Alsia: a quando la legge di riordino?
Con L.R. n° 11/2006 la Regione Basilicata commissariava l’ALSIA (Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura) con queste testuali premesse “ai fini e nelle more della riorganizzazione dell’attività amministrativa “ secondo il principio della “distinzione e del raccordo tra indirizzo politico, posto in capo al governo regionale, ed autonomia gestionale, affidata agli organi di vertice degli enti”.
Il commissariamento preoccupò non poco tutti quelli che si occupavano di Sviluppo Agricolo soprattutto per i tempi che una razionalizzazione delle strutture amministrative regionali al servizio dello sviluppo agricolo e rurale lucano avrebbe comportato. Le preoccupazioni si sono rivelate fondate , visto che oggi , a distanza di quasi 5 anni durante i quali si sono succeduti ben 5 commissari, ( 3 nel solo 2010, gli ultimi 2 in quota IDV : Radice che ha retto l’Agenzia per tre mesi e l’attuale Romaniello, riconfermato fino a giugno 2011), si è in attesa della legge di riordino. A questo punto è lecito farsi delle domande. In primis : perché nessuno del governo regionale, men che meno l’Assessora all’Agricoltura, Vilma Mazzoccoli, si sia sentito in dovere di dire perché una Agenzia che dovrebbe fare “Sviluppo e Innovazione” viene tenuta ferma ( senza la Programmazione Triennale Regionale prevista dalla legge), pur avendo alle proprie dipendenze circa 150 dipendenti e 50 contrattisti? Siamo alla soppressione dell’ALSIA? Siamo di fronte a una riduzione delle sue funzioni? Siamo a un suo potenziamento? Siamo alla confusione o peggio di fronte a una assenza di idee e proposte? Oppure vi è in atto una lotta di poteri che non consentono nessuna risoluzione?
L’agricoltura lucana ha un enorme bisogno di un Servizio di Sviluppo efficiente e moderno e noi pensiamo che vi è bisogno urgentemente di rimettere al centro del dibattito il tema strategico della ristrutturazione dell’ALSIA. Il tutto tenendo in debito conto il fatto che la P.A.C. sta delineando nuovi scenari per il prossimo futuro. Nel frattempo possiamo solo constatare i tantissimi ritardi del Governo regionale nel dare corso alla programmazione delle politiche di Sviluppo Agricolo Regionale e l’affidamento della realizzazione agli enti preposti (vedi L.R. 11/2006). In tema di Sviluppo Agricolo la programmazione regionale lucana è ferma a 6 anni fa, con la scadenza dell’unico e mai aggiornato Piano Triennale dei Servizi (scaduto nel 2005), previsto dalla Regione Basilicata col la L.R. 29/2001. Tutto questo nonostante siamo in piena attuazione del PSR 2007-2013. Queste “non decisioni” sono il segno che non si stia affrontando minimamente il problema della ridefinizione della governance regionale in agricoltura. Insomma queste poche riflessioni danno netta la sensazione che l’agricoltura lucana sia stata abbandonata al proprio destino, senza una meta e senza una guida.
Nello specifico dei Servizi di Sviluppo e Innovazione in agricoltura, premesso l’analisi del contesto sopra descritto, noi Verdi, ci chiediamo se l’attuale Governo regionale stia riflettendo o decidendo se continuare a mantenere un sistema pubblico dei Servizi oppure privatizzarli?
Visto la gravità e l’importanza del problema ci sentiamo più che legittimati a chiedere conto di questa situazione incomprensibile, con forza e senza alcun timore di urtare la suscettibilità di alcuno. Chiediamo, oltre alle cose sopradette, cose semplici e basilari ma essenziali per uscire da questa situazione stagnante in cui i Servizi di Sviluppo sono “parcheggiati”:
1- La rapida e chiara definizione di compiti e funzioni del Dipartimento Agricoltura, dell’ALSIA e degli altri soggetti all’interno dei Servizi di Sviluppo Agricolo (SSA) lucani;
2- Nelle more dell’attesa legge di riordino, la Programmazione delle attività attraverso la redazione del Piano Triennale dei SSA, previsto dalla L.R. 29/2001, legge disattesa da ormai 6 anni;
3- La stabilizzazione del personale precario che consenta di completare le professionalità ed i profili funzionali necessari a svolgere i compiti assegnati.
Nel contempo, nell’essere solidali con i circa 150 dipendenti dell’ALSIA ( Tecnici e Divulgatori) e i 50 contrattisti e con il loro Coordinamento, denunciamo alla opinione pubblica uno stato di “Mobbing Istituzionale” che si protrae da oramai troppo tempo contro questi lavoratori che, mortificati come uomini e donne e come cittadini lucani, constatano giorno dopo giorno quanto sia inconsistente l’interesse su come si utilizzano non solo le risorse pubbliche , ma anche le loro professionalità.
Il presidente regionale dei Verdi della Basilicata Mario Di Dio