Alla riunione del Direttivo della sezione dei Comunisti Italiani di Matera città sono intervenuti degli agricoltori, produttori di grano,i quali hanno chiesto sostegno e denunciano una situazione divenuta assolutamente insostenibile ed assurda.
Nei giorni scorsi hanno continuato a svendere il grano dello scorso anno al prezzo di 12,40 euro a quintale.
Il prezzo del pane a Matera, invece, si vende e si paga a 220 euro a quintale e quello che proviene dalla Puglia a 150 euro a quintale.
Una autorevole Università ha scoperto che il grano importato a prezzi stracciati per uso zootecnico, essendo ammuffito, non va bene nemmeno per gli animali ma viene utilizzato per l’alimentazione umana attraverso la produzione di pasta con gravi conseguenze per i consumatori, in particolare dei bambini.
Le superfici agrarie coltivate a grano duro sono diminuite notevolmente e lo diverranno ancor più in quanto è impensabile produrre grano al costo di 28 euro, nelle annate buone, per poi svenderlo a 12 euro a quintale.
I controlli per le importazioni, la trasformazione e la produzione dei generi alimentari sono assolutamente insufficienti.
Per queste ragioni numerosi comuni della Puglia hanno deciso di costituirsi in parte civile a difesa dei produttori e dei consumatori. Se l’esempio fosse seguito dai Comuni, a partire da quello di Matera, darebbe più forza ai procedimenti in corso.
Agli agricoltori è stato garantito il nostro sostegno nei limiti della nostra forza e della nostra assenza nel Parlamento a seguito dello scioglimento del P.C.I., della divisione di quanti dicono di essere di sinistra e di una conseguente politica cosiddetta “riformista “e di tanti politici trasformisti che hanno declassato la politica ad interessi strettamente personali.
Pertanto, fermo restando il nostro impegno, ribadiamo pubblicamente la necessità che gli agricoltori si
RIBELLINO DEMOCRATICAMENTE
unendosi in organizzazioni professionali ed associative burocratizzate, per contrastare prima tutte le politiche operate in danno del comparto agro-industriale, e conseguire poi una nuova politica che difenda produttori e consumatori, soprattutto meridionali, penalizzati da un Governo di destra che sottrae fondi al Sud per sostenere il Nord come avvenuto nella nota vicenda delle quote latte.
AGRICOLTARI UNITEVI E RIBELATEVI
La Costituzione della Repubblica Italiana, purtroppo in fase di demolizione, tutt’ora lo consente. Si ribellano tutti, anche quelli delle istituzioni, della cultura, del cinema, perché voi no?
Ribellarsi al saccheggio, alla frode, allo stato di degrado è civile e democratico.
Gianbattista Barberino
Già Consigliere Regionale di Basilicata
componente del Direttivo PDCI Matera
Silvio Cristallo
Segretario PDCI Matera