Un progetto di partenariato per commercializzare i prodotti lattiero-caseari e per individuare nuovi percorsi di promozione e tutela del comparto. E’ per queste finalità che il Copal, il Consorzio Produttori Agroalimentari Lucani in collaborazione con la società Csamed di Tito scalo si è recato in Trentino Alto Adige per confrontarsi con i produttori del Consorzio Trentingrana. Tra le attività del Consorzio Trentingrana figurano l’analisi del latte e dei prodotti lattiero-caseari, l’assistenza tecnica alla produzione, la stagionatura e commercializzazione del formaggio Trentingrana e degli altri prodotti lattiero-caseari dei Caseifici associati, la produzione e la commercializzazione di burro e siero in polvere. “La nostra presenza a Trento – afferma il presidente del Copal, Giovanni Grieco – punta a costruire nuove sinergie nel settore lattiero-caseario. Abbiamo avuto modo di confrontarci con una importante realtà associativa e visitare la sede centrale del Consorzio Trentingrana. Dal nostro canto abbiamo portato l’esperienza di entità consortile nata da poco ma che già si è mossa sul mercato facendo leva sulla rete tra i produttori e la tracciabilità dei prodotti. Ne è testimonianza l’adesione al Consorzio del Canestrato di Moliterno dal gennaio 2009. Lo stesso prodotto, peraltro, è stato immesso anche sul mercato australiano, riscontrando significativi consensi alla Fiera Fine Food di Melbourne del 2010. Non è escluso – prosegue il presidente Grieco – che il Copal possa ospitare in futuro una delegazione del Consorzio Trentingrana in Basilicata”. Al seguito della delegazione del Copal in Trentino anche Rocco Zito, già assessore all’Agricoltura del Comune di Ferrandina e tra i promotori della costituzione del Copal. “Il confronto con i produttori trentini – ha detto Zito – rappresenta una ulteriore opportunità di crescita per le nostre produzioni che stanno raggiungendo punte di eccellenza sul piano qualitativo”. Il Copal è impegnato anche nel settore zootecnico, nella promozione e commercializzazione dell’agnello appulo-lucano per il quale è stato creato un apposito Marchio e in quello ortofrutticolo e cerealicolo. Si guarda con interesse alla biodiversità e la valorizzazione del cece lucano si inquadra in questo contesto.