Per l´assessore Mazzocco l’olivicoltura è uno dei settori chiave dell´agricoltura lucana
Il frantoio di Pietro Biscione di Cancellara (Potenza) ha vinto il premio Olivarum 2011, il concorso dedicato ai migliori oli extravergine di oliva della Basilicata che quest´anno si è svolto nell´Azienda sperimentale dell´Alsia “Incoronata” di Melfi. (nella foto in basso da sinistra Azienda Candida di Donato Perretta; Frantoio Biscione Pietro; Olearia De Vincenzis.)
Tre sono state invece le menzioni speciali assegnate: per il miglior olio biologico, all’azienda agricola “Fratelli Quarto” di Matera; per il miglior olio area Dop “Vulture”, all´azienda di Ripacandida “Candida” di Donato Perretta; per il migliore confezionamento e la migliore etichettatura, menzione dedicata ad Antonietta Straccamore, di recente scomparsa che ha ricoperto il ruolo di responsabile dell´Azienda, all´Olearia “De Vincenzis” di Montalbano Jonico.
La menzione per l´area Dop “Vaiatica” non è stata invece assegnata a causa delle poche etichette candidate. Anche quest´anno il lotto del miglior olio premiato sarà contrassegnato e messo in commercio con il bollino del Premio Olivarum.
A concludere la manifestazione l´assessore regionale all´Agricoltura, Vilma Mazzocco. “L´olivicoltura è uno dei settori chiave dell´agricoltura lucana. Perciò iniziative come questa di Olivarum – ha dichiarato – sono fondamentali per focalizzare l´attenzione sulle aziende produttrici di olio che di anno in anno intensificano i loro sforzi per un prodotto sempre più di qualità. Una delle novità di questa edizione di Olivarum è l´istituzione del quinto premio, che vuol essere anche una testimonianza nel ricordo di Antonietta Straccamore, una donna che con passione ha dedicato la propria vita a far crescere il sistema agricolo lucano. Il nostro buon olio è uno dei simboli della nostra regione e sono convinta che con una serie di azioni mirate, progetti integrati di filiera e misure del Piano di sviluppo rurale specifiche il settore potrà avere un ulteriore sviluppo di tipo occupazionale ed economico”.
“Gli oli extravergini di oliva lucani vantano un alto standard di qualità, ma il percorso di perfezionamento delle tecniche di produzione e della valorizzazione non può dirsi ancora concluso”. Così il commissario straordinario dell´Alsia Domenico Romaniello che ha aggiunto: “necessitano interventi di qualificazione della filiera e un´evoluzione verso oli dall´identità sempre più spiccata e riconoscibile. A questo va associata un´azione continua di educazione all´assaggio e alla sana alimentazione rivolta ai consumatori”.
A illustrare i principali risultati della partecipazione delle aziende olearie lucane al Premio Olivarum nelle dieci edizioni precedenti, che ha visto una media di 37 aziende ogni anno e 23 premi consegnati, è stato Ippazio Ferrari, responsabile Agricoltura e qualità dell´Alsia.
A Stefania D’Alessandro, Capo Panel Commissione d´Assaggio della Regione Basilicata, è toccato, invece, parlare dei profili sensoriali degli oli in concorso.
Olivarum: le proiezioni dei principali osservatori economici
In Basilicata il comparto è caratterizzato dalla presenza di circa 40.000 aziende con piante di olivo per una superficie di circa 30.000 ettari
A livello mondiale la produzione di olio di oliva nel 2008 ha superato i 2,9 milioni di tonnellate, registrando un aumento del 7 per cento su base annua.
Anche in Italia, dove rappresenta uno dei prodotti di punta del Made in Italy, la produzione di olio di oliva ha raggiunto, nel corso del 2009, le 522.000 tonnellate, posizionandosi in Europa al secondo posto dopo la Spagna (1.395.000 tonnellate).
Le prime proiezioni dell’annata 2010 da parte dei principali osservatori economici prevedono un incremento potenziale della produzione del 10 per cento rispetto alla passata annata agraria, anche se non in modo uniforme in tutto il Paese.
In termini di mercato, a livello internazionale esiste una ripresa dei consumi di olio di oliva che interessa in modo particolare le categorie di maggiore qualità, così come avviene a livello nazionale in modo particolare per gli oli extravergine.
Come si evince dall’ultimo Repertorio Oli di Basilicata, pubblicato dall’Alsia nel 2010 d’intesa con la Regione Basilicata, il comparto è caratterizzato dalla presenza di circa 40.000 aziende con piante di olivo per una superficie di circa 30.000 ettari (nel 2000 era di 28.748 ettari), distribuita prevalentemente in collina per il 60 per cento, in montagna per il 26 per cento e solo per il 16 per cento in pianura. 151 sono i frantoi censiti nella campagna 2008/2009 equamente distribuiti tra le due province, ma con una concentrazione in soli 15 comuni, con 58 frantoi. La maggiore concentrazione si registra nel comune di Ferrandina seguito da Montescaglioso, in provincia di Matera. Mentre in provincia di Potenza al primo e secondo posto troviamo rispettivamente i comuni di Venosa e Rapolla.
Le olive lavorate, caratterizzate dalle tre principali varietà lucane, Ogliarola del Vulture, Majatica di Ferrandina, Ogliarola del Bradano, sono state 44.533 tonnellate, con una produzione complessiva di olio di 7.844 tonnellate.
(tratto dalla rubrica AgriTrend del numero 38 di Agrifoglio)
Olivarum, il confezionamento dell’olio in Basilicata
Sul mercato 141 etichette per un totale di circa 2 milioni di litri di prodotto
Dal Repertorio degli Oli della Basilicata 2010 si evince un quadro di insieme del comparto formato da 42 aziende olivicole, 56 frantoi e 4 confezionatori, distribuiti su 43 comuni della regione, che propongono sul mercato 141 etichette, per un totale di circa 2 milioni di litri di prodotto.
Delle 141 etichette, 5 sono di “condimenti in olio extravergine di oliva” e si riferiscono ad altrettante aziende produttrici; 21 sono invece le etichette di olio extravergine di oliva biologico.
Il totale dell’olio confezionato rappresenta quindi il 24,4 per cento di quello complessivamente prodotto in Basilicata nella campagna 2008/2009. Nell’ambito del confezionato, l’olio certificato biologico rappresenta circa il 6 per cento con 13 aziende produttrici, 4 frantoi e 4 confezionatori.
Quanto alle destinazioni, calcolate su 132 questionari comprendenti anche aziende che non confezionano e che vendono usualmente solo sul mercato locale) risultano le seguenti, le percentuali prediligono il mercato nazionale con il 46,3 per cento, seguono il mercato regionale con il 24,1 per cento, il mercato locale con il 18 per cento e, infine, il mercato estero con l’11,6 per cento.
un caro saluto a papà rocco e mamma carla amici di lavoro in gioventù. non vi ho mai dimenticati.
complimenti per il vostro ottimo risultato nella vostra produzione oliaria.
auguri a tutti e un saluto caro angela e primo vincezoni da bormio