una trattativa di alto profilo i cui contenuti avranno conseguenze concrete sul piano infrastrutturale e sul sistema produttivo della regione. La Basilicata ha davanti un’opportunità storica ed irripetibile per creare le condizioni di un superamento degli svantaggi strutturali e produttivi che hanno pesato negativamente sugli standard di crescita”.
Nei prossimi mesi il confronto fra la Regione e il Governo nazionale sullo sviluppo delle attività petrolifere in Basilicata “produrrà certamente documenti, proposte, atti ed impegni finanziari. Sono certo che, nel rispetto del confronto dialettico fra le forze politiche, il Consiglio regionale farà fino in fondo la propria parte”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino, che oggi a Potenza ha portato il saluto dell’Assemblea nel corso della cerimonia per la firma del Memorandum d’intesa fra lo Stato e la Regione Basilicata.
Folino ha ricordato “la discussione seria e approfondita” svolta recentemente dal Consiglio regionale, dove “è stata innanzitutto riaffermata la consapevolezza di quanto sia necessario e ineludibile per il nostro Paese utilizzare le straordinarie risorse energetiche provenienti da fonti fossili presenti nel sottosuolo lucano, con la conseguente necessità per il Governo nazionale e per quello regionale, di valutare un nuovo piano industriale dell’Eni, che rappresenti anche un’opportunità per la Basilicata. Un piano industriale che, attraverso l’utilizzo delle più avanzate tecnologie e delle migliori pratiche, riesca ad assicurare il più alto grado di sostenibilità ambientale, contenendo il numero dei pozzi e riducendo l’impatto ambientale del Centro Olio di Viggiano”.
“Il Consiglio regionale ritiene doveroso non sottrarsi alle proprie responsabilità – ha detto ancora Folino – contribuendo alla definizione di un nuovo accordo con l’Eni, più impegnativo per la Basilicata, quanto indispensabile per il bilancio energetico dell’Italia, nella consapevolezza che ciò comporta per la nostra regione una riduzione di altre opportunità di sviluppo. Il Consiglio regionale si aspetta quindi dal Governo e dal Parlamento un giusto ed equo riconoscimento, attraverso investimenti certi e rapidi tesi a superare il grave deficit infrastrutturale, di accessibilità e di mobilità di questa regione, e la realizzazione di programmi di sviluppo nel campo della ricerca, della formazione e della scuola”.
“Le positive relazioni instaurate fra il mondo della ricerca e quello dell’industria – ha concluso Folino – hanno prodotto ‘germogli’ nel campo dell’osservazione della terra, della prevenzione dei rischi naturali e della nascita di reti di impresa nel settore petrolifero, oltre che in quello automobilistico. Il binomio ricerca / industria può assicurare una prospettiva di sviluppo e di lavoro per molti giovani lucani che hanno conseguito un elevato livello di qualificazione. Ci aspettiamo che il Governo nazionale impegni Finmeccanica per condividere queste opportunità di sviluppo, che possono portare benefici al sistema Basilicata e al sistema Paese”.
Memorandum di intesa Stato – Regione su sviluppo e petrolio
AGRIl presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ed i Sottosegretari Viceconte e Saglia in rappresentanza del Governo Nazionale, hanno sottoscritto oggi il Memorandum di intesa Stato-Regione Basilicata per l’accelerazione dello Sviluppo regionale, la crescita occupazionale, l’incremento di infrastrutture e la realizzazione di interventi di ricerca e innovazione in relazione alla ricerca e coltivazioni di fonti fossili in Basilicata.
Il documento pone le basi a una collaborazione strategica tra Governo e Regione tesa a rafforzare la competitività del sistema produttivo e formativo della Basilicata, come riconoscimento dell’incisivo contributo della regione all’approvvigionamento energetico nazionale. Il giacimento petrolifero della Val d’Agri copre oggi il 6 per cento del fabbisogno nazionale, che si presume di incrementare al 10 per cento nel 2015 quando entrerà in produzione il giacimento Tempa Rossa.
In coerenza con il Piano Nazionale per il Sud e con gli altri strumenti della programmazione comunitaria, nazionale e regionale, il quadro di intesa intende definire e attuare gli interventi ritenuti strategici per lo sviluppo industriale locale, la ricerca, le infrastrutture e la formazione, con l’obiettivo di assicurare un’effettiva ricaduta occupazionale sul territorio e il rendimento sostenibile agli investimenti delle compagnie petrolifere, garantendo nel contempo la massima prevenzione e tutela dell’ambiente del territorio e della salute pubblica.
