I 2.400 operai del Gruppo Natuzzi degli stabilimenti di Bari, Matera e Taranto andranno in cassa integrazione. La decisione, dopo il tavolo di trattative tra sindacati, enti locali e azienda, e' stata dettata dalle persistenti difficolta' che sta attraversando il settore dei mobili imbottiti. Gli operai saranno in cassa integrazione ordinaria per cinque ore giornaliere a turno per un periodo di 13 settimane.
“Tutelare e salvaguardare il lavoro, e di conseguenza lo sviluppo del nostro territorio, con spirito ci auguriamo propositivo e confluente, al di là di ogni appartenenza politica. Ed è per questo che abbiamo ritenuto di indire una seduta del Consiglio Comunale aperta a tutti i soggetti che possano offrire un contributo”. Così il Sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico ha avviato i lavori del Consiglio Comunale in seduta aperta, che si è tenuto questo pomeriggio nella sala consiliare della Provincia di Matera, con all’ordine del giorno il tema della crisi industriale del settore del mobile imbottito.
Nel corso seduta consiliare, a cui hanno preso parte parlamentari di Puglia e Basilicata, i rappresentanti delle Regioni e delle Amministrazioni Provinciali di Puglia e Basilicata, dei comuni di Altamura, Santeramo in Colle, Gravina in Puglia, Ginosa e Laterza, delle associazioni di categoria degli imprenditori, imprenditori stessi e organizzazioni sindacali, sono state affrontate le delicate questioni occupazionali che investono il l’apparato produttivo nell’asse murgiano, ed in particolare quelle inerenti il settore del mobile imbottito. “Si tratta di un momento drammatico per tutto il territorio, che non può permettersi di soffrire una ricaduta negativa come quella che si prolifera in questa crisi – ha aggiunto il primo cittadino -. Un territorio che già in passato ha vissuto momenti di crisi, dei quali i cittadini materani oggi constatano gli strascichi ancora non assorbiti dall’economia della città. Il mondo imprenditoriale ha assunto le proprie responsabilità e riconosciuto la crisi, e con responsabilità, senso autocritico e senso del territorio siamo oggi chiamati a dare una risposta unitaria a questo stato di crisi, attraverso la predisposizione di piani e richieste di intervento. A tutti è rivolto l’invito a portare un contributo – ha concluso Buccico -; tutti dobbiamo essere partecipi di un progetto unitario per risolvere un grave problema e far uscire il nostro territorio dalle secche dell’emergenza. In tal senso, scenderemo con campo di concerto con i comuni della vicina Puglia, con i quali costituiremo un gruppo di lavoro a livello interregionale”.
Il Consiglio Comunale, a seguito dei numerosi interventi in aula, ha quindi approvato un documento con il quale sollecita la Task Force costituita dal Distretto del Salotto ad interfacciarsi con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali e politiche per rivedere il Protocollo Scajola del 19.3.06 (per il consolidamento del comparto industriale del mobile imbottito nell’area murgiana), integrandolo e aggiornandolo al fine di individuare, con il sostegno della politica regionale e di governo, tutte le misure, anche finanziarie, che possano consentire il raccordo con la necessità di rispondere in termini concreti alle difficoltà del mondo produttivo.
Nella serata di martedì 13 maggio, presso la sede dell’API, il presidente del Distretto del Mobile Imbottito Giuseppe Nicoletti e il coordinatore della Task force delle aziende del mobile imbottito Angelo Calculli hanno incontrato una delegazione di imprenditori del settore, composta da Nicola Fontanarosa e Cosimo Muscaridola.
Obiettivo dell’incontro l’illustrazione dell’iniziativa della task force e la presentazione del documento programmatico su cui si cerca il massimo della condivisione possibile al fine di arginare la crisi del settore del mobile imbottito ed evitare il declino di una realtà economica e produttiva che è iniziato nel 2001.
Pur nella consapevolezza che sarà difficile tornare alla crescita a due cifre degli anni Novanta, il pacchetto di proposte contiene interventi urgenti, da attuare nell’immediato per affrontare la questione valutaria e quella finanziaria, e interventi programmatici, da realizzare a medio e a lungo termine.
I rappresentanti dell’API hanno condiviso gli obiettivi alla base del documento e hanno chiesto di porre una maggiore attenzione verso la filiera e le piccole e medie aziende dell’indotto che, pur accomunate dalla crisi del settore, presentano alcune problematiche particolari che necessitano di interventi mirati.
Per il presidente della Sezione Legno-Arredamento dell’API, Nicola Fontanarosa, “occorre ricreare un ampio consenso sociale e politico intorno al settore del mobile imbottito che, totalmente scomparso dalle linee generali della programmazione regionale 2007-2013, deve riproporre con forza al Governo centrale e alla Regione quello che è ormai diventato un problema di ordine sociale, a causa del coinvolgimento di migliaia di famiglie alle prese con i mutui bancari da rinegoziare”.