A questo appuntamento si arriva dopo l’istituzione del Tavolo tecnico istituzionale Stato – Regione Basilicata, avvenuta a Roma, negli uffici del Mise il 25 gennaio scorso su unanime e concorde decisione dei sottosegretari Saglia e Viceconte e del presidente De Filippo. Compito del Tavolo sarà quello di tradurre in progetti puntuali i principi contenuti nel Memorandum.
“Con spirito di Servizio – ha detto De Filippo – la Basilicata è pronta a fare la sua parte in favore del Paese su un tema delicato quale è quello dell’energia. Di contro ci aspettiamo altrettanta disponibilità a riconoscere il nostro ruolo favorendo occasioni di sviluppo quale forma di compensazione per quanto la Basilicata in un settore ccosì importante per l’economia nazionale”.
“Oggi – ha aggiunto il sottosegretario Viceconte – il Governo nazionale e la Regione siglano un’Intesa di grande importanza e di speciale prospettiva, per la Basilicata, per lo sviluppo delle nostre aziende, per la connessione infrastrutturale e per la formazione dei nostri giovani.
“I recenti fatti internazionali – afferma il sottosegretario Saglia – dimostrano che è tempo di una rivalutazione delle produzioni nazionali di olio e gas e di porsi in un’ottica di sistema. Con questa prospettiva si sviluppa l’iniziativa di collaborazione tra il Governo e la Regione Basilicata, strategica per il nostro paese per una implementazione dell’approvvigionamento energetico”.
Memorandum di intesa Stato-Regione Basilicata- La scheda
AGR“Lo Stato riconosce che la Basilicata rappresenta il nodo centrale del sistema dell’energia per il Mezzogiorno, svolgendo un ruolo rilevante per l’intero Paese” è questo il presupposto base su cui si fonda il memorandum di intesa.
Il Governo Nazionale e la Regione Basilicata ritengono concordemente che l’accesso alle risorse energetiche lucane ed il loro corretto, razionale e sostenibile utilizzo rappresentino un fattore della ricchezza e della competitività del territorio regionale.
In relazione ai diversi strumenti di programmazione che mirano alla concretizzazione delle priorità individuate dal Quadro Strategico nazionale per la politica regionale di sviluppo 2007-2013, è stato redatto un quadro di intesa tra lo Stato e la Regione Basilicata.
“Le parti hanno deciso di affrontare in maniera sinergica la questione, attraverso la definizione di un programma, avente finanza addizionale, che tenga conto dei programmi di investimento delle Compagnie in considerazione del livello di importanza degli investimenti programmati e richiesti dai medesimi operatori, e hanno condiviso la necessità di adottare un approccio globale, equilibrato e ambientalmente sostenibile con l’ individuazione di quattro assi strategici fondamentali basati su:
1. Prevenzione, tutela dell’ambiente e del territorio e mantenimento delle qualità ambientali, con particolare riguardo anche alle strategie di ripristino ambientale, assunti come precondizione dello sfruttamento delle risorse energetiche fossili della Basilicata;
2. Incremento dell’accessibilità regionale attraverso la connessione con i nodi delle reti nazionali della mobilità;
3. Creazione di nuova occupazione attraverso la ricerca, la formazione e la promozione di nuove iniziative in campo ambientale, turistico ed industriale;
4. Costituzione di un cluster dell’energia avente valenza nazionale ed internazionale.”
L’intesa sarà attuata mediante l’implementazione di specifiche linee d’azione:
– “Realizzare un Distretto energetico in Basilicata con la diretta partecipazione di Enti di ricerca e soggetti industriali interessati allo sviluppo di tutte le filiere produttive tecnologiche nel settore dell?energia, per favorire l’insediamento e il consolidamento nell’area di operatori economici ed industriali specializzati nella produzione di materiali innovativi, impiantistica e componentistica e la definizione attuativa di un quadro infrastrutturale e della mobilità che consenta il rilancio del territorio;
– Garantire le iniziative di corretta informazione e di sensibilizzazione pubblica sul ruolo delle attività energetiche e geominerarie nel Paese e sul loro apporto allo sviluppo economico sostenibile locale;
– Attivare i programmi aventi specifiche misure di prevenzione e sicurezza del territorio, rigenerazione urbana e ambientale e di miglioramento della qualità della vita, anche ai fini dell’aumento dell’attrattività turistica;
– Realizzare infrastrutture industriali ed energetiche ad alto contenuto innovativo e ambientalmente compatibili;
– Assicurare condizioni e procedure coordinate per la ricerca e lo sfruttamento sostenibile delle risorse energetiche disponibili in Basilicata e di interesse nazionale e strategico per il Paese, al fine di favorire tempi certi delle procedure di autorizzazione per la ricerca e la coltivazione delle risorse energetiche e costi predeterminati anche attraverso la condivisione, a livello regionale, di funzioni di verifica e controllo connesse alla prospezione e coltivazione, mediante apposito accordo tra Governo e Regione;
– Raccordare e stabilire la cooperazione tra le strutture tecniche e amministrative centrali e quelle regionali e sviluppare programmi di ricerca scientifica, con il coinvolgimento di enti e istituzioni di ricerca presenti in Regione, nei settori della cattura e sequestro dei gas climalteranti e della geotermia;
– Costituire reti di impresa per lo sviluppo di tecnologie innovative e a basso impatto ambientale per l’estrazione e lo sfruttamento sostenibile delle risorse energetiche disponibili e, più in generale, per avere più capacità complessiva di sviluppare multifunzionalità e pluri?tecnologie;
– Realizzare un Centro di Studi Europeo sull’Energia e sulla Sicurezza Energetica, come istituzione comunitaria a carattere sovranazionale;
– Promuovere e sviluppare rapporti tra le Università per la creazione di corsi di laurea specifici e di alta formazione
– Creare una Scuola Superiore di Formazione sull’Energia per la formazione di quadri e di tecnici giuridico?amministrativi, economico?finanziari e industriali nel campo delle installazioni e delle realizzazioni di impianti di energia e più in generale nei settori dell’edilizia ecosostenibile, della rigenerazione urbana e rurale, dell’analisi e monitoraggio del rischio sismico e idrogeologico, della protezione ambientale e geologica e della certificazione di qualità”.
Petrolio, l’intesa tra Regione e Stato del 1998 – la scheda
AGRSottoscritto il 7 ottobre 1998, il protocollo d’intesa tra Regione e Presidenza del Consiglio è il primo atto di un negoziato finalizzato al riconoscimento del principio di “compensazione ambientale” nelle aree della Basilicata interessate alla ricerca e all’estrazione di idrocarburi liquidi, attività ritenute di “interesse strategico nazionale in campo energetico”.
Il protocollo ha impegnato il governo a realizzare sul territorio lucano interventi infrastrutturali, aggiuntivi e complementari a quelli che sarebbero stati poi inseriti in una successiva Intesa istituzionale di Programma, all’epoca in via di predisposizione.
Queste le opere da realizzare in base al protocollo del 7 ottobre 1998:
• Completamento sesto lotto della variante Tito-Brienza
• “Fondo Valle Sauro”, costruzione del tronco Corleto Perticara – sp. Camastra
• Aviosuperficie di Grumento, completamento della struttura anche per lo svolgimento di compiti di protezione civile in funzione antincendio rispetto ai Parchi nazionali del Pollino, del Cilento e della Val d’Agri-Lagonegrese.
Stato di attuazione
In seguito, gli interventi sulle strade sono state inseriti nell’Accordo di programma quadro “Viabilità”, sottoscritto il 19 gennaio 2000 tra i ministeri del Tesoro e dei Trasporti, l’Anas (ente a cui è stata affidata la competenza) e Regione Basilicata, mentre i lavori sull’Aviosuperficie sono stati ricompresi nell’Accordo di programma Quadro sui Trasporti firmato nella stessa data.
Ad oggi gli interventi inerenti la S.S. 95 di “ Brienza” e l’Aviosuperficie di Grumento Nova, sono privi di copertura finanziaria, mentre quello relativo alla “ Fondo Valle Sauro” ha una copertura di 181Meuro a fronte dei 400 Meuro stimati per la realizzazione dell’opera.
Petrolio, l’intesa tra Regione ed Eni del 1998 – la scheda
AGRLa Regione Basilicata nel 1998 ha attivato con le compagnie petrolifere che agiscono in Val d’Agri, rappresentate dall’Eni, un negoziato finalizzato al riconoscimento del principio di compensazione ambientale, in seguito recepito anche dalla norma nazionale.
In aggiunta alle risorse rivenienti dalle royalties (che adesso sono pari al 7 per cento del valore commerciale del greggio estratto), il 18 novembre 1998 è stato stipulato un protocollo d’intenti Regione-Eni, che ha previsto misure multisettoriali di compensazione a tutela ambientale. Al protocollo sono seguiti specifici Accordi Attuativi.
In particolare, questi i punti che l’intesa prevedeva a carico dell’Eni:
– La realizzazione di interventi di compensazione ambientale per un importo di 11 miliardi di lire all’anno per 10 anni.
– Il sostegno a programmi regionali per lo sviluppo sostenibile mediante la realizzazione di progetti con 4 miliardi di lire per 10 anni per un totale di 40 miliardi.
– L’implementazione di un sistema di monitoraggio ambientale per un costo di 10 mld di lire e la sua gestione a cura della Regione Basilicata per un ammontare di spesa di 6 miliardi di lire l’anno per 15 anni.
– Il contributo per i 2/3 e fino ad un massimo di 50 miliardi di lire alle spese sostenute dalla Regione per il programma regionale “Completamento delle reti di distribuzione del gas metano”.
– L’attivazione dell’Osservatorio Ambientale con costi di gestione a carico Eni per 15 anni.
– L’eventuale anticipazione delle erogazioni a titolo di royalties dovute per le quote di produzione eccedenti i 40mila barili al giorno e sino alla concorrenza di 200 mld di lire.
– La partecipazione alla costituzione di una società energetica regionale avente come finalità sociale principale la produzione di energia elettrica a basso costo fruibile per le attività produttive e le utenze del territorio circostante le aree di estrazione.
– La partecipazione al capitale, prevalentemente pubblico, di una Società Regionale di Sviluppo o in alternativa alla realizzazione di azioni di sviluppo locale con un contributo di 10 miliardi di lire.
– L’istituzione di una sede decentrata della Fondazione Enrico Mattei finalizzata alla realizzazione di un centro di eccellenza nei campi dell’economia, dell’ambiente, dell’energia e delle nuove tecnologie.
– L’impegno a contribuire a contribuire, per un importo massimo di 500milioni di lire all’anno per 20 anni, alle spese per l’attivazione di borse di studio, di dottorato e post dottorato e di corsi di specializzazione sui temi dell’ambiente, energia, management delle risorse, innovazione scientifica e tecnologica.
Petrolio, lo stato di attuazione delle intese – la scheda
AGRAl protocollo d’intenti Regione-Eni nel 1998 si è dato seguito con accordi attuativi. Ad oggi, lo stato di attuazione dell’intesa è il seguente:
– Compensazione ambientale – Sviluppo sostenibile – Sistema di monitoraggio ambientala: sono stati realizzati 10 progetti, per ciascuna annualità dal 1999 al 2008, così come previsto dal protocollo d’intesa. La Regione Basilicata, al fine di garantire la prosecuzione delle attività di compensazione ambientale anche per l’annualità 2009-2010 ha utilizzato le risorse a valere sui programmi di sviluppo sostenibile e gestione del sistema di monitoraggio ambientale attraverso la sottoscrizione di appositi addendum.
– Completamento delle reti di distribuzione del gas metano: con un primo acconto di 2 miliardi di vecchie lire sono stati avviati i lavori per la rete di metanizzazione in otto comuni della Val d’Agri; a questi si sono aggiunti 7 milioni di euro erogati dall’Eni, che con i fondi regionali e le agevolazioni della legge Bersani hanno permesso il completamento della rete.
Grazie a un secondo emendamento all’Accordo attuativo, sottoscritto nel 2006, l’Eni ha erogato circa 18 milioni di euro, che hanno permesso alla Regione di assegnare risorse ai comuni di Anzi, Laurenzana e Calvello per la costruzione degli adduttori di collegamento e degli impianti comunali di distribuzione del gas metano.
Con la rimanente somma sono stati finanziati la metanizzazione degli agglomerati industriali di “Jesce” e “La Martella” di Matera, il completamento della rete interna di distribuzione del gas metano del Comune di Sant’Arcangelo, la costruzione della rete di distribuzione del gas metano del Comune di Roccanova, il riscatto e la conversione a gas metano della rete di distribuzione a GPL del Comune di Calciano. Grazie ad economie di spesa sull’appalto dei lavori di “Jesce” e “La Martella” quasi un milione di euro è stato riassegnato a vari comuni per estendere le reti di distribuzione del gas metano.
– Osservatorio ambientale: è stato inaugurato il 3 marzo a Marsiconuovo.
– Fondazione Mattei: è stata istituita una sede che opera a Viggiano dal 2008, in cui lavorano mediamente dai 15 ai 20 ricercatori che svolgono attività di studio, ricerca e formazione nei settori del sociale, energia, sviluppo economico e turismo sostenibile.
– Borse di studio: la Regione Basilicata nel 2003 ha stipulato con l’Università degli studi della Basilicata una Convenzione, impegnandosi a corrispondere per sei anni la somma di 258mila euro per ogni ciclo formativo attivato. Ad oggi risultano conclusi 4 cicli ed è in corso l’ultimo.
– Anticipazione delle royalties: l’Accordo è stato ritenuto superato in quanto non più conveniente rispetto ad altre forme di anticipazione.
– Partecipazione a una società energetica regionale: le mutate condizioni del mercato energetico, liberalizzazione, decreto Letta e Bersani, legge Marzano, hanno indotto la Regione Basilicata ad istituire la Società energetica locale, società a totale partecipazione regionale.
– Partecipazione a una società regionale di sviluppo: anche in questo caso la Regione Basilicata non ha dato corso a tale progetto per evitare duplicazioni e la sovrapposizione alle attività di Sviluppo Basilicata.
Le estrazioni di petrolio in Basilicata – la scheda
AGRIn Basilicata si registrano due gruppi di concessioni estrattive: l’Eni- Agip, con il Progetto Trend 1 in Val d’Agri, e un secondo gruppo intestato a Total con il Progetto Tempa Rossa.
Il giacimento Val d’Agri, scoperto nel 1987 e avviato alla produzione nel 1993, si estende su un campo pari a 300 kmq, ad un’altezza media compresa tra 600-1300 metri slm, ad una profondità media di 2400 metri slm ed è strutturato in tre aree: “Cerro Falcone”, “Monte Enoc” e “Monte Alpi”.
Per quanto concerne il secondo gruppo, il progetto “Tempa Rossa”, inizialmente articolato in tre concessioni distinte, oggi viene identificato come concessione “Gorgoglione”, ancora non in produzione.
L’estrazione maggiore del greggio si concentra in Val D’agri con la titolarità di maggioranza dell’Eni con il 60,77 per cento e di minoranza della Shell con il 39,23 per cento. La produzione giornaliera, misurata il 24 febbraio 2011, è pari a 80.933 barili, e un ammontare di 4.350.854 di barili estratti da gennaio 2011 ad oggi.
Mentre per l’estrazione sul territorio di Serra Pizzuta in località Pisticci, di completa titolarità dell’Eni, ci si attesta su una produzione di 253 barili al giorno, misurati il 24 febbraio 2011, e di 13.828 barili estratti da gennaio 2011.
Al 31 dicembre 2010, sono 20 le istanze per il conferimento di nuovi titoli minerari, di cui 18 permessi di ricerca e 2 concessioni di stoccaggio.
Petrolio, la concessione Tempa Rossa – la scheda
AGRTitolare della concessione è una joint venture fra Total, Shell ed Exxon Mobil. Scoperto nel 1989, il giacimento di Tempa Rossa si estende nell’alta valle del Sauro, interessando principalmente il comune di Corleto Perticara, nel cui territorio sono stati perforati già 5 pozzi. Un sesto pozzo, di cui i lavori di perforazione sono in corso, si trova nel Comune di Gorgoglione, mentre, secondo il progetto, un centro di stoccaggio GPL sarà realizzato nel Comune di Guardia Perticara.
A regime, stando alle previsioni Total, l’impianto dovrebbe avere una capacità produttiva giornaliera di circa 50.000 barili di petrolio, 250.000 metri cubi di gas naturale, 267 tonnellate di GPL e 60 tonnellate di zolfo. Il protocollo d’intesa con le compagnie petrolifere è stato sottoscritto nel 2006. Total prevede di entrare in produzione entro il 2015.
Fino a quando le competenze sulle concessioni spettavano alle Regioni,il Presidente filosofo ha concesso permessi e ha firmato il Memorandum. Ora che le prerogative sono passate allo Stato fa ricorso alla Consulta e riceve una batosta. Coerenza e figuraccia